Firenze osserva: il popolo dei segnalatori incalza Palazzo Vecchio

Il capoluogo toscano monitorato 24 ore al giorno dai cittadini reporter che hanno scoperto il potere dei Social

Antonio
Antonio Lenoci
31 agosto 2015 17:20
Firenze osserva: il popolo dei segnalatori incalza Palazzo Vecchio

Un agosto particolarmente caldo è stato una cornice (splendida?) per la culla della cultura in affanno davanti al degrado. Cosa è successo a Firenze?Degrado – Forma usata per degradazione. Ambientale,architettonico, sociale, economico, monetario, ecc.; il progressivo d. del centro storico. (Treccani)

 L'Osservatorio Palomar di Via Palazzuolo, i Bagni di Santo Spirito, il Grillo Parlante Fiorentino o ancora Polemici & Bizzosi sono solo alcuni esempi di attivismo mediatico.

Gli osservatori di quartiere, cittadini e passanti attivissimi e schietti ai tempi della giunta guidata da Leonardo Domenici con interlocutori incrociati al bar o in piazza come Graziano Cioni o Beppe Matulli, tornano adesso alla ribalta attraverso i Social Network e si trovano al cospetto di un profilo virtuale, quello di Dario Nardella. Perché adesso? Domanda qualcuno commentando le segnalazioni. "E' così da anni" sottolinea chi cita articoli lontani nel tempo.L'era Renzi ricca di eventi e di dichiarazioni, di sguardi lanciati dalle Alpi a Lampedusa e fin verso gli Stati Uniti avrebbe relegato in secondo piano quelle piccole beghe quotidiane, rivoli maleodoranti che impallidivano al cospetto di un Duomo pedonalizzato.Non più o non solo circoli, sale e spazi rionali: il dibattito si gioca a suon di "Mi piace" e di commenti più o meno sottili, soprattutto di Condivisioni.

Un sistema di pubblicazione ripetuta ed incrociata di scritti e immagini altrui che vale molto più di un pollice alzato ed a volte rischia di scatenare inaspettate discussioni in merito all'attribuzione della paternità della riflessione o dello scatto.Un riacceso entusiasmo per amore della propria città oppure un rinnovato orgoglio? Cosa ha destato la quasi quotidiana voglia di condividere foto e immagini del malessere urbano? Dietro la nuova forma di comunicazione tra cittadini ed amministrazione ci sarebbe la scoperta di un potere nuovo: il potere dei Social.Sbagliare è un attimo: rispondere di pancia, bloccare un commentatore fastidioso, postare e poi cancellare una frase ambigua, diventa un insulto e soprattutto rischia di accrescere l'attenzione mediatica di un post che altrimenti sarebbe rimasto nei livelli standard di visualizzazione. Il martellamento, il coinvolgimento dei diretti interessati nelle discussioni attraverso la "taggatura" sono l'arma in più del popolo 2.0 e così il presidente di Quartiere, l'Assessore, il Consigliere o il Sindaco stesso chiamati in causa a gran voce (carattere stampatello grassetto ed esclamativi come se piovesse) non possono più voltare lo sguardo, mettere le lettere nel cassetto oppure i file in cartellina.Un Tag vale più di una interrogazione, alcuni consiglieri regionali e comunali hanno preso atto di questo e si sono adeguati postando in rete direttamente il testo dei propri documenti pubblici raggiungendo così un livello di trasparenza e di accesso agli atti mai visto prima.

Un sistema che stringe ancor più il cerchio attorno agli amministratori costretti spesso a rispondere prima ancora di aver preso visione dello stato dei fatti. Questo il caso del famoso rottame di via Palazzuolo che ha tenuto banco per settimane attraverso un rimpallo grottesco di responsabilità tra Quartiere Comune Quadrifoglio e Servizi segreti prima di capire che il mezzo andato in fiamme non poteva essere spostato a causa della perizia assicurativa.Il rovescio della medaglia sono i commenti totalmente liberi e gli interventi che sfociano in pericolose discussioni in cui l'uso delle parole è troppo importante per essere affidato ad un mezzo automatico.C'è chi non perde occasione per criticare il primo cittadino, ma c'è anche chi lo sostiene e si congratula per le risposte ferme e concrete come la decisione di sostenere e definire "una buona notizia" il presidio fisso delle forze di polizia nelle strade "a rischio".Dario Nardella a Firenze, più di ogni altro sindaco d'Italia visto il confronto pesante con il suo predecessore, vive una fase nuova della Comunicazione: superati i livelli dei post ad effetto pirotecnico o della e-news renziana con tanto di pensierino della sera che non si è mai dovuta occupare dei cantieri tramviari, si ritrova ora a gestire informazioni di servizio, eventi collaterali e cronoprogrammi in un mare in cui i pesci rossi hanno scoperto come è fatta la rete.

 Dalla stretta di mano al feedback. Il potere della bacheca virtuale nasconde ancora segreti ed è destinato ad una rapida evoluzione, nonostante questo però c'è chi, attraverso una tastiera, lancia messaggi anacronistici ed invita a guardare "Venga a vedere" scrivono proponendosi nuovamente di organizzare incontri reali e riunioni serali.E se il vero segreto del successo per Firenze fosse tornare per le strade e tra la gente?

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