Genio Fiorentino: rimozione e ricomposizione del 'coso'

Il monumento di Ceroli alla Fortezza da Basso non ha avuto grande fortuna

Antonio
Antonio Lenoci
10 marzo 2016 16:02
Genio Fiorentino: rimozione e ricomposizione del 'coso'

Capita anche ai più grandi. Anzi, secondo alcuni critici, capita proprio ai migliori.La rimozione dell’opera “Silenzio: ascoltate” realizzata dall'artista Mario Ceroli per il “Genio Fiorentino”, evento ideato dall'ex presidente della Provincia Matteo Renzi ed inaugurata nel 2007 è stata accompagnata da polemiche e sfottò.Alcuni fiorentini ne hanno ricordato o scoperto per la prima volta il nome, per altri era e rimane "quel coso".

Già, ma ora come si chiamerà?Al netto del cotto, ricoperto di muschio ed oggi distrutto, i più grandi critici d'arte sembrano essere stati i dipendenti ed i sindacalisti di Ataf come Massimo Milli di Faisa Cisal che da anni guardava il monumento scuotendo la testa e domandandosi perché in quel punto di una piazza troppo piccola su un sottopasso troppo corto non potessero passare i mezzi pubblici o privati per alleggerire il carico da e verso piazza Indipendenza o viale Lavagnini.Se Ceroli perde oggi il podio di artista, Milli consegue la Laurea in Urbanistica.Una riflessione arriva da parte dei Comitati cittadini dell'Area fiorentina, il gruppo di attivismo civico formatosi prima dell'Area Metropolitana che parla oggi di: "incapacità di programmazione e progettazione di chi amministra la città da qualche decennio; incapacità di concepire programmi e iniziative serie e durevoli nel tempo nel campo dell’arte contemporanea; devastazione del tessuto fisico, storico e ambientale della città perpetrata in nome di presunte opere di modernizzazione; dispendio di denaro e risorse pubbliche".

I cittadini, tablet alla mano, hanno acquisito grande dimestichezza con la rete e così ripropongono la cronaca dei giorni "più lieti" come li avrebbe definiti Johnny Dorelli intonando Lettera a Pinocchio: "Il Genio Fiorentino 2007 apre le porte all’arte contemporanea, o meglio, al Nuovo Rinascimento, e lo fa partendo da un’opera unica e straordinaria che Mario Ceroli (scultore già vincitore della Biennale di Venezia, autore italiano esposto nei più prestigiosi musei internazionali) realizzerà e donerà alla città di Firenze.

Il monumento, espressamente concepito sul tema del Genio Fiorentino, realizzato in cotto e marmo, le cui dimensioni saranno circa 14 metri per 10, sarà una scultura a scalinata che richiama il peculiare stile di Mario Ceroli. L’opera conterrà espliciti riferimenti ai “geni fiorentini”, ovvero alle personalità intrinsecamente legate alla straordinaria vicenda culturale del capoluogo toscano (Dante, Lorenzo il Magnifico, Botticelli, Benvenuto Cellini, Galilei ecc.) e rimarrà per sempre alla città di Firenze, arricchendo il suo patrimonio artistico.

Verrà, infatti, collocata in modo permanente nella piazza di fronte all’entrata della Fortezza da Basso dedicata ai bambini di Beslan (al di sopra del sottopasso di Viale Strozzi)" ma non è durato nemmeno 10 anni.

Le ruspe. "Solo ora ci si è ricordati che il piazzale pedonale - spiegano i cittadini - creato sul sottopasso fra palazzo dei Congressi e Fortezza da Basso e l’installazione con tanta enfasi lì inaugurata a perenne memoria, sono d’intralcio alla cantierizzazione della nuova linea tramviaria che si sta realizzando e ai nuovi assetti della mobilità e della viabilità che si prospettano su quell’importante asse".

"Quello che sta avvenendo con il monumento di Ceroli è in realtà la consacrazione del vandalismo contemporaneo e il frutto di scelte urbanistiche sbagliate sull’area della Fortezza da Basso che andiamo denunciando da oltre dieci anni, vorremmo rimarcare per il momento solo l’ indecorosa politica dei nostri amministratori relativamente alla tutela del patrimonio storico artistico giunto dal passato e la promozione dell’arte contemporanea" commentano i cittadini. I componenti del Comitato dichiarano inoltre: "Troviamo vandalico distruggere l’installazione dell’artista a soli 9 anni dalla sua realizzazione. Troviamo ancora più scandaloso che si indichi come rimedio il riallestimento di alcune sue parti (la serie delle sculture dei personaggi) in un contesto completamente diverso, storicamente connotato e sottoposto a vincolo diretto da parte del Ministero dei beni Culturali: i personaggi dovrebbero infatti “galleggiare” a pelo d’acqua nella vasca del giardino della Fortezza realizzato in occasione dei lavori di Firenze Capitale su progetto di Giuseppe Poggi e Attilio PucciSi è chiesto, per questa ‘disambientazione’, il parere all’artista? Si è chiesto e si è ottenuto il nulla osta dalla Soprintendenza ai beni Architettonici e del paesaggio di Firenze, obbligatorio per un monumento sottoposto a vincolo diretto in quanto di particolare importanza storico artistica e ambientale?Ci limitiamo a chiedere alle autorità responsabili e competenti, di fermarsi e sospendere quanto si ha in mente di fare, in modo da evitare, non solo ulteriori danni, ma anche un’immagine di barbarie e vandalismo che sconfina nel ridicolo: Firenze non lo merita".

Già, ma ora come si chiamerà?I tecnici del Comune in un primo momento avevano ipotizzato di montare le sagome sul camminamento della Fortezza, su quei bastioni coperti di terra ed arbusti che saranno, forse, ripuliti con la riqualificazione promossa dalla Camera di Commercio, ma la Soprintendenza avrebbe messo il veto. Peccato, Roberto Benigni affacciato alla balaustra avrebbe avuto un effetto scenico, tra Vittorio Cecchi Gori e l'Oscar. 

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