Firenze: domani il Giorno della Memoria 2015

Di ritorno da Auschwitz l’emozionante bilancio del viaggio degli studenti. La consegna delle medaglie d'onore a ex deportati nei lager nazisti. Una corona in Rettorato per ricordare gli universitari colpiti dalle leggi razziali. Il Meyer ricorda i pediatri dell’allora “ospedalino” allontanati dal fascismo. “L’onda d’oro” alla professoressa Kitty Braun

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2015 14:15
Firenze: domani il Giorno della Memoria 2015

Domani, martedì 27 gennaio, si celebra in Italia ed in molti paesi “Il Giorno della Memoria”, ricorrenza istituita dall’ONU nel novembre del 2005 per ricordare le vittime della Shoah e tutti coloro che hanno rischiato o perso la vita per aiutare i perseguitati del nazifascismo. In quel giorno, settanta anni fa, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa aprirono i cancelli di Auschwitz, rivelando al mondo l’orrore dei campi di sterminio.Domani alle ore 17, si svolgerà nel Memoriale di Santa Croce la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore del Presidente della Repubblica ai deportati della provincia di Firenze nei lager nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale. Sono 28 i riconoscimenti di quest’anno che saranno conferiti dal prefetto Luigi Varratta e dai sindaci dei comuni di provenienza degli insigniti (Firenze, Barberino di Mugello, Capraia e Limite, Certaldo, Empoli, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino e Vaglia). La cerimonia si svolge quest’anno nei sotterranei della Basilica di Santa Croce, ora denominati Memoriale, che ospitano la mostra “1938-1945.

La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia”, organizzata dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura proprio per onorare il Giorno della Memoria 2015.

In occasione del Giorno della Memoria, alle ore 9, il rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi ricorderà gli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre a seguito delle leggi razziali, deponendo una corona d'alloro sulla lapide a loro dedicata nell'atrio del Rettorato (piazza San Marco, 4).Il Meyer riscopre il suo passato, per non dimenticare. E lo fa in occasione del Giorno della Memoria, togliendo dall’oscurità il ricordo di due pediatri di origine ebraica allontanati dall’Università di Firenze nell’autunno del 1938 e dal loro lavoro al Meyer, in applicazione delle leggi razziali.

A loro il Meyer dedica una targa che alle ore 12 di domani martedì 27 gennaio alla presenza di Ugo Caffaz, Consigliere per le politiche della memoria della Regione Toscana ei rappresentanti dell’Università di Firenze, sarà scoperta nello spazio universitario dove vi sono i “padri della pediatria” (Mya, Comba e Cocchi). E’ questo il tributo che l’ospedale offrirà loro nel Giorno della Memoria. I due “medici dei bambini” che l’ospedale vuole ricordare sono rispettivamente Umberto Franchetti, libero docente di clinica pediatrica , e secondo le fonti storiche, direttore dell’Ospedalino Meyer e Sergio Levi, assistente volontario di clinica pediatrica.

I loro nomi sono nell’agghiacciante elenco con cui l’Università di Firenze li sospese dal servizio come docenti dal 16 ottobre 1938. Da un giorno all’altro Umberto Franchetti smise di essere professore e dovette rinunciare anche alla professione di pediatria affermato e amato del Meyer e dalla città. Per sottrarsi alla persecuzione razziale, da Firenze dove viveva con moglie e i figli, fuggì in calesse verso il Casentino. Qui a Giampereta lui e la famiglia trovarono rifugio in una piccola casa, ospitati e sostenuti da contadini, Francesca ed Emilia Ciuccoli, che grazie alla loro opera sono stati dichiarati “Giusti tra le Nazioni”, riconoscimento di chi allora rischiò la propria vita per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista.

Franchetti e famiglia trovarono l’aiuto di tutto il paese e riuscì a mantenersi curando bambini e adulti in cambio di cibo. Ultima testimonianza di questo frammento di Shoa è quella della figlia Luisa Franchetti Naor che ora vive a Gerusalemme. Stessa sorte fu riservata a Sergio Levi, pediatra assistente volontario del Meyer, costretto a interrompere l’esercizio pubblico della professione, per dedicarsi privatamente alla cura dei bambini. Insieme alla moglie riuscirono a scampare al genocidio e ai “provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista”.“Gli Artisti dis-turbano.

Un giorno della memoria tra ricordo e attualità” si intitola provocatoriamente l’evento pensato dai Chille per martedì 27 gennaio, in una doppia replica alle ore 21 e 15 e alle 23 ad ingresso libero, con prenotazione obbligatoria e la richiesta per tutti di portare con sé qualcosa da bere a da mangiare. Poche le informazioni su cosa accadrà a San Salvi. Si sa che prenderanno vita alcune storie di ebrei italiani deportati ad Auschwitz mentre risuona forte ed emozionante il Padre nostro ebraico e… I Chille segnalano che gli spettatori vivranno un’esperienza in prima persona, sulla propria pelle in un evento che si svilupperà in un tragico percorso.

