Firenze si illumina per la Siria

Firenze e decine di altre città nel mondo accendono luci per essere al fianco dei civili siriani, stremati da 4 anni di guerra civile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2015 14:42
Firenze si illumina per la Siria

“Marwan era sul tavolo operatorio quando le luci hanno lampeggiato e si sono spente. L’infermiera ha tirato fuori il suo cellulare dalla tasca e l’ha acceso, generando l’unica luce presente nel buio pesto del seminterrato. Altri hanno seguito il suo esempio, producendo quel poco di luce strettamente necessaria per permettermi di finire di riparare quel suo piccolo corpo spezzato”

Dr. Hassan, chirurgo ad Aleppo, in Siria

Il mondo accende le luci per ricordare che la Siria, dopo 4 anni di conflitto, è al buio messa in ginocchio dalla più grave emergenza umanitaria dei nostri tempi. In quattro anni di conflitto l’83% delle luci in Siria si sono spente. Dal 13 al 19 marzo Firenze illuminerà Palazzo Vecchio e il Nettuno di piazza della Signoria, grazie alla Silfi spa; a Londra, Washington, Madrid, Parigi, Melbourne, Dublino, Bruxelles, Belfast, Boston e in tante altre città verranno organizzati giochi di luci, fiaccolate, allestite illuminazioni speciali in sostegno della mobilitazione globale #WithSyria e per chiedere ai leader mondiali una risposta umanitaria adeguata, oltre che una soluzione politica del conflitto (petizione).

Quattro anni di guerra hanno già provocato oltre 220.000 vittime, di cui 76.000 solo nel 2014, e 11,4 milioni di profughi, vale a dire metà della popolazione siriana. È vitale che la comunità internazionale intervenga per proteggere i civili, permettendo che gli aiuti umanitari arrivino alla popolazione. A causa dell’intensificarsi del conflitto, nel 2014 il numero di siriani che è stato possibile raggiungere all’interno del paese è diminuito del 63%. A Firenze, anche lo sport sarà al fianco della popolazione siriana. In occasione di Fiorentina-Milan, (in programma lunedì 16 marzo, alle 19.00), grazie alla collaborazione con l’ACF Fiorentina, i volontari di Oxfam Italia saranno presenti all’ingresso dell’Artemio Franchi per raccogliere fondi a sostegno delle attività a favore dei profughi siriani (www.oxfamitalia.org).

Questa mattina in Palazzo Vecchio il sindaco Dario Nardella ha firmato, alla presenza del direttore generale di Oxfam Italia Roberto Barbieri, la petizione #WithSyria. È il primo sindaco in Italia e nel mondo che l’ha firmata e ha invitato i colleghi sindaco a fare lo stesso.

“Firenze, città di pace, è vicina al popolo siriano, vittima di un conflitto iniziato quattro anni fa che sta causando ancora oggi migliaia di vittime e rifugiati, - ha detto il sindaco Dario Nardella - e all’associazione umanitaria fiorentina Oxfam Italia, che sostiene la petizione a livello mondiale per riaccendere la luce in Siria. Firenze è orgogliosa dell’operato di Oxfam che fa parte di una coalizione internazionale formata da 17 organizzazioni che svolgono un prezioso lavoro in oltre 90 Paesi per trovare soluzioni durature all’ingiustizia della povertà nel mondo.

I sindaci delle grandi città del mondo e delle città simbolo di cultura come Firenze sollevino un appello corale per fermare la barbarie siriana contro i civili e per affermare un principio di pace e umanità. La diplomazia delle città può arrivare dove non arriva la diplomazia degli Stati perché nelle città si vivono concretamente i valori delle relazioni umane. Per questo i sindaci hanno la consapevolezza e la credibilità per chiedere che si porti pace e prosperità anche nelle comunità dei Paesi in guerra”.

“E’ tragico che il 2014 sia stato l’anno peggiore dall’inizio della guerra in Siria. Vuol dire che in tutto questo tempo molto poco è stato fatto. Il numero delle vittime continua ad aumentare, 5,6 milioni di bambini hanno bisogno di aiuti (31% in più rispetto al 2013) e 4,8 milioni di persone si trovano in aree difficilmente raggiungibili – ha dettoRoberto Barbieri– Per questo chiediamo ai leder mondiali di agire in fretta per favorire una soluzione politica fondata sui diritti umani, proteggere i civili e potenziare la risposta umanitaria.

Dall’inizio della crisi Oxfam ha raggiunto oltre 1,3 milioni di persone colpite dalla guerra, sia nei campi profughi di Libano e Giordania, che all’interno della Siria, portando acqua, generi alimentari e beni di prima necessità: adesso però è necessario fare di più per ridare speranza alla popolazione. Un grande ringraziamento al Comune di Firenze per aver aderito per primo a questo appello diventando la capitale simbolica italiana di questa campagna internazionale. Insieme con questo appello speriamo di riportare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei leader mondiali su una crisi troppo spesso dimenticata”.

SCHEDA

Il quadro umanitario nel dossier Fallimento Siria

Drammatico il quadro umanitario denunciato da Oxfam, e da altre 20 organizzazioni umanitarie che sostengono la campagna #WithSyria,nel dossier Fallimento Siria, diffuso a quattro anni dall’inizio del conflitto. Le tre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, adottate nel 2014, volte a garantire protezione e assistenza ai civili, non hanno visto alcuna applicazione al punto che in Siria non esistono le condizioni per accedere in sicurezza agli aiuti, il numero delle vittime continua ad aumentare come pure quello dei profughi.

Oggi infatti la Siria è un paese devastato, dove la guerra solo nel 2014 ha distrutto circa un milione di case e dove in questo momento, chi non è riuscito a fuggire (sono quasi 4 milioni i profughi scappati nei paesi limitrofi o verso l’Europa), rischia la vita ogni giorno: più di 212.000 le persone attualmente vivono in zone e città sotto assedio all’interno del paese. Mentre oltre 10 milioni di abitanti stanno rimanendo senza cibo e acqua, a causa dei gravissimi danni causati dalla guerra a un terzo delle infrastrutture idriche, con una conseguente riduzione della fornitura d’acqua del 50% rispetto al 2011.

A questo drammatico quadro generale, si aggiungono i casi di abuso, rapimenti e violenza su donne e minori, che sono diventati una vera e propria arma di guerra. A causa del conflitto in corso, solo nel 2014, si sono verificati all’interno della Siria 12.000 casi documentati di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei bambini, con un quarto delle scuole distrutte dagli attacchi o destinate ad altri scopi. Mentre secondo quanto denunciato dal Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite, 160 ragazzi sono rimasti uccisi durante gli attacchi quest’anno, 27 solo a gennaio.

In totale, secondo le stime dell’Unicef, i bambini che hanno urgente bisogno di aiuti a causa del conflitto, sono saliti a 5,6 milioni.

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