Gioco legale, 60mila invisibili rischiano il futuro

Avviso Comune per i lavoratori del settore, fermi da inizio marzo. Proietti (UILTuCS): "Ripartire per sopravvivere". "Garantire gli ammortizzatori sociali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2020 15:48
Gioco legale, 60mila invisibili rischiano il futuro

Sono senza certezze e non hanno prospettive, gli invisibili del gioco legale: più di 60mila lavoratrici e lavoratori lasciati nel limbo, senza poter tornare al lavoro e senza sapere nemmeno quando ripartiranno, con le sale scommesse e le sale dedicate agli apparecchi di intrattenimento ancora chiuse nonostante siano pronti a ripartire in totale sicurezza, seguendo protocolli su misura per la tutela di lavoratori i clienti.

È davanti a questa incertezza, che le organizzazioni sindacali UILTuCS, Filcams Cgil e Fisascat Cisl, hanno inviato un Avviso Comune: il secondo, dopo quello del Gaming hall e delle sale bingo, insieme alle associazioni datoriali Confesercenti, Confindustria, e le società concessionarie di Stato, Sisal Entertainment, Gamenet, Lottomatica Videolot, Lottomatica Scommesse, Admiral Gaming Network, HbgConnex, Codere Network, Cirsa Italia, Snaitech ed Nts Network. La richiesta? Ripartire rapidamente senza ulteriori indugi.

Si fa quindi più forte la voce del settore, con questo nuovo Avviso Comune sottoscritto da tutte le realtà che lo compongono davanti a “una situazione - come commenta il responsabile del settore della Uiltucs nazionale, Paolo Proietti– inaccettabile, che vede oltre 60mila persone, occupate in 12mila esercizi, divenute all’improvviso invisibili”. “L’Italia è nella fase 2 e si appresta ad entrare nella fase 3. Ma il settore è ancora nella fase 1, ed è gravissimo – incalza Proietti - perché ci sono ricadute occupazionali e sociali devastanti che il Governo deve valutare attentamente”. “Basta pensare agli ammortizzatori sociali – aggiunge - ad oggi previsti per 5 settimane adesso, più 4 fruibili solo da settembre. Ma senza riaperture, le prime 5 settimane non basteranno di certo a garantire il reddito e i lavoratori resteranno scoperti! Si devono poter usare le 9 settimane fin da subito”.

La sospensione delle attività nelle sale da gioco specializzate, inoltre, porta con sé una serie di effetti negativi anche sotto l’aspetto sociale: la presenza di questi luoghi argina fenomeni di illegalità che altrimenti rischiano di proliferare.

Tra l’altro, i lavoratori sono pronti a ripartire in totale sicurezza, forti delle linee guida del protocollo nazionale anti-Covid19 e di una specifica intesa sottoscritta lo scorso 14 maggio dalle parti sociali relativamente al comparto delle Sale Bingo, con specifiche “Misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid19 negli ambienti di lavoro”.

Oltre al risvolto sociale e all’aspetto della sicurezza, sottolineati nell’Avviso Comune, si somma la forte preoccupazione del protrarsi della chiusura dal punto di vista occupazionale di attività ferme dall’8 marzo.

“È necessario quindi - conclude Proietti – rendere coerenti gli ammortizzatori sociali con le prospettive di riapertura, per la quale chiediamo con forza una data certa. Le gravi conseguenze economiche della mancata riapertura rischiano di compromettere irrimediabilmente il futuro di aziende e famiglie di lavoratori che sono preparate tanto quanto tutti gli altri, già da tempo ripartiti, a riprendere la loro attività in sicurezza”.

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