Frazionamenti facili a Firenze: più appartamenti per turisti

Dubbi su quali siano le priorità per Palazzo Vecchio: ma lo avrebbero chiesto i cittadini

Antonio
Antonio Lenoci
21 luglio 2015 17:42
Frazionamenti facili a Firenze: più appartamenti per turisti

Emergenza abitativa, fuga dei residenti dal centro storico, accoglienza dei migranti? Ma il problema è trovare alloggi per i turisti.Da oggi a Firenze i frazionamenti saranno più facili senza l'obbligo di avere affacci su lati opposti e superficie minima di 50 metri dentro le mura e 28 metri appena fuori dal centro.Sono sempre di più le vecchie case della nonna, quelle ampie, con i corridoi infiniti e le stanze accanto ad altre stanze. Sempre meno sono le nonne, che non vedranno la loro casa ridursi fino a monolocalizzarsi.

Servono spazi per l'accoglienza, quella turistica, che paga bene.Parliamone, ma non ditelo agli albergatori fiorentini che devono rispettare rigide disposizioni normative e pagare salati tributi. Dare ossigeno a chi si occupa di ristrutturazioni edilizie, questa la motivazione ufficiosa che avrebbe portato Palazzo Vecchio a cancellare in un attimo tutte le buone intenzioni legate alle limitazioni imposte per controllare il fenomeno della speculazione sui frazionamenti.

La motivazione ufficiale? "Ce lo hanno chiesto i cittadini".Firenze ne sa qualcosa di negozi trasformati, o semplicemente vissuti come fossero abitazioni e spazi angusti "resi abitabili" e messi sul mercato come fossero dei loft newyorkesi. Sul mercato del mattone ci sono poi i frazionamenti.Tommaso Grassi, il capogruppo di Firenze Riparte a Sinistra, è il più nero di tutti perché avrebbe voluto difesa la residenza del centro storico ed aumentata l'offerta di immobili ad uso sociale per giovani coppie e famiglie: "Siamo stati presi in giro.

Sono crollati con un colpo di mano quei paletti che avrebbero consentito un migliore controllo della situazione. Mettiamo a rischio le condizioni igienico sanitarie degli alloggi che non dovranno più avere un doppio affaccio, altezze o insonorizzazioni obbligatorie" commenta l'esponente dell'opposizione.Nello specifico cosa significa? "Senza il doppio affaccio - spiega Grassi - una unità di 50 metri che affaccia solo sulla pubblica via sarà non solo abitabile, ma potrà essere sfruttata per affittarla ai turisti.

Senza l'obbligo dell'insonorizzazione una stanza che diventa bagno o una camera che diventa cucina produrranno emissioni sonore, scarichi e fumi che potranno creare parecchie discussioni tra condomini". Perché proprio ai turisti? "La tipologia di abitazioni che escono da questi frazionamenti - prosegue Grassi sono state definite idonee per affitti di breve periodo, ciò non toglie che poi ognuno ne possa fare ciò che vuole, e questo tanto per peggiorare la situazione ed offrire sul mercato fiorentino mini alloggi di scarsa qualità abitativa".Certezza delle regole, standard di abitabilità, attenzione alla sostenibilità ambientale, semplificazione, facilitazioni per il ritorno alla destinazione originaria di residenza nel centro storico: se questi sono interventi speculativi…così il Presidente della Commissione Urbanistica Leonardo Bieber (Pd).

L’eliminazione del cosiddetto “lato quieto” ovvero l’obbligo di mantenimento di almeno un locale primario con affaccio non sulla pubblica via – ha affermato poi il presidente della commissione urbanistica – in verità, va incontro alle esigenze di tantissimi cittadini, prima ancora che degli operatori del settore, per facilitare la possibilità di effettuare ristrutturazioni, chiaramente nel pieno rispetto dei requisiti degli standard qualitativi e di abitabilità previsti dal regolamento stesso (metratura e taglio degli alloggi, requisiti igienico-sanitari e acustici, ventilazione dei locali, ecc.).

Per facilitare il ritorno della residenza di fiorentini in centro prevediamo – nei casi di recupero di una destinazione residenziale originaria e documentata – il mantenimento di condizioni che non verifichino il rispetto dei requisiti igienico-sanitari prescritti per le abitazioni, a condizione che sia recuperata l’originaria consistenza dell’unità immobiliare, che siano adottate tutte le misure possibili di miglioramento, che sia verificato il parametro di alloggio minimo, ecc.

Il testo approvato, cioè, disciplina in modo preciso e puntuale le varie fattispecie d’intervento, coniugando certezze delle regole (ad esempio è stato tolto il potere di deroga della ASL che avrebbe potuto portare a discrezionalità nei giudizi), tutela di standard di abitabilità elevati rispetto alla media nazionale, strumenti completamente innovativi (basti pensare all’utilizzo temporaneo di contenitori dismessi per destinazioni diverse da quelle originarie inserito nel RUC), sostenibilità ambientale (vedi l’ampliamento dei limiti per il miglioramento delle prestazioni energetiche nelle coperture degli immobili), ma anche praticità, semplificazione, buon senso e attenzione per un settore importante capace di coniugare identità con sviluppo: questa è la visione che la maggioranza di Palazzo Vecchio ha dato della propria città.

Dall’opposizione abbiamo ascoltato invece soltanto il silenzio o “strilli” strumentali e completamente infondati come le affermazioni del capogruppo di Sel Tommaso Grassi”.

Nella logica dei Volumi Zero, Firenze, dopo aver concesso lo sfruttamento dei sottotetti apre a nuove forme di frazionamento. Non si butta via nulla, insomma. Peccato che sussista il grosso problema di offrire sul mercato unità abitabili, in molti casi sono gli agenti immobiliari stessi ad ammetterlo: "Specialmente a Firenze esistono delle situazioni aberranti di locali su strada che proprio non c'entrano niente con una abitazione" dichiarava a Nove da Firenze Leonardo Boschi che si diceva comunque favorevole ai frazionamenti, nel Marzo 2014 quando si trattava di commentare le ipotesi allo studio del nuovo Piano Urbanistico.Chi fa spallucce davanti ai potenziali acquirenti talvolta scettici ed ai potenziali affittuari ancor più dubbiosi, aggiunge per tirarsi fuori dall'impiccio "Colpa dei mancati controlli", perché esiste tutto il campo delle verifiche nel settore che non sarebbe poi così chiaro.

Leonardo Bieber che ha raccolto l'eredità di Elisabetta Meucci, ex assessore all'Urbanistica richiamata in Regione per sostituire Stefania Saccardi, eletta con più voti ma chiamata in Giunta, si dice soddisfatto del lavoro svolto e pronto alla fase di monitoraggio che succede all'adozione del nuovo regolamento urbanistico. Un monitoraggio che non potrà prescindere dunque da uno stretto controllo. Chi se ne occuperà?

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