Giorno della Memoria: il 27 gennaio al Mandela Forum 7.000 studenti

Altri 150 eventi in tutta la Toscana. A Firenze seduta del Consiglio comunale nel Salone dei Duecento. Alla Casa della Memoria di Empoli incontro con Gilberto Salmoni, presidente ANED di Genova. A Livorno si corre la “Run for Mem”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2020 11:30
Giorno della Memoria: il 27 gennaio al Mandela Forum 7.000 studenti

Lunedì 27 gennaio la Toscana rivivrà con 7.000 studenti che arriveranno da tutta la regione il Giorno della Memoria. Accade dal 2006: negli anni pari il meeting e in quelli dispari il Treno della memoria da Firenze ad Auschwitz, partito addirittura nel 2002. Le prime ragazze e ragazzi arriveranno al Mandela Forum di Firenze poco dopo le otto di mattina. Oltre duemila in pullman, quasi tremila in treno, gli altri con mezzi vari. Si sposteranno da 86 scuole medie superiori di tutte e dieci le province: 22 quelle della Città metropolitana (quattordici nella sola città di Firenze), 5 da Grosseto, 6 da Livorno, 9 da Lucca, 8 da Massa Carrara, 9 da Pisa, 7 da Pistoia, 6 da Prato ed 8 da Siena.

Sono studenti del quarto e quinto anno. Ma ci saranno anche poco meno di centocinquanta studenti universitari e trecento cinquanta ragazzi e ragazze di scuole medie inferiori fiorentine. Ad accogliere ragazze e ragazze al Mandela sarà come sempre Enrico Fink e l’Orchestra multietnica di Arezzo. Le musiche klezmer rivisitate dal musicista sono da sempre la colonna sonora dell’iniziativa che vede gradinate di studenti seduti ad ascoltare la voce dei sopravvissuti e dei testimoni dello sterminio nazifascista.

Quest’anno però c’è una novità. Con Fink e l’orchestra multietnica ci saranno sul palco anche Alexian Santino Spinelli e il suo gruppo, i quali daranno vita assieme ad un incontro artistico tra musiche della tradizione ebraiche e quella rom italiana, narrando in una contaminazione di linguaggi una comune storia. Rom e sinti, come gli ebrei, furono infatti messi da parte, deportati e sterminati. Attorno alle 9.30, dopo i saluti della vice presidente della Regione Toscana Monica Barni e il sindaco di Firenze Dario Nardella, il meeting entrerà nel vivo.

Sul palco si alterneranno nella conduzione Ugo Caffaz, ideatore nel 2002 del Treno della memoria toscano, lo storico Giovanni Gozzini, il giornalista Adam Smulevich, lo storico Luca Bravi. Nei lager nazisti furono deportati ebrei, rom, oppositori politici (che poi a volte era semplicemente anche chi nel 1944 aveva scioperato), pure i soldati italiani, seicentocinquantamila, che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 scelsero di non arruolarsi nella Repubblica di Salò.

Sei milioni furono gli ebrei che morirono nei campi di sterminio (tra cui circa ottomila italiani), un milione e duecentomila i bambini. Quello di cui spesso ci si dimentica è che anche gli italiani ebbero responsabilità negli arresti e deportazioni. Lunedì al Mandela di Firenze la storia degli internati militari sarà rievocata attraverso le pagine del diario di Elio Materassi, cittadino della Sieci oramai scomparso da diversi anni, nel 2011, deportato nella Bassa Sassonia a Scwanewede.

La deportazione politica sarà raccontata attraverso Vera Michelin Salomon e Marcello Martini, venuti meno l’anno scorso e testimoni instancabili, sempre pronti ad incontrare i giovani per ricordare quello che è stato. La Shoah degli ebrei rivivrà con i volti di Kitty Braun, finita a nove anni con la madre a Ravensbruck e Bergen Belsen, e di Tatiana Bucci, deportata a sei anni e sopravvissuta con la sorella Andra al campo di Auschwitz Birkenau.

Ma ci sarà anche Vera Vigevani Jarach, che in un campo di sterminio non ci è mai finito (il nonno è morto ad Auschwitz) ma ha patito comunque le leggi razziali e l’esilio e in Argentina, dove con i genitori era fuggita, ha dovuto poi affrontare un’altra tragedia, la perdita nel 1976 della figlia, una dei 30 mila desaparecidos vittime della dittatura di Videla. Ma la Toscana vuole ricordare vivendo anche il presente, per farne un faro per poterci navigare.

