Forestali, martedì 21 presidio in Duomo: primo luglio in sciopero

Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria: “Ancora nessuna risposta su tavolo di confronto, fondi, lavoro a rischio”. Il primo luglio sarà sciopero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2016 17:25
Forestali, martedì 21 presidio in Duomo: primo luglio in sciopero

Il posto di lavoro e la tutela dell'ambiente restano a rischio perché mancano fondi e un progetto di prospettiva serio. Quindi la lotta degli operai forestali non si ferma: domani martedì 21 giugno, dalle ore 10 alle 12 a Firenze ci sarà un presidio unitario davanti alla sede della Presidenza della Regione Toscana (piazza Duomo 10) con i delegati delle province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, Massa e Carrara, Pisa e Livorno. L'iniziativa di lotta segue il riuscitissimo sciopero di marzo e un altro presidio (a Firenze lo scorso 7 giugno in via Cavour davanti alla sede del Consiglio regionale) coi delegati di Arezzo, Siena e Grosseto.

Venerdì 1° luglio poi sarà sciopero per l’intera giornata, con manifestazione a Firenze, dalle ore 10 alle 16, ancora davanti alla presidenza della Regione Toscana in Piazza Duomo a Firenze.Con queste iniziative, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Toscana vogliono proseguire l'iniziativa sindacale finalizzata a dare a questo settore una prospettiva di salvaguardia del territorio e di certezze occupazionali, stante “il sostanziale immobilismo della Regione Toscana che disattende gli annunci e le promesse dichiarate in merito alla lotta dei lavoratori del settore forestale”.

La Toscana è la regione più boscata d'Italia (oltre un milione di ettari di bosco): “è arrivato il momento di dire con chiarezza chi debba occuparsi della tutela del patrimonio boschivo e della prevenzione dei dissesti - dicono i tre sindacati - . Occupazione precaria, stipendi a rischio: davvero Regione e Unioni dei Comuni vogliono assumersi una responsabilità così grave sugli operai forestali? Chiediamo alla giunta regionale una presa di posizione chiara e coerente con le promesse in campagna elettorale.

Dallo sciopero di marzo, ancora non è stato aperto un tavolo di confronto e questo ci sembra un fatto grave”.

In evidenza