Firenze in Arno, manutenzione e verde: dalla voragine alla giraffa

Dopo il crollo della scorsa primavera, lungo le sponde del fiume regna il sospetto

Antonio
Antonio Lenoci
31 agosto 2016 12:32
Firenze in Arno, manutenzione e verde: dalla voragine alla giraffa

Manca sempre meno al 4 novembre 2016, i 50 anni dell'Alluvione. Mentre si lavora di gran lena alla "messa in sicurezza" della spalletta divelta dalla frana, alcuni tratti di fiume tra interruzioni, isolette ed una fitta vegetazione attirano lo sguardo dei turisti.. ed una giraffa li osserva.Lasciamo da parte la polemica sul completamento dei lavori che si sarebbero dovuti concludere entro il 4 novembre, mentre per quella data sarà garantita solo "la messa in sicurezza" e lasciamo perdere anche l'idea di offrire un camminamento lungo il fiume che sarebbe ottima se lo stesso non fosse in grado, tra ottobre e febbraio, di portarsi via qualsiasi pietra o legname facenti parte di una installazione temporanea.

I fiorentini conoscono le loro "sacre sponde"?La manutenzione delle sponde è un tasto dolente che ogni tanto attraversa i pensieri dei fiorentini. In special modo accade dopo un periodo di vacanza che porta i figli del giglio su altre sponde, dal Tevere al Tamigi, dalla Senna al Danubio. "Come mai le nostre sponde arrossiscono al confronto?" si domandano i discendenti del Magnifico.Forse la stessa cosa se la domandano i turisti che fotografano i ponti ed i tramonti, mentre scuotono la testa cercando le scalette per scendere a riva e lo fanno dove possono, quando possono, magari scansando le nutrie...Nelle ore successive al crollo che la scorsa primavera ha visto una voragine inghiottire decine di auto in Lungarno Torrigiani, si sono sprecate le ipotesi non trovando, al momento, un perché univoco.

Congetture. Dalla toponomastica storica che vede indicata l'area come "le rovinate" alle crepe presenti lungo i tornanti del colle fiorentino, passando per antiche citazioni e crolli memorabili, tubazioni malridotte e terreni di riporto magari gli stessi trasportati dai leggendari navicelli e fino alla rigogliosa vegetazione sulla spalletta che ha ceduto.Le immagini dei verdi cespugli lungo il muretto in pietra hanno fatto il giro del mondo in quelle ore concitate.

Non un dito, ma il pollice verde è stato puntato su quel cespuglio che cresceva vista Ponte Vecchio. Di cespugli ce ne sono altri e così di spallette, come fare per monitorarle tutte? Alla vigilia dei 50 anni dall'alluvione il problema si ripropone.  Con le relazioni sulle scrivanie degli inquirenti, ai lavori di ripristino si associano le valutazioni tecniche sulle possibili cause del cedimento strutturale, intanto le sponde del fiume fiorentino attirano sguardi sospettosi.

Compresa la giraffa.

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