Giglio: procedono i lavori di ripristino dei fondali

Otto priorità per rilanciare l'isola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2015 17:22
Giglio: procedono i lavori di ripristino dei fondali

ISOLA DEL GIGLIO (Gr)– Il vento fischia dalle feritoie della torre più alta del castello, sotto un cielo coperto e minaccioso, il freddo punge ma non piove. Per strada poco gente e un solo bar aperto. L'isola del Giglio sembra essere tornata a vivere un inverno 'normale', dopo la rimozione a luglio della Costa Concordia.Costa e Micoperi hanno spostato il quartier generale dal Demos all'hotel Bahamas. Da 450 i lavoratori impegnati nel cantiere si sono ridotti a settanta.Ritmi pacati, una presenza meno vistosa, nessun giornalista a giro.

Ma sotto il mare si continua a lavorare ed è il progetto più caro ai gigliesi, quello del ripristino dei fondali. Si lavora da dicembre, nonostante la brutta stagione che sta rallentando non poco le operazioni.Tecnici e sommozzatori sono ora impegnati a rimuovere dai fondali i gusci dei mitili arrivati dai mari caldi, ospiti 'clandestini' abbarbicati sotto una delle piattaforme usate durante il parbuckling della nave da crociera. Lo spiegano gli addetti della Costa e della ravennate Micoperi al presidente della Toscana Enrico Rossi, sbarcato sull'isola con il primo traghetto della mattina.

Con lui anche la presidente dell'Osservatorio per la rimozione della Costa Concordia, Maria Sargentini.I mitili sono oramai morti, adagiati sulla sabbia e vengono tirati via con un macchinario che assomiglia ad un grande aspiratore ma dal tocco delicato, che rimuove i gusci ma accarezza la posidonia. Dal mare, a quaranta metri di profondità, vengono issati a bordo anche detriti, non solo della Concordia e del cantiere.La fase più impegnativa inizierà però a marzo e andrà avanti fino a luglio, quando sarà il momento di tagliare e rimuovere i pali della piattaforme e tirare via dal fondo i 1450 sacchi di malta cementizia su cui, come su un materasso, era stata appoggiata la Concordia.

Per rimuoverli è stata messa a punto una speciale benna, una sorta di mano con dita idrauliche indipendenti. Poi, dopo luglio, toccherà agli ultimi detriti, quelli scivolati a 70-80 metri, e alla 'segatura del falegname', ovvero le polveri e detriti più fini.

Per il progetto di ripristino la Costa ha firmato con Micoperi, l'azienda di Ravenna che ha collaborato con la Titan anche al rigalleggiamento della Concordia, un contratto da 85 milioni di dollari. Nel periodo più impegnativo arriveranno sull'isola 250 lavoratori: sub, ingegneri e tecnici specializzati, quasi tutti italiani e provenienti da più parti della penisola.

Otto priorità per rilanciare l'isola del Giglio dopo il naufragio tre anni fa della Costa Concordia: per fare conoscere l'isola per com'è e con tutto il suo potenziale in parte ancora inespresso, evitando che nel mondo si ricordino dell'isola solo per la nave da crociera coricata su un fianco davanti al porto e rimossa a luglio. Otto impegni, messi neri su bianco e alcuni già diventati progetti concreti, che stanno nel protocollo firmato stamani tra la Regione e il Comune nella sala consiliare del palazzo comunale.

Approfondimenti

"Avevamo preso impegni con il sindaco per stare vicino all'isola affinché alla disgrazia del naufragio potesse seguire una svolta rispetto a problemi aperti da tempo – si sofferma il presidente della Toscana Enrico Rossi -. Onoriamo ora questi impegni: senza promettere mari e monti ma con una serie di iniziative concrete, nel segno di un'isola 'smart' e verde. La Regione non ha lasciato sola l'isola del Giglio. I soldi ci sono e le idee pure, con la consapevolezza certo che i problemi si risolvono con la bacchetta magica ma con l'impegno nel tempo".Si parte dal turismo, con un evento già in programma la prossima settimana alla Bit di Milano e poi il 6 marzo a Berlino.

Rossi ha chiesto a Toscana Promozione uno spazio specifico per l'isola, non solo quest'anno. Ma si punta anche sull'agricoltura e la filiera corta, per far rinascere con i fondi europei gli antichi terrazzamenti ora per lo più abbandonati e quel vino bianco autoctono, l'anzonico, unico e apprezzato nel suo genere, rammentato nel Trecento dal Petrarca. "Possiamo finanziare con il piano di sviluppo rurale fino al 40 per cento degli interventi - dice Rossi – e per il recupero dei terrazzamenti propongo la rapida stesura di un regolamento che acceleri le possibilità di intervento".Si punta parallelamente su una filiera di trasformazione del pescato locale, per cui è necessario che privati e imprese creino un consorzio, ma anche sulla mobilità sostenibile, a terra e a mare, e sulle energie rinnovabili e pulite, per dare autonomia energetica all'isola che in estate, quando, con quasi diecimila persone rispetto ai novecento appena che vi abitano d'inverno, brucia 70-90 tonnellate di nafta a settimana, trasportata ogni due giorni con cisterne e bettoline.

Basterebbe una pala eolica (anche piccola) per garantire la piena autosufficienza, dicono gli esperti, e il progetto, già pronto e nato da un concorso di idee, coinvolge anche Giannutri. Sarà presentato nelle prossime settimane, con spazio per il mini eolico ma anche solare, pompe di calore o impianti che potrebbero sfruttare le maree. "La Regione è pronta a finanziarlo con risorse fino a un milione di euro" conferma il presidente.Tra le idee messe in fila sul tavolo c'è anche la sperimentazione di forme di telemedicina per alcune prestazioni del servizio sanitario, possibili grazie alle nuove tecnologie e l'informatica.

E poi ancora un appuntamento biennale per discutere di sicurezza in mare, come fu fatto nel marzo del 2012 subito dopo il naufragio della Costa Concordia, una mostra permanente sul Mediterraneo e la proposta di fare dell'isola del Giglio la sede permanente della Conferenza europea per la sicurezza in mare. "Anche su questo – conclude Rossi – in questi tre anni la Toscana si è attrezzata, con un progetto di nuovi radar che inaugureremo tra un mese e capaci di monitorare tutto il braccio di mare della regione e dell'arcipelago".

Assieme ai dati elaborati dal Lamma, consorzio pubblico tra Regione e Cnr che è il volto ufficiale del meteo in Toscana.

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