Giornata Mondiale del Rifugiato: appello di Rossi e Nardella

Salvini pretende la scheratura etnica, anche se un dossier Rom Sinti Caminanti è già stato elaborato dall'ISTAT nel 2017. Spettacolo teatrale a San Salvi. A San Casciano due giornate dedicate all’accoglienza e all’integrazione. Iniziative anche a Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 giugno 2018 23:55
Giornata Mondiale del Rifugiato: appello di Rossi e Nardella

Firenze, 19 giugno 2018- Domani, 20 giugno, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2000 come occasione per ricordare la condizione di milioni di persone in tutti i continenti costrette a fuggire dai loro Paesi e dalle loro case a causa di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani, conflitti. Quest'anno, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha lanciato la campagna #WithRefugees , con l'obiettivo di far conoscere i rifugiati attraverso i loro sogni e le loro speranze: prendersi cura della propria famiglia, avere un lavoro, andare a scuola e avere un posto da poter chiamare "casa". È fondamentale infatti fornire non solo accoglienza ma promuovere l'inclusione attiva dei richiedenti asilo sul territorio.

Intanto Matteo Salvini tiene il punto: "'Censimento' dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo. Io non mollo e vado dritto!. Prima gli italiani e la loro sicurezza" scrive il ministro dell'Interno su Facebook. Naturalmente il dossier esiste gia' ed e' stato elaborato da ISTAT nel 2017. Marcello Zuinisi legale rappresentante Associazione Nazione Rom lo ha prontamente consegnato al Ministro Salvini sulla sua utenza telefonica e sulla email del Gabinetto del Ministro dell'Interno. Proprio presso ISTAT e' in corso un Tavolo Nazionale che coinvolge oltre ad UNAR delegati del Forum Nazionale RSC, tra cui Graziano Halilovic Presidente dell'Associazione Roma Onlus e Nazzareno Guarnieri Presidente della Fondazione Romanì.

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella lanciano un appello e invitano istituzioni e forze sociali a mobilitarsi in difesa della democrazia e dei diritti umani: “Il nuovo governo si è subito contraddistinto per la sua propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica. Certamente il numero uno di questa propaganda è il Ministro dell'Interno, nel silenzio sconvolgente e accondiscendente dei suoi alleati. Questa propaganda manipola e distorce il linguaggio con metodo scientifico.

Usa le ansie, le paure, le fragilità dei cittadini, spingendoli verso l'odio e il disprezzo degli altri. I poveri diventano cattivi, pericolosi e, soprattutto, stranieri, con parole d'ordine solo apparentemente nuove ma connesse alle pagine più nere della storia italiana. La senatrice a vita Liliana Segre, in occasione del dibattito sulla fiducia al nuovo governo, ha pronunciato le seguenti parole: 'Mi rifiuto di pensare che la nostra civiltà democratica sia sporcata da leggi speciali, se accadrà mi opporrò con tutte le forze'.

Parole scolpite. E quel 'se accadrà' si sta avverando. Il nostro monito non è un'esagerazione. Le leggi razziali non arrivano per caso, ma fermentano lentamente, attraverso l'individuazione di presunti nemici del popolo eletti a capro espiatorio e attraverso l'istigazione all'odio. Gli immigrati di oggi come gli ebrei, gli omosessuali, i Rom e i Sinti negli anni '30. La Toscana ha vissuto su di sé le persecuzioni etniche e razziali pagando un prezzo insopportabile di vite umane, sopportando il dolore di una ferita che tutti erroneamente pensavamo rimarginata dalla storia e dalla democrazia. Anche per questo in Toscana, negli ultimi quindici anni, con il Treno della Memoria nei lager nazisti, abbiamo diffuso e alimentato la consapevolezza di quello che è stato lo sterminio delle minoranze tra gli anni '30 e '40 del Novecento. Ma libertà e democrazia non sono mai scontate: si conquistano e si difendono giorno dopo giorno. Non possiamo star fermi. E' giunta l'ora che si facciano sentire le voci di tutte le persone oneste e libere, come singoli e in ogni formazione sociale: scendiamo in strada, animiamo le piazze e i luoghi di lavoro, le sedi dei partiti, dei sindacati, dell'associazionismo laico e cattolico, dando vita a un'insorgenza democratica.

