‘Gaming disorder’: attivare da subito percorsi dedicati

Il Consiglio regionale approva il testo presentato dal capogruppo Maurizio Marchetti sui disturbi legati all’abuso di videogiochi. Accolti due emendamenti di Nicola Ciolini (Pd). Gli interventi di Andrea Quartini (M5s), Serena Spinelli (gruppo misto) e Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2019 09:04
‘Gaming disorder’: attivare da subito percorsi dedicati

Firenze – La giunta regionale dovrà avviare sin da subito, all’interno dei Servizi per le dipendenze (Ser.D), la pianificazione e l’attivazione di percorsi dedicati ai cittadini affetti da ‘game disorder’, rivolgendo nella definizione dei team specialistici di assistenza e cura, particolare attenzione alla popolazione minorenne. È quanto chiede una mozione, presentata dal consigliere Maurizio Marchetti (Forza Italia), e approvata dall’aula, che ha accolto due emendamenti proposti dal consigliere Nicola Ciolini (Pd).

Nell’illustrare il testo, il capogruppo Marchetti ha ricordato che, secondo l’ultimo studio realizzato dall’Associazione ideatori e sviluppatori videogiochi italiani, condotto con un sondaggio tra utenti internet di età tra 6 e 64 anni, nel 2018 i videogiocatori in Italia sono stati 16,3 milioni, pari al 37 per cento della popolazione. Di questi il 10 per cento ha tra i sei e i dieci anni, il 9 per cento tra gli undici e i quattordici anni, il 24 per cento tra i quindici e ventiquattro anni.

Nel maggio scorso, inoltre, l’Assemblea mondiale della sanità (World Health Assembly) ha introdotto per la prima volta il ‘game disorder’ – che “si inquadra nell’ambito delle dipendenze e si riferisce all’abuso di videogiochi sia online che offline, con conseguenti disturbi” – tra le oltre 55 mila patologie riconosciute. L’efficacia di questo riconoscimento partirà dal 2022.

Secondo Ciolini, vista la giovane età della popolazione interessata, è necessario fare una riflessione più ampia sui luoghi e sulle alternative da proporre ai ragazzi. “I servizi sul territorio hanno già iniziato un lavoro di studio e formazione – ha osservato – È necessario approfondirlo, per non farsi trovare impreparati”.

“È una mozione di grande sensibilità. Il gaming non è una novità, ma rappresenta il 10 per cento delle sindromi di Hikkomori, che porta i ragazzi all’isolamento assoluto – ha osservato Andrea Quartini (M5S) – L’impegno è un po’ generico e non può riguardare solo i servizi per le tossicodipendenze. È necessaria un’attivazione multidisciplinare, come i terapisti della famiglia, i neuropsichiatri, i pediatri. Una vera rete sociale di professionisti”.

“Il problema non può essere più delegato alla cura – ha rilevato Serena Spinelli (gruppo Misto), annunciando voto favorevole – È fondamentale la prevenzione. Si giunge alla cura perché si è perso molto tempo. Abbiamo professionisti molto capaci e dobbiamo farlo”.

“Non è la cura dei Ser.D, ma sono soprattutto i genitori che devono intervenire e dare delle indicazioni” ha dichiarato Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), annunciando voto favorevole.

La tutela dalle nuove dipendenze in particolare dei ragazzi e dei cittadini minorenni è un pallino storico di Marchetti che, all’indomani del riconoscimento del gaming disorder come patologia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, nell’estate scorsa, si è subito dato da fare con la sua mozione, giunta oggi al vaglio dell’Aula che l’ha approvata all’unanimità: «La decisione Oms diverrà vigente nel gennaio 2022 – spiega Marchetti – ma intanto i nostri ragazzi sempre più di frequente si riducono in stato di progressivo isolamento sociale per rimanere attaccati a consolle, pc, smartphone e tablet.

Non aspettiamo. La rete regionale di Ser.D. già comprende percorsi dedicati alle ludopatie, ebbene io dico: iniziamo ad innestare su quel ramo anche un canale per questa specifica patologia, e che sia in particolare pensato per i ragazzi e per le loro famiglie. La dipendenza di uno, è codipendenza dell’intero nucleo familiare. Crea una disfunzione condivisa. Va fornito un supporto adeguato contro questo fenomeno». E allora avanti: «Il gioco d’azzardo patologico – ricorda l’atto del Capogruppo di Forza Italia – è già inserito nei Livelli essenziali d’assistenza (Lea), ma la griglia ministeriale non inibisce l’erogazione, da parte delle singole Regioni, di servizi ulteriori rispetto a quelli individuati come essenziali e la Regione Toscana già oggi conta su una rete territoriale di Servizi per le Dipendenze dedicati alla presa in carico anche di persone con problemi di gioco d’azzardo patologico».

Per Marchetti la priorità è «iniziare fin d’ora ad implementare l’attività dei Ser.D. con percorsi dedicati a cittadini affetti da gaming disorder, rivolgendo particolare attenzione all’utenza minorenne».

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