Lo spettacolo sarà agito da un nutrito gruppo di attori coordinati da Claudio Ascoli, Sissi Abbondanza e Paolo Lauri.

Il Comune di Fiesole in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Balducci in occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria, la mattina del 27 gennaio, durante le ore di lezione, organizza un incontro presso le scuole medie di Borgunto e di Compiobbi, con la studiosa fiesolana Graziella Mancini, che terrà una lezione ai ragazzi delle classi terze, sulle persecuzioni e le deportazioni nei campi di concentramento nazisti. La conoscenza della nostra storia e delle sue atrocità deve costituire per i nostri ragazzi un patrimonio da custodire nelle loro coscienze, affinché si possa impedire il ripetersi di simili eventi drammatici.

Domani la Proloco Vaglia-Mugello in collaborazione con lo Spazio Giovani del Comune di Vaglia ha organizzato un incontro dal titolo “La questione ebraica e l’universo concentrazionario” con Antonietta Rotondi, studiosa ed esperta di Shoah e che per molti anni ha accompagnato gli studenti in visita ai campi di sterminio, attraverso una inquadratura storica e la proiezione di video testimonianze di sopravvissuti. L’invito a partecipare all’incontro che avrà luogo alle ore 17.00 nella sede dello Spazio Giovani in Via Bolognese 1259 è dedicato in particolar modo agli studenti delle scuole medie e superiori ma è esteso a tutti.

Reggello celebra il “Giorno della memoria” con un’iniziativa dedicata interamente ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Guerri. L’appuntamento è per domani, martedì 27 gennaio alle 10, nella sala consiliare, in questa occasione saranno presentati testi e letture realizzate da dai ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado. In questa occasione si commemorano le vittime della Shoah e di tutti i genocidi e stermini della storia.

Un consiglio comunale straordinario per celebrare “Il giorno della memoria”. Sono previste per mercoledì prossimo a Londa le celebrazioni per “Il giorno della memoria” che ricorda i 70 anni dall’apertura del campo di concentramento di Auschwitz. Mercoledì 28 gennaio alle 10,30 nei locali della scuola si terrà il consiglio comunale straordinario al quale sarà presente la professoressa Kitty Braun che all’età di 9 anni fu deportata nel lager di Bergen Belsen, lo stesso in cui morì Anna Frank. L’amministrazione consegnerà alla donna la massima onorificenza del Comune di Londa “L’Onda d’Oro”.

“C’era un’orchestra ad Auschwitz” è questo il titolo dell’iniziativa che celebrerà a Dicomano la “Giornata della Memoria”. L’appuntamento è per domani, martedì 27 gennaio, alle 21 in Biblioteca Comunale. Parteciperanno il Sindaco ed il Vicesindaco di Dicomano Stefano Passiatore e Giulia Fossi, seguirà, poi, l’intervento di Tiziano Lanzini vicepresidente di ANED (associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) Firenze che interverrà su “il mondo dell’assurdo, la musica nei campi”. A seguito ci sarà un momento musicale a cura dell’Associazione Culturale La Leggera.

Dal Treno della Memoria ad Auschwitz nel 70° della liberazione, al XV Giorno della Memoria che si celebra domani con un programma di sei eventi, a Prato e in provincia fino al 6 febbraio, promossi dal comune capoluogo con il Museo della Deportazione e della Resistenza, i comuni di Carmignano e Vaiano e la sezione locale dell’Aned (l’associazione dei deportati). Oggi la doppia presentazione: bilancio del viaggio e programma degli eventi che iniziano domani davanti alla Fortezza con la deposizione di una corona alla targa in ricordo dei deportati, quindi nella vicina frazione di Figline con l’apertura straordinaria del Museo della Deportazione,visita guidata gratuita nel pomeriggio e, in serata, la toccante messinscena di Diremare Teatro, La mia vita prigioniera, tratta dal memoriale di Elio Bartolozzi, deportato a Mauthausen per aver soccorso partigiani feriti. Dal 2009 è il Museo della Deportazione a progettare e organizzare per la Regione Toscana il Treno della Memoria.

E’ toccato dunque alla direttrice Brunelli e allo storico Bravi presentarne l’emozionante bilancio. Calarsi nell’inferno di Auschwitz-Birkenau è stata per tutti i partecipanti un’esperienza di profondo impatto emotivo e certamente indimenticabile, che ha coinvolto 750 persone da tutta la Toscana, tra cui 550 studenti e 76 insegnanti, molti giornalisti, decine di accompagnatori privati e istituzionali, in testa l’assessore regionale all’ambiente Maria Rita Bramerini promotrice della spedizione.

La delegazione pratese era composta da sei insegnanti e 36 studenti delle maggiori scuole superiori, oltre ai responsabili del Museo della Deportazione. Poche parole sono bastate a sottolineare il valore storico e civile del viaggio, il dovere di ricordare e di farne partecipi le giovani generazioni. I commenti che molti studenti hanno affidato a stampa e tv anche dalla Polonia hanno del resto rivelato sensibilità sgomente per le dimensioni e l’orrore di una tragedia solo apparentemente lontana e irripetibile.