Per risvegliare le coscienze dormienti e per ricordare che nessuno è al riparo. Ebrei, omosessuali, profughi, immigrati, rom sono i volti di una comune umanità. Quell'unica umanità che non si può comprimere in nessuna razza. Razza è la parola infetta che avvelena ancora una volta il nostro paese. Ottant'anni fa, tra il 22 agosto (data della pubblicazione del Manifesto della Razza) e il 5 settembre 1938 (giorno della firma del R.D. 1390, intitolato “Provvedimenti per la difesa della razza”), l'Italia perse del tutto la sua innocenza, mai più riacquistata. Anche in quel caso niente avvenne all'improvviso.

Tra il '35 e il '38, l'apparato razzista fu sperimentato in anteprima nelle colonie dell'Africa orientale e con il censimento degli ebrei. In quella circostanza, con la complicità di scienziati e intellettuali, il fascismo calpestò l'umanità. Oggi questo nuovo razzismo proviene dal basso e dall'alto e propaga il suo messaggio in forma anonima e pervasiva sui social network, in un crescendo indegno e in una generale acquiescenza. Vogliamo e possiamo offrire alle nostre comunità un'alternativa democratica, libera e credibile di società, basata su un modello di comunità che coniuga legalità e umanità, che lotta contro l'odio e la paura puntando sulla coesione e l'inclusione.

Ricostruiamo una società che attualizza i valori della nostra Costituzione, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno; una società dove la centralità dell'educazione sostituisce la cultura della repressione; una società nella quale, Istituzioni, famiglie e scuola collaborano per rifondare valori civici, invece di abbandonare gli individui a una guerra fratricida per la sopravvivenza. Ora è giunto il momento di mobilitarsi per difendere la nostra democrazia da una minaccia che ci è familiare e che dobbiamo essere in grado di riconoscere da lontano. Per questo lanciamo un appello al Presidente della Repubblica e al mondo dell'informazione perché le parole degli esponenti di questo governo siano valutate negli effetti lesivi dei principi costituzionali e chiamiamo i rappresentanti delle istituzioni democratiche, i partiti e le forze sociali a sottoscrivere questo testo e a impegnarsi per organizzare nella prossima settimana una manifestazione pubblica, dandoci appuntamento a Firenze”. Per sottoscrivere l'appello inviare una mail all'indirizzo: insiemecontroilrazzismo@gmail.com

In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato indetta dall’Onu, a San Salvi, da mercoledì 20 a venerdì 22 giugnoChille de la balanza presentano “Dialoghi di profughi”, dall’omonimo testo di Bertolt Brecht. In scena, in ordine alfabetico, Federico Carotenuto, Alessandro Casini, Giulia Ciccarelli, Ginevra Emeri, Francesca Gaza, Francesco Gori, Anna Laffi, Julie Marcie, Beatrice Massaro, Umberto Moretti, Matteo Pecorini, Giulio Piumelli e Rosario Terrone.

Musiche originali di Alessio Rinaldi e Tommaso Guarna, luci e suono di Gabriele Ramazzotti, immagini di Paolo Lauri, scrittura scenica di Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza.

San Casciano dedica all’integrazione e all’accoglienza un evento che suona le lingue del mondo, degusta la cultura e si racconta sotto l’albero, insieme ai cittadini italiani e stranieri, ospiti del comune chiantigiano. Dalla musica al teatro, dal calcio all’arte, dall’incontro narrativo allo scambio di conoscenze e tradizioni culturali. E’ variegato il programma del doppio appuntamento organizzato nell’ambito del progetto Sprar, gestito dal Comune di San Casciano e Oxfam in collaborazione con Limo, Cittadini Insieme, Arca Azzurra e U.S. Sancascianese in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato.

Il Comune di Prato è attivo dal 2006 con il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Durante l'anno scolastico appena terminato due giovani richiedenti asilo sono stati impegnati in "attività sperimentali di servizio" a supporto dell'attraversamento di via del Seminario e l'accompagnamento agli alunni che usufruiscono del servizio di pedibus in corrispondenza dell'Istituto Ser Lapo Mazzei. Il dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo Marco Polo, Angelina Dibuono, ha tenuto a sottolineare personalmente il valore positivo dell'esperienza in una lettera inviata all'attenzione del sindaco Matteo Biffoni e dell'Ispettore della Polizia Municipale Stefano Assirelli: "Questa esperienza ha realizzato lo scopo di un'inclusione attiva dei soggetti immigrati, rappresentando un buon esempio di accoglienza e fiducia in grado di soddisfare al contempo un bisogno concreto avvertito come essenziale per il buon funzionamento e la sicurezza della scuola e dei suoi utenti".

I due giovani, infatti, con il loro servizio hanno offerto un aiuto concreto ed efficiente alle scolaresche e alle famiglie che frequentano la scuola.

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