Così nella seconda parte del meeting si racconterà il razzismo che continua a manifestarsi e la guerre, con i loro crimini, atrocità, stermini e deportazioni, che proseguono. Spetterà ad Irvin Mujcic, bosniaco musulmano, trentratrenne, raccontare cosa è stata la guerra nella vicina Bosnia Erzegovina e il massacro di Srebrenica, la sua città, dove tra nel luglio 1995 l’esercito dei serbi guidati dal generale Mladic massacrò 8.372 musulmani bosniaci, per lo più ragazzi e uomini.

Irvin e la sorella Elvira, scrittrice, si salvarono (trovando poi rifugiò in Italia); lo zio e il padre invece non ce la fecero. Eva Rizzin, ricercatrice quarantaduenne presso l’università di Verona, rievocherà invece la storia della sua famiglia perseguitata e sterminata ad Auschwitz, come molti altri sinti e rom, ghettizzati e messi ai margini anche dopo la seconda guerra mondiale. Attorno alle una il meeting si concluderà, di nuovo con la musica di Enrico Fink, l’Orchestra multietnica di Arezzo ed Alexian Santino Spinelli Group. Anche quest’anno il Quirinale ha concesso al meeting degli studenti toscani del Giorno della Memoria la medaglia di rappresentanza della Repubblica italiana. L'appuntamento al Mandela Forum è dedicato per questa edizione a quattro sopravvissuti e testimoni dello sterminio nei lager recentemente scomparsi: a Piero Terracina, venuto meno l'8 dicembre 2019, a Vera Michelin Salomon mancata il 27 ottobre 2019, a Marcello Martini deceduto il 14 agosto 2019 e Antonio Ceseri, scomparso il 18 dicembre 2017.

Ma molte altre sono le iniziative in programma in Toscana per il Giorno della memoria: alcune si sono già svolte nei giorni scorsi, altre seguiranno. Si tratta di quasi 150 eventi in tutta la regione: incontri pubblici con i sopravvissuti e testimoni, appuntamenti musicali, mostre, presentazioni di libri.

Il Presidente del Consiglio comunale Luca Milani, dal 7 al 10 novembre 2019, delegato dal Sindaco Dario Nardella ed in rappresentanza dell'amministrazione comunale, è stato in missione istituzionale a Mauthausen per celebrare il 10° anniversario del patto di fratellanza fra la città di Firenze e la città austriaca. Ha fatto parte di una delegazione formata da membri dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, guidata dal Presidente dell’Aned Firenze Alessio Ducci.

In tale occasione Mauthausen aveva organizzato la mostra fotografica dal titolo “La memoria ha un futuro di pace”, curata dall’Associazione Nazionale Ex Deportati. Inoltre, sempre in tale occasione, il Presidente Milani e la delegazione Aned hanno partecipato III Simposio Internazionale per i Diritti Umani, organizzato sempre in occasione dell’anniversario del patto di fratellanza. In occasione del Giorno della Memoria 2020 il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, con l'Ufficio di presidenza e la Conferenza dei capigruppo, ha deciso di realizzare un momento di ricordo e di riflessione in Consiglio comunale lunedì prossimo, 27 gennaio 2020 alle ore 16.

Sarà il XX anniversario della Giornata della Memoria. Dopo il saluto del presidente del Consiglio Comunale di Firenze Luca Milani interverranno l'assessore alla Cultura della Memoria Alessandro Martini, l'assessore all’Educazione Sara Funaro ed il presidente della sezione Aned di Firenze Alessio Ducci. A seguire alcuni interventi e testimonianze. Interventi delle ragazze e dei ragazzi delle scuole secondarie del Comune di Firenze che racconteranno la loro esperienza del viaggio ai campi di sterminio per il progetto “Le chiavi della Città.

Il Futuro della Memoria”; l'intervento del Console Onorario di Israele a Firenze Marco Carrai, l'intervento della Console Onoraria della Repubblica Federale di Germania a Firenze Renate Wendt, la testimonianza del Signor Ugo Brilli, soldato italiano il quale, dopo l’Armistizio, rifiutandosi di collaborare con i nazionalsocialisti e fascisti, venne internato e che recentemente è stato insignito con il Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania.

Seguirà dibattito in Aula.

“Da ogni porta qualcuno è partito” è l’incontro curato dall’Associazione culturale Arte e Arti in programmazione a MAD Murate Art District lunedì 27 gennaio alle ore 17.30 in occasione del Giorno della memoria. Un reading a tre voci, cui farà seguito un breve dialogo. Sarà letto un testo composto di brani (selezionati e montati da Gaetano Pacchi) di Piero Calamandrei, tratti dal Diario (1939-1945), dalle Lettere e da altri scritti pubblicati dopo la fine della guerra. La frase “Da ogni porta qualcuno è partito” è tratta da “Cinquantacinque milioni”, articolo di Piero Calamandrei pubblicato nel settembre del 1945 sulla rivista “Il Ponte”, da lui fondata e diretta.

