Firenze e la sua 'Bellezza salvata': una mostra in Palazzo Medici Riccardi

Finissage per l’esposizione dell’Archivio storico New Press al palazzo del Pegaso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 gennaio 2017 19:38
Firenze e la sua 'Bellezza salvata': una mostra in Palazzo Medici Riccardi

I giorni di festa possono essere l'occasione per non perdere la mostra 'Firenze 1966 – 2016. La bellezza salvata', curata da Cristina Acidini e Elena Capretti, nel Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi. Aperta fino al 26 marzo 2017, l'esposizione fa il punto sull'immenso danno subito dall'Alluvione del 1966, sull'enorme lavoro svolto, sulle conoscenze e sulle competenze acquisite, su quanto resta da fare, con una sezione dedicata a quel che non si penserebbe vero: c'è ancora un patrimonio artistico e di beni da restaurare. Promossa da Regione Toscana, Firenze Città Metropolitana, Comune di Firenze e Comitato Firenze 2016, con i fondamentali contributi dell'Opificio delle Pietre Dure e dell’Università di Firenze, la mostra è prodotta e organizzata da MetaMorfosi con la collaborazione di Opera Laboratori Fiorentini – Civita. La 'Bellezza salvata' si presenta come un itinerario articolato fra alcuni dei luoghi più colpiti dall’alluvione del ’66 (musei, collezioni, biblioteche, archivi, luoghi di culto), e si snoda fra gli ambienti monumentali di Palazzo Medici Riccardi (dove aveva sede nel 1966 il Museo Mediceo, letteralmente annientato dall'acqua), proponendo una selezione di opere e manufatti che unisce la qualità artistica all'interesse storico e documentario.

Per rappresentare al meglio le varie tecniche e tipologie, sono state scelte circa 150 opere, fra dipinti, sculture, libri, documenti, oggetti d'arte applicata, strumenti musicali e scientifici, accompagnate da fotografie storiche e alcuni video che documentano i danni e gli interventi di recupero. Un particolare pensiero va agli “Ultimi”, ancora in attesa di una possibilità di riscatto. Il lavoro sinora fatto è immenso ma purtroppo, ci sono ancora dipinti (tavole, tele, affreschi, sinopie), sculture, arredi ecclesiastici provenienti da chiese della città e del territorio, ancora nei depositi o presso gli istituti di restauro.

Proponendo in questa sede una significativa selezione, si intende portare l’attenzione su queste opere, che rischiano di essere dimenticate, con l’intento di incoraggiare adeguati finanziamenti e interventi. Un percorso espositivo così vario, ricco e corale (che si rispecchia nel catalogo edito da Sillabe) non sarebbe stato possibile senza i contributi provenienti dai soggetti prestatori, dagli autori dei testi, dai produttori e organizzatori, dai finanziatori e dagli sponsor tecnici, con il coordinamento del Comitato Firenze Toscana 2016 e l'autorevole sostegno dei Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Solo questa generosa volontà collettiva ha permesso di superare i numerosi ostacoli incontrati sul cammino. In occasione della mostra, la Città Metropolitana di Firenze ha adottato il Biglietto integrato per il percorso museale (comprensivo de 'La Bellezza Salvata') pari a € 10 per il biglietto intero, ed € 6 per il biglietto ridotto. I soci Conad, sponsor della mostra, possono entrare con il biglietto ridotto dal I gennaio 2017.

Il finissage della mostra “Fiorentini nel fango”, organizzata dal fotografo Umberto Visintini, fotoreporter del quotidiano La Nazione, e realizzata dall’Archivio storico New Press, è stato occasione per ricordare i momenti drammatici dell’alluvione del 1966, “magistralmente immortalati”, ha detto il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, giovedì a palazzo del Pegaso. “Queste straordinarie immagini che abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare nelle nostre sale suscitano grandissime emozioni”, ha osservato Giani.

“L’impatto del fiume, alle 5 di mattina, nei lungarni Cavalleggeri e alle Grazie, la visione del Piazzale Michelangelo e le immagini del Lungarno Acciaioli totalmente distrutto, sono straordinarie”, ha commentato ancora il presidente, rilevando come quella che si conclude in Consiglio sia “una tra le migliori mostre di questi ultimi anni”. Il presidente ha quindi rivolto un plauso alla New Press Photo, “valido supporto per il quotidiano La Nazione e grande presidio d’arte”.

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