In via eccezionale la direzione del campo ha concesso ai toscani di visitare il Memoriale italiano chiuso dal 2011. Come noto, sarà trasferito presto a Firenze. Simbolicamente, è stato detto sul treno, lo portiamo in Italia con noi. Dopo Figline il Giorno della Memoria si trasferisce sabato 31 gennaio a Carmignano. Alle 16,30 incontro in Comune con Kitty Braun Falaschi protagonista di una vicenda esemplare.

Fiumana, deportata a 9 anni a Ravensbrück e Bergen Belsen insieme alla famiglia, sopravvissuta e liberata nel ’45, quindi profuga a Firenze dopo il trattato di Parigi che nel ’47 consegnò l’Istria alla JugoslaviaMartedì 3 febbraio, ore 21, il Ridotto del Politeama di Prato ospita il Concerto per il Giorno della Memoria (ingresso € 7).

Il quintetto d’archi Alraune, dell’omonimo ensemblefondato da Stefano Zanobini e Mario Sollazzo, esegue musiche di Schulhoff, Ŝostakoviĉ eZemlinsky, tre compositori d’inizio Novecento in contrasto culturale profondo col potere politico.

Schulhoff, ebreo, morì in un lager nazista. La mattina seguente, 4 febbraio ore 9, i ragazzi della scuola media Bartolini di Vaiano fanno conoscenza con l’ingegnere genovese Gilberto Salmoni e con i suoi ricordi di sopravvissuto al lager di Buchenwald, il ‘bosco di faggi’ dove furono eliminate 60 mila persone.

Deportato a 16 anni con tutta la famiglia, tornò solo col fratello. I genitori e una sorella sono morti ad Auschwitz. Di nuovo al Museo della Deportazione il 5 febbraio, ore 21, per un incontro di particolare significato, voluto dal Comune di Prato e coordinato da Luca Bravi. Per la prima volta in un luogo della memoria i sinti (di Prato) parlano del Porrajmos, lo sterminio nazifascista della loro etnia e dei rom, le memorie familiari.

Partecipano, tra gli altri, il vicesindaco Faggi, la presidente Santi e l’assessore Mangani. Infine, 6 febbraio ore 10, secondo appuntamento per le scuole all’Officina Giovani di Prato. Reduce dal Treno della Memoria, la milanese Vera Vigevani Jarach rievoca la sua doppia personale tragedia: nel 1938 la fuga in Argentina dopo l’emanazione delle leggi razziali; nel 1976 la scomparsa della figlia 18enne Franca, desaparecida a Buenos Aires e trucidata durante il golpe militare.

Un storia ora tradotta in libro e in film in edicola fino a fine febbraio con il Corriere della Sera.

Giovedì 29 gennaio 2015, ore 16.30 alla Saletta Edizioni ETS, in Piazza Carrara 16, a Pisa la presentazione del volume di Anne Marie Jaton, Fabio Ciaralli Andata e (non) ritorno, La letteratura dello sterminio fra Storia e Narrazione. La letteratura dello sterminio mostra impietosamente che per sopravvivere ogni uomo è pronto a superare tutti i confini: conduce inevitabilmente a confrontarsi con temi storici e riflessioni psicosociali che si interrogano sulla presenza del male nell’uomo. Travalicando i canoni della letteratura e della filosofia contemporanee, narra esperienze di sconfinato dolore, insieme singole e comuni a tutti gli autori.

Il Comune di Chiusi si prepara a celebrare la giornata della memoria con due iniziative importanti. Domani (27 gennaio) alle ore 21.15 presso il Teatro Mascagni sarà messo in scena lo spettacolo "EVA (1912-1945) unplugged". Lo spettacolo racconta l’icona enigmatica di Eva Braun e dell’amore incondizionato per l’incarnazione del potere criminale, ma anche delle altre figure femminili legate ad Hitler nel momento della caduta inarrestabile del Terzo Reich. Per questa occasione l’ingresso al teatro sarà completamente gratuito, lo spettacolo è offerto dalla Fondazione Orizzonti d’Arte in collaborazione con l’Associazione Noi Giovani di Banca Valdichiana. Giovedì 29 gennaio invece presso la struttura della multisala di Chiusi (ClevVillage) sarà proiettato sempre in forma gratuita alle 10.00 di mattina, il film “Corri ragazzo corri”.

Il film tratto da un libro affonda le radici nella storia vera di Jurek, ragazzo di nove anni che fugge dal ghetto di Varsavia. Alla proiezione prenderanno parte tutte le classi della scuola secondaria e le classi quinte dell’istituto superiore della città. La proiezione sarà anticipata dal resoconto e dal documentario dei ragazzi che hanno partecipato al “Treno della Memoria” e che hanno visitato l’ex campo di concentramento di Auschwitz.

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