​Giornalisti toscani esclusi da F1 al Mugello e sfilate di Dolce & Gabbana a Firenze

Ast e Ussi Toscana protestano: non siamo una colonia. Marchetti (FI): «Garantire accesso a GP e D&G. I giornalisti toscani non sono colonia dell’impero informativo»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 settembre 2020 15:33
​Giornalisti toscani esclusi da F1 al Mugello e sfilate di Dolce & Gabbana a Firenze

Giornalisti toscani esclusi da Formula 1 al Mugello e sfilate di Dolce & Gabbana a Firenze. Ast e Ussi toscana protestano: non siamo una colonia. Il presidente Sandro Bennucci, tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana, il presidente Franco Morabito e il direttivo del Gruppo toscano giornalisti sportivi, insieme ai colleghi che si occupano di economia e moda, manifestano stupore e indignazione di fronte alla decisione degli organizzatori del Gran Premio di Formula 1 al Mugello e delle sfilate di Dolce & Gabbana a Firenze, per il diniego degli accrediti a giornalisti e fotoreporter che lavorano in Toscana. E' stato spiegato che per il Gran premio di Formula 1, che approda per la prima volta in Toscana, la Federazione internazionale dell'Automobile ha ristretto l'accesso all'Autodromo del Mugello ai soli giornalisti accreditati stabilmente.

L'Associazione Stampa Toscana e il gruppo toscano giornalisti sportivi avevano rivolto un appello alle istituzioni, Regione Toscana e Sindaco della Città metropolitana in testa, affinchè intervenissero. La Regione, effettivamente, si è interessata alla questione, ma ha fatto sapere che non è possibile superare il muro delle regole voluto dalla Fia. Analoga situazione si è verificata per le sfilate di moda in programma a Firenze, dove non è stato possibile l'accredito alla stragrande maggioranza dei colleghi delle testate toscane interessate a seguire l'avvenimento. Il sindacato dei giornalisti esprime indignazione per un comportamento di esclusione del tutto inaccettabile e si chiede se abbia senso che vengano ospitati grandi eventi in Toscana (il gran premio di Formula 1 era una festa attesa da oltre 50 anni) se le testate regionali e locali non li possono poi raccontare.

E si rimanda al mittente l'eventuale giustificazione dell'emergenza Covid: per le partite del campionato di serie A a porte chiuse, la Fiorentina ha accreditato un giornalista per testata (in tutto 38) senza nessun problema. Al Mugello sono stati autorizzati dal presidente della Regione, Enrico Rossi, fino a tremila spettatori: ritagliare poche decine di posti per i giornalisti non sarebbe stato difficile da parte degli organizzatori, in primo luogo la Fia. Non è una soluzione nemmeno quella di pagare biglietti che (altra cosa inaccettabile) hanno costi variabili fra 750 e 1.200 euro l'uno.

Per le sfilate di moda viene detto che si tratta di evento privato, ma è appurato che l'organizzazione è di Pitti Immagine in collaborazione con il Comune di Firenze, la Regione Toscana e la Camera di Commercio, quindi soggetti pubblici e pubblico-privati.

«Garantire l’accesso dei giornalisti toscani al Gran Premio di Formula 1 in Mugello e alle sfilate di Dolce&Gabbana a Firenze. Escludere le testate del territorio che ospita i grandi eventi è incomprensibile e inaccettabile, lesivo del pieno diritto-dovere di cronaca. E la Toscana certo non è colonia dell’impero dell’informazione»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, candidato capolista per Forza Italia nella provincia di Lucca alle prossime elezioni regionali, che si schiera a sostegno delle contestazioni mosse dall’Associazione stampa toscana e dal gruppo regionale dell’Unione stampa sportiva italiana. «Apprendo con certo stupore della decisione assunta da parte degli organizzatori di questi due grandi eventi ospitati dalla Toscana – sottolinea Marchetti – di negare gli accrediti stampa a giornalisti e fotoreporter che lavorano nel territorio regionale.

Mentre non mi stupisce invece il fallimento della mediazione tentata dalla giunta regionale Pd – prosegue – sono invece esterrefatto per la discriminazione operata nei confronti di professionisti dell’informazione toscana ma anche dei cittadini tutti. Come utenti del servizio giornalistico, infatti, i toscani vedono in questo modo compresso il loro diritto ad essere informati su accadimenti di enorme rilievo che si svolgono nel loro territorio. Non me lo spiego e auspico che si superi un tale diniego imbarazzante per chi lo oppone e lesivo per chi lo subisce».

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