Firenze, Unesco e prodotti locali: Rai 3 in diretta da Lino

Non si placa la discussione sulla svolta tradizionale che il sindaco Dario Nardella ha voluto imprimere alla città

Antonio
Antonio Lenoci
17 marzo 2016 09:48
Firenze, Unesco e prodotti locali: Rai 3 in diretta da Lino

Tutta Italia guarda con interesse, curiosità e sospetto al centro storico di Firenze dove il sindaco Dario Nardella impone la vendita al pubblico di prodotti al 70% provenienti dalla produzione locale.Il dibattito non suscita apprensione solo tra le categorie commerciali che chiedono deroghe a questa normativa per svariati motivi pratici, vi sarebbe anche il rischio di non riuscire a coprire con la sola produzione locale il fabbisogno di una città come Firenze che consuma molto, ma anche la politica si interroga. Molti sindaci del nord ad esempio, in passato, hanno suggerito la 'chiusura' alle importazioni esaltando il prodotto interno: altre le finalità addotte, in quei casi si parlava di 'difesa del territorio' dal prodotto straniero, mentre oggi l'obiettivo è rispondere alla tipicità che un'area Unesco richiede.Le telecamere di Agorà Rai 3 in diretta da Firenze entrano nel Ristorante da Lino, noto per essere il preferito di Matteo Renzi, come hanno scritto Il Fatto Quotidiano ed Il Giornale mentre in studio l'onorevole David Ermini, ex presidente del Consiglio provinciale presieduto da Matteo Renzi esclama "Quel che sta facendo Nardella è eccezionale".Si tratterebbe di una etichetta di qualità.

La discussione prosegue però tra commercianti e ristoratori preoccupati di non riuscire a rispettare la nuova normativa per questioni gestionali ed economiche che investono i fornitori: acquistare e vendere nel piatto l'olio del frantoio delle colline toscane, è ben diverso dal mettere sul tavolo l'olio di altre regioni. Il rischio, fatti due conti, è di vedere ritoccati i prezzi di listino.Agorà cita i rivenditori minori, i piccoli alimentari e minimarket che nei mesi scorsi sono stati oggetto di pesanti restrizioni e sui quali il sindaco ha puntato il dito accusando l'ex presidente Mario Monti e la sua politica di liberalizzazione che avrebbe poi prodotto le numerose aperture.

E' per colpire questo tipo di commercio che si alzano oggi gli standard qualitativi? Cosa devono aspettarsi i frequentatori del centro storico per i prossimi mesi?

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