Giovani disoccupati, in Toscana il lavoro si troverà così

Un progetto finanziato per circa 200mila euro dall'Unione Europea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2014 14:25
Giovani disoccupati, in Toscana il lavoro si troverà così

Il progetto - che si chiama "Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme in Tuscany" (Costituzione di un partenariato per predisporre uno schema di Garanzia per i giovani in Toscana) ed è finanziato dalla DG Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea - era preesistente rispetto all'avvio di Garanzia Giovani ma oggi, per una singolare coincidenza di tempi, si trova a correre in sinergia con il progetto partito in Toscana il 28 aprile scorso.

Il punto sul progetto è stato fatto oggi nel corso della conferenza di lancio, in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. La Regione Toscana è capofila di "Youth Guarantee" , mentre i partner sono le Province di Livorno, Massa Carara e Prato. Obiettivo del progetto, il coinvolgimento e la rimotivazione dei Neet, giovani che non lavorano, non si formano e non studiano, restando ai margini del mercato del lavoro. Introducendo i lavori, l'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini ha sottolineato il valore di un progetto che doveva essere propedeutico alla garanzia Giovani ed oggi opera in sinergia con Giovanisì e Garanzia Giovani.

"Un'opportunità in più e una conferma ulteriore del fatto che la Toscana è stata fra le prime regioni europee a prestare attenzione ai problemi dell'inserimento lavorativo dei giovani, un ulteriore riconoscimento dopo quello dello stesso commissario Andor per il progetto Giovanisì, considerato apripista e punto di riferimento anche al di là dei confini regionali". Una vocazione che la Toscana ha confermato con il brillante avvio di Garanzia Giovani, l'articolazione italiana del progetto Ue che le destina circa 65 milioni in due anni. Il convegno è stata l'occasione per fare il punto anche su questo.

Partita per prima, nei suoi centri per l'impiego, Garanzia Toscana ha registrato, ad oggi, 8587 adesioni, oltre 4700 colloqui, 3600 patti di attivazione e quasi altrettanti profili definiti. Così anche il più piccolo progetto "Youth Guarantee" si inserisce a pieno titolo nell'impegno della Regione per contrastare la marginalizzazione di una parte crescente di ragazzi e ragazze che la crisi ha spinto fuori dal mercato del lavoro. "Oltre a spingere la ripresa per creare nuovi posti di lavoro, che è la prima vera risposta alla crisi per non limitarci a redistribuire il poco lavoro che c'è ma creare nuovo lavoro per tutti - ha detto Simoncini – dobbiamo lavorare per ridare fiducia ai giovani, intercettarne i bisogni, riportarli dentro percorsi formativi per accrescerne le competenze, costruire reti e relazioni per rimetterli in contatto con il mercato del lavoro e il sistema delle imprese.

Non a caso si è scelto con questo progetto di concentrarsi sulle province di Livorno, Prato e Massa Carrara, dove la crisi ha colpito più duramente i giovani, più precari e meno garantiti". Proprio per ridare fiducia a questo zoccolo duro di scoraggiati under 25 la Regione i partner stanno mettendo a punto un modello d'intervento che attraverso l'identificazione e l'analisi dei fabbisogni di un gruppo di ragazzi, li coinvolgerà in programmi di sviluppo personale, comprendenti percorsi di qualificazione professionale, orientamento per facilitare la scelta tra l'accesso al mercato del lavoro o il ritorno a programmi di formazione o istruzione con l'obiettivo di migliorare le opportunità di accesso al mercato del lavoro, o per riavviare percorsi formativi ed educativi.

Chiave di volta di queste iniziative sarà il sistema pubblico dei servizi per l'impiego, con i centri per l'impiego fino ad oggi gestiti dalle Province. "In Toscana i centri per l'impiego hanno dato prova di efficienza e la stanno dando in questi mesi con l'avvio di Garanzia Giovani. Credo sia un segnale importante di una scelta, quella della centralità del ruolo del servizio pubblico, cui si dovranno affiancare e integrare anche i privati, da sottolineare proprio mentre si sta mettendo mano, anche a livello nazionale, al nuovo assetto dei servizi per il lavoro".

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