Firenze: Marco Ricci lascia il Pd e passa a Italia Viva

Il consigliere del Quartiere 5: "Nel Partito Democratico lascio molti amici ma adesso non condivido più le linee programmatiche di chi lo guida"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2019 11:39
Firenze: Marco Ricci lascia il Pd e passa a Italia Viva

Firenze, 28 ottobre 2019. Marco Ricci, consigliere del Quartiere 5, lascia il Partito Democratico per aderire ad Italia Viva. La decisione, maturata a seguito degli scenari apertisi negli ultimi mesi, soprattutto a livello nazionale, "rappresenta - come sottolinea una nota di Italia Viva - la conseguenza naturale di un percorso politico, che ha nelle istanze progressiste il proprio orizzonte culturale. Il Partito Democratico sembra voler rinnegare parte del proprio passato, sia nei temi che negli attori, mettendo da parte progetti riformisti per intraprendere un dialogo strutturale con il movimento cinque stelle.

A fronte di ciò, viceversa, Italia Viva si propone come la casa di chi continua a credere nel merito, nella competenza e nei valori della liberal-democrazia. È dunque una scelta di coerenza intellettuale, prima ancora che politica, quella che ha mosso questo passaggio: portare avanti in libertà e schiettezza le battaglie su scuola, giustizia, ambiente, giovani.

Al netto di tali rilievi di carattere generale, tale scelta non andrà ad inficiare l’attuale assetto dei rapporti tra maggioranza ed opposizione in Consiglio di Quartiere 5, in quanto senza alcun dubbio il gruppo di Italia Viva continuerà a sostenere l’attuale presidente Cristiano Balli e il programma sostenuto in campagna elettorale e nelle prime fasi di consiliatura", rileva ancora la nota del nuovo partito di Matteo Renzi.

«Nel Partito Democratico lascio molti amici: a loro va il mio grazie per aver percorso insieme un pezzo di strada – sottolinea Marco Ricci –. Tuttavia, credo che l’appartenenza ad un partito non possa essere solo legata all’amicizia e all’affetto che pur sempre mi legherà a certe persone; essa non può prescindere dalla condivisione di intenti e di orizzonti politici con chi il partito lo guida e ne traccia le linee programmatiche, e che in quest’ultimo periodo è venuta a mancare».

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