Martedì 28 gennaio alle ore 21.00 a cura dell’associazione culturale La Nottola di Minerva, nell’ambito della rassegna IDENTITIES Leggere il contemporaneo, con il sostegno del Comune di Firenze, si terrà la performance letteraria e musicale Agnes Heller Il demone dell’amore (Gabrielli editore). Una grande filosofa da poco scomparsa “dialoga” con la grande figura di Anna Frank. Ci sarà un reading di Daniela Morozzi, introdotto dalla la filosofa Vittoria Franco. Interverrà Francesco Comina. Le musiche dal vivo sono a cura di Fabrizio Mocata (pianoforte).

In occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2020, la Biblioteca comunale “Renato Fucini” di Empoli, in collaborazione con l'Associazione Nazionale Ex-Deportati, ospita alla Casa della Memoria, in Via Livornese, mercoledì 29 gennaio 2020, alle 18, Gilberto Salmoni, presidente di Aned Genova , che deportato all’età di 16 anni, prima internato a Fossoli, poi a Buchenwald, dove riuscì a rimanere sempre insieme al fratello maggiore.

Scomparvero invece ad Auschwitz la madre, il padre e la sorella. Dietro insistente invito della Fondazione che cura la memoria di quel Lager Salmoni è tornato due volte a Buchenwald e nella vicina Weimar, maturando la curiosità di approfondirne la storia. Dopo anni di silenzio, anche per il timore di non essere creduto, oggi Salmoni ha scritto alcuni libri sulla sua esperienza e più in generale sulle atrocità del genocidio nazista, e accetta di raccontare le atrocità vissute perché la gente ed in particolare i giovani conoscano i fatti accaduti. Occupandosi, negli ultimi anni dell'Associazione Ex Deportati italiani, visitando altri lager nazisti e confrontandosi con gli ormai pochi sopravvissuti, si è reso conto delle particolarità del campo di Buchenwald rispetto agli altri.

Questo lo ha incuriosito e portato ad approfondirne la storia, nei suoi due libri più noti: “Una storia nella storia. Ricordi e riflessioni di un testimone di Fossoli e Buchenwald” (Fratelli Frilli Editori, 2012) e “Buchenwald. Una storia da scoprire” (Fratelli Frilli Editori, 2016).

Lunedì 27 gennaio alle 21.00 e in replica per le scuole martedì 28 alle 10.00, al Minimal Teatro di Empoli per celebrare la Giornata della Memoria, in scena lo spettacolo di Giorgio Scaramuzzino Razza di italiani! - Memorie di ebrei nell'Italia fascista, produzione del teatro dell’Archivolto con il Teatro Stabile di Genova. L’evento è in collaborazione con il Comune di Empoli. Scritto in collaborazione con l'ebraista Matteo Corradini, lo spettacolo affronta le leggi razziali e l'antisemitismo che caratterizzò l'epoca fascista, specialmente negli anni tra il '38 e il '45.

Si riflette sul dramma che il popolo ebraico ha vissuto in un tempo non molto lontano e che ancora si affaccia prepotentemente sulle cronache giornalistiche: l’antisemitismo. Scavando nella storia, soprattutto italiana, si cerca di capire le origini e lo sviluppo dell’odio razzista verso gli ebrei, attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e di chi ha scelto di stare dalla parte dell’odio di razza. L’ingresso è gratuito. Si ricorda che è gradita la prenotazione. Per informazioni è possibile rivolgersi a Giallo Mare Minimal Teatro (via P.

Veronese, 10 - Empoli) 0571/81629-83758 o scrivere a info@giallomare.it.

L’appuntamento alla Rufina è per lunedì prossimo alle 21 in Biblioteca Comunale all’interno della sala Barbugli quando sarà inaugurata la mostra fotografica “In ricordo” realizzata da Yuri Materassi ispirata al libro di Elio Materassi “Quarantaquattro mesi di vita militare”. Successivamente ci sarà l’incontro dal titolo “Testimonianze di prigionia” al quale interverranno Stefania De Luise Assessore alla Memoria del Comune di Rufina, il Professor Filippo Focardi dell’Università di Padova, Orlando Materassi Presidente Nazionale di ANEI e Vito Maida Sindaco di Rufina

Tra i tanti un’attenzione particolare merita il concerto, ad ingresso gratuito, in programma domenica 26 gennaio alle 16.30 al Teatro dei Rinnovati di Siena. L’Arc Ensemble del Royal Conservatory di Toronto, uno tra i migliori gruppi cameristici internazionali che si è appena esibito a Roma, proporrà una serie di brani, poco noti, composti da Vittorio Rieti, Paul Ben-Haim e Erich Wolfang Korngold, tre ebrei esuli del fascismo e del nazionalsocialismo, tutti e tre costretti a lasciare l’Europa. Paul Ben-Haim si trasferì nel 1934 dalla Baviera a Tel Aviv, dando vita ad una nuova musica ‘mediterranea’. Vittorio Rieti si postò nel 1940 negli Stati Uniti. Erich Wolfang Korngold, austriaco, arrivò a Los Angeles nel 1934 ed è considerato uno dei padri fondatori della musica per il cinema.

