Fiumi di Toscana: ecco come stanno Firenze, Prato e Pistoia

L'Arno non se la passa tanto bene, alcuni tratti presentano cattiva qualità come l'area di Fucecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2015 19:39
Fiumi di Toscana: ecco come stanno Firenze, Prato e Pistoia

Ad oggi "il tratto del fiume Arno che attraversa il territorio dell'Area Vasta Centro risulta in stato ecologico scarso in tutte le stazioni monitorate, rappresentative dei tratti: Valdarno Superiore, Fiorentino ed Inferiore, in particolare lo stato ecologico degli affluenti in destra idrografica Mugnone, Bisenzio ed Usciana, è scarso e per l'Ombrone cattivo". Questo emerge dal report del Gruppo di lavoro Risorsa Idrica dell’Area Vasta Centro con testi a cura di Alessandro Franchi, Luca Ranfagni e Susanna Cavalieri.

Negli anni 2013 e 2014 il Gruppo di lavoro Risorsa Idrica, istituito in ARPAT con finalità principalmente orientate all’organizzazione e all’esecuzione del monitoraggio dei corpi idrici nel territorio dell’Area Vasta Centro in collaborazione con i Dipartimenti, i Laboratori ed il Settore Mare, ha svolto il monitoraggio, con valutazione conclusiva dei risultati ottenuti.

Per quanto riguarda il monitoraggio, in riferimento agli obiettivi di qualità previsti dalla normativa, solo il 34% delle stazioni monitorate fra il 2010 e il 2014 ha raggiunto o superato lo standard di qualità buono.

Stato ecologico stazioni monitorate nel biennio 2013-2014Arpat ricorda che "la normativa italiana sulla risorsa idrica, che ha recepito la Direttiva Europea 2000/60/CE, ha determinato una profonda modifica dei sistemi di monitoraggio, delle modalità di classificazione, degli obiettivi da raggiungere.

Ai fini della valutazione dello stato di qualità si è assistito ad un'implementazione del biomonitoraggio e del valore informativo di alcune comunità biologiche chiave che popolano i corpi idrici (macroinvertebratibentonici, macrofite, fauna ittica efitoplancton per i laghi), il cui stato di qualità assume un ruolo rilevante nella definizione dello stato ecologico. I piani di monitoraggio sono organizzati in cicli di monitoraggio triennali, al termine dei quali viene effettuata la classificazione complessiva dello stato di qualità".

In Regione Toscana il monitoraggio ai sensi della nuova Direttiva è iniziato nel 2010, per i tempi di recepimento della Direttiva e di emissione dei decreti attuativi. Al primo triennio di monitoraggio, che si è concluso nel 2012, è seguita una revisione del piano (DGRT 847/13) per il secondo triennio, in funzione dei risultati ottenuti.

Nel territorio di competenza dell'Area Vasta Centro di ARPAT i corpi idrici sottoposti a monitoraggio sono 57: 55 fiumi/torrenti e 2 invasi. Tra questi alcune stazioni fanno parte anche della rete di Monitoraggio delle acque destinate alla potabilizzazione (POT): Resco (Presa Acquedotto), Fiume Arno Valdarno Superiore, Fiume Arno Fiorentino, Torrente Marina Valle, Torrente Nievole Monte, Torrente Pesa Monte, Limentra di Sambuca, Ombrone_Pt Monte, Fiume Bisenzio Monte.

Stato ecologico dei corpi idrici finora monitoratiI risultati del monitoraggio effettuato sui corpi idrici dell'Area Vasta Centro sono riportati in una tabella riassuntiva mentre nella mappa a fianco si rappresenta lo stato ecologico dei corpi idrici finora monitorati.

Corpi idrici dei principali bacini e sotto-bacini dell’Area Vasta Centro: Stato Ecologico 2013 e 2014

I risultati sono ancora parziali e provvisori, in quanto l’intero ciclo di monitoraggio si esplica su un triennio. La valutazione dello Stato Chimico verrà quindi effettuata a fine triennio; Arpat evidenzia che "solo nel 2014 è stato registrato un complessivo miglioramento dei parametri con un 72% delle stazioni monitorate in buono stato chimico ed il restante 28% in stato chimico non buono".