Lunedì 27 gennaio alle ore 17 presso la Delegazione di Arezzo di Confindustria Toscana Sud si terrà un incontro con Rondine Cittadella della Pace per illustrare e spiegare i dettagli del grande evento che si terrà nel prossimo mese di giugno, quando la Senatrice On. Liliana Segre, che per 30 anni ha visitato le scuole di tutta Italia per portare la sua testimonianza di sopravvissuta alla Shoah, terrà proprio ad Arezzo il suo ultimo incontro con gli studenti. A spiegare i particolari dell’evento di giugno saranno Ivana Ciabatti (Presidente della Fondazione di Comunità per Rondine, oltreché Presidente Nazionale di Federorafi) e Franco Vaccari (Fondatore e Presidente di Rondine Cittadella della Pace). Interverranno anche alcuni studenti di Rondine che porteranno la loro testimonianza.

Domenica 26 gennaio alle ore 10 partirà dalla Sinagoga di piazza Benamozegh la quarta edizione della Run for Mem, la “corsa per la memoria”, organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nell’ambito delle attività per il Giorno della Memoria, quest’anno in collaborazione con la Comunità Ebraica di Livorno. E’ infatti proprio Livorno la città prescelta per ospitare l’evento sportivo, non competitivo, che nasce con l’intento di ricordare i drammatici eventi della Shoah e della seconda guerra mondiale, lanciando al contempo un messaggio di speranza, veicolato dai valori positivi di una giornata all’insegna dello sport condivisa con tutta la cittadinanza. Chiunque può partecipare iscrivendosi gratuitamente sul sito dell’UCEI.

Ai partecipanti sarà consegnata una maglietta.Testimonial d’eccezione della corsa Shaul Ladany, podista olimpionico israeliano scampato all’attentato delle Olimpiadi di Monaco 1972; parteciperanno anche gli olimpionici livornesi, gli schermidori Rolando Rigoli e Mario Aldo Montano e l’ostacolista Fabrizio Mori. La corsa non competitiva ( alla quale si può partecipare anche in bicicletta) si svolgerà lungo un percorso di 7 chilometri ed attraverserà il centro cittadino, passando da piazza della Vittoria, via Micali, viale della Libertà per terminare in piazza del Municipio a simboleggiare l’unità tra la città di Livorno e la sua comunità ebraica.

Anche il Comune di Massa Marittima, insieme alle scuole e alla Biblioteca Comunale, ha messo in campo alcuni eventi per ricordare questa data così importante per la nostra storia. L’evento si svolgerà martedì 28 gennaio e si avvale anche del Patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Si tratta di una serie di testimonianze storico culturali ebraiche con il titolo “Culture da inciampo”. Il programma inizierà alle ore 9 con l’incontro dal titolo “I colori della Shoah” dedicato alle opere del diario segreto della pittrice Eva Fischer, tra il giornalista Alan Davìd Baumann e le scolaresche dalle quinte elementari alle medie inferiori e le classi delle superiori dell’Istituto Bernardino Lotti.

Baumann è membro della comunità ebraica e figlio di due grandi artisti, Eva Fischer appunto e Alberto Baumann. Entrambi hanno vissuto e testimoniato attraverso l’arte, gli orrori della guerra e del nazismo. Barbara Fiorini, consigliere comunale per il Pri, sarà la moderatrice della conferenza-dibattito “Memorie Ebraiche a 361°”che si terrà dalle ore 17, presso la biblioteca comunale Gaetano Badìì in Piazza XXIV Maggio.

Parteciperanno il sindaco Marcello Giuntini, l’assessore alla cultura Irene Marconi, Michela Ebreo presidente dell’Associazione E361°, il rabbino capo di Trieste Eliahu Meloni, lo stesso Baumann e lo scrittore Marcello Kalowski, figlio di un ex deportato. Tra gli altri eventi lunedì 27 gennaio alle ore 17, nello spazio 0 – 13 della biblioteca comunale, ci saranno le letture “Voci dalla Shoah. Per non dimenticare”, per i ragazzi dagli 11 anni in su, leggono Alice Burgiu e Sofia Maestrini, ingresso libero.

Mercoledì 29 gennaio visita alla Sinagoga di Pitigliano da parte dell’assessore Irene Marconi e di Roberta Pieraccioli direttrice della Biblioteca Comunale.

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