Bacino Arno e affluenti"Il tratto del fiume Arno che attraversa il territorio dell'Area Vasta Centro risulta in stato ecologico scarso in tutte le stazioni monitorate, rappresentative dei tratti: Valdarno Superiore, V. Fiorentino e V. Inferiore. Il fiume riceve apporti di scarsa qualità dai suoi affluenti, fatta eccezione per i due affluenti di destra idrografica Vicano (stato ecologico buono) e Resco (stato ecologico sufficiente). In particolare lo stato ecologico degli affluenti in destra idrografica Mugnone, Bisenzio ed Usciana, è scarso e per l'Ombrone cattivo.

Anche il fiume Greve, l'affluente in sinistra idrografica, è in stato ecologico scarso. In generale si può evidenziare che gli affluenti nei loro tratti terminali, prima dell'immissione in Arno, sono caratterizzati da un significativo grado di artificializzazione, che ne determina uno scadimento ecologico. Essi sono infatti compresi, ai sensi del DGRT 937/12, fra i corpi idrici fortemente modificati. La classificazione dei corsi d'acqua affluenti del fiume Arno non è ancora completa, risulta infatti ancora in corso il monitoraggio degli affluenti in sinistra idrografica Pesa, Elsa ed Egola, nonché del tratto terminale del fiume Sieve".

Sottobacino Sieve e Invaso di Bilancino Lo stato ecologico del Fiume Sieve, tributario dell’invaso di Bilancino, è buono sia nel tratto a monte dell'invaso che nel tratto intermedio a valle dell’invaso. I risultati per il tratto terminale che si immette in Arno, relativi al 2010-2012, presentano un valore scarso. Il torrente Levisone, affluente in sinistra all'altezza di S. Piero a Sieve, è in stato sufficiente. Gli affluenti Fistona in destra idrografica e Botena in sinistra sono entrambi in stato ecologico elevato.L'Invaso di Bilancino è in stato ecologico sufficiente, determinato sopratutto dal valore dell'indicatore Livello Trofico Lacustre, relativo ai parametri chimico fisici che concorrono a determinare lo stato di trofia del corpo idrico, anch'esso di valore sufficiente.

Invece gli indici relativi ai bioindicatori (Indici di Biovolume, Clorofilla “a” e Indice di Composizione del Fitoplancton - ICF) sono in stato elevato, evidenziando l'ottima qualità biologica dell'invaso, seppure declassati allo stato buono ai sensi della normativa vigente, che penalizza gli invasi in quanto corpi idrici artificiali. I suddetti elementi, collegati al complesso stato del corpo idrico, che presenta dinamiche stagionali, dovranno essere approfonditi al termine del monitoraggio triennale.

Padule di FucecchioSottobacino Usciana e Padule di FucecchioIl Padule di Fucecchio ed i corsi d’acqua del sottobacino dell’Usciana sono stati monitorati nel 2012 e nel 2013. Nel 2013, come previsto dalla normativa, il monitoraggio di tipo chimico è stato integrato con un’indagine specifica sui parametri di tipo biologico sia sui corsi d’acqua che nel padule stesso, dove è stato analizzato il fitoplancton.

I corpi idrici monitorati non raggiungono lo standard di qualità “buono” previsto dalla normativa: tali risultati sono imputabili all'artificializzazione, alle variazioni delle portate e alla scarsa qualità delle acque sopratutto nel tratto terminale. In particolare il torrente Cessana risulta in cattivo stato ecologico per il LimEco, il torrente Pescia di Collodi in stato ecologico sufficiente per macrobenthos, diatomee e stato chimico non buono, il torrente Pescia di Pescia in stato ecologico cattivo per macrobenthos.

Anche altri corsi d'acqua che recapitano nell’area umida del Padule non raggiungono i livelli di qualità ambientale previsti. In particolare infine il canale Usciana, emissario del Padule, presenta stato ecologico scarso (per tutti i parametri biologici e il LimEco).Nel 2013 non sono state osservate, per il Padule, sostanziali modifiche rispetto al 2012 e viene confermato il peggioramento della qualità ambientale rispetto al quadriennio 2006-2009 (punto zero rappresentato nella pubblicazione ARPAT del dicembre 2010 “Valutazione della qualità ambientale del Padule di Fucecchio”).

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