Firenze, costruisce Tramvie, abbatte alberi e chiede il Piano Antismog

Il fine di avere un sistema tramviario è quello di ridurre il traffico privato, se non si è capito questo, non si è prestata la dovuta attenzione alla storia dell'uomo

Antonio
Antonio Lenoci
13 novembre 2014 14:10
Firenze, costruisce Tramvie, abbatte alberi e chiede il Piano Antismog

Firenze vive come un bollettino Meteo il rapporto con la realizzazione delle linee tramviarie:  "Domani cantieri a..", "Dopodomani chiuso il.." e così via. Si tratta di una vera rivoluzione per il traffico e la mobilità urbana, ma le polemiche sollevate spesso gettano un'ombra sul fine essenziale dell'operazione.Che senso ha ad esempio lamentarsi per i posti auto che verranno meno, o per il restringimento di una carreggiata? Pedoni, biciclette e mezzi pubblici.

Questo è il futuro. Cosa vorreste mai parcheggiare? Un atteggiamento che denota assenza quasi totale di fiducia sulla bontà dell'iniziativa. Intanto però la città vive con apprensione questo "parto" e nell'attesa si informa come può anche attraverso mostre Amarcord come quella che ha messo in fila sul lungarno le immagini di Firenze Dal Tram alla Tramvia.

Per poter procedere con i cantieri si sono dovuti abbattere degli alberi, un "prezzo dovuto" lo ha definito qualcuno, per il progresso. Stesso prezzo pagato dalle attività commerciali, dagli spazi vitali, dai cortili condominiali - meglio se altrui - e da tutti colori che hanno dovuto "cedere" qualcosa per un futuro migliore.La Rete NoSmog Firenze, costituita da Città Ciclabile, Italia Nostra, Medici per l'Ambiente, Medicina Democratica, sTraffichiamo Firenze e Terra! ricorda che "Le inarrestabili reazioni chimiche scatenate dagli inquinanti atmosferici – soprattutto Anidride (CO2), Anidride Solforosa (SO2) e polveri che si originano dalle combustioni, in primis quelle collegate al traffico e agli impianti di riscaldamento e condizionamento – rappresentano un attentato continuo non solo alla nostra salute ma anche a marmi e pietre di cui sono fatti nostri monumenti.

Anche per questa incommensurabile valenza economica del nostro patrimonio artistico è essenziale un piano antismog per poterlo conservare". Facciamo le tramvie ed abbiamo bisogno del Piano Antismog?

L'Arpat Toscana guarda a Montpellier ed ha titolato sulle proprie News "Il completamento della tramvia a Montpellier tra archeologia e attenzione alla sostenibilità". La Linea 4, dal cuore di Montpellier, porta gli abitanti sino al mare.

L'articolo recita con malcelata stima: "La TaM (Transports de l’agglomération de Montpellier) ha iniziato a Montpellier i lavori di completamento della Linea 4, volti ad aumentare la mobilità tra il centro città e il territorio comunale attraverso la realizzazione di tre nuove stazioni e alcuni raccordi con le altre linee della rete di trasporto. La nuova linea attraverserà il centro di Montpellier, facendo rivivere la cintura storica della città e i lavori avranno un calendario serrato tanto che l’inaugurazione della linea 4 è preannunciata per il primo semestre del 2016" La cintura storica? Allora toccherà fermarsi per fotografare i reperti e poi coprire tutto, come a Firenze è stato fatto alla Stazione di Santa Maria Novella ad esempio? "Nella progettazione dell’intervento ha trovato anche spazio un programma di recupero archeologico, infatti la committente dei lavori, la Montpellier Agglomération (che riunisce 31 comuni per un totale di 400.000 abitanti), ha stanziato 300.000 € per la realizzazione di uno “scavo di salvataggio” nei pressi di P.zza Albert 1., che si trova nelle immediate vicinanze del perimetro medievale. Il progetto vede coinvolti sette archeologi dell’Istituto nazionale di ricerche archeologiche preventive (Inrap) che effettueranno ricerche su un’area di circa 890 metri quadrati. Le indagini sono iniziate a luglio e terminate ad ottobre con il duplice scopo di studiare i resti delle mura difensive edificate a partire dal XIII sec.

e i resti del primo convento carmelitano di Montpellier, in modo da ricostruire la storia dell’ordine fra il XII e XVI secolo".Resta qualcosa agli abitanti? "Per quanto riguarda le mura difensive, gli scavi in corso, ad oggi, hanno permesso di riportare alla luce le possenti mura e il fosso che le costeggiava, le fondamenta di un ponte, una delle principali porte della città e i resti alcune tombeInvece, per il convento, già durante le prime indagini archeologiche preparatorie condotte in questo settore nel 2013, è stato possibile individuare, per la prima volta, i resti della chiesa che fu edificata a metà del XIII sec.

e abbandonata definitivamente nel 1562. Inoltre sono stati identificati anche altri annessi come il refettorio, le botteghe artigianali, il cimitero, ecc".

Ma i cittadini non hanno opposto veti? "Prima dell’apertura effettiva dei cantieri, si è svolta una discussione con le parti interessate al progetto (aziende, cittadinanza e istituzioni), al fine di rendere i lavori il più possibile rispettosi dell'ambiente e dei cittadini. Per salvaguardare i molti platani presenti lungo il percorso, è stata fatta eseguire una perizia sulle radici delle piante e successivamente sono stai condotti degli incontri di sensibilizzazione che hanno coinvolto le aziende e le istituzioni.

Ne è scaturita la “Carta degli alberi urbani”, una sorta di guida sulle buone pratiche per la preservazione degli alberi che è stata distribuita a tutti i capocantiere. Tra l’altro, nei cantieri, sono state adottate misure apposite per consentire la convivenza degli alberi con le macchine movimento terra, compresa quella delle protezioni individuali in legno che, ingabbiando le piante, le proteggono. Per assicurare il rispetto di queste regole condivise, sono stati nominati un coordinatore ambientale ed un esperto paesaggistico con il ruolo di controllori"

Non solo alberi: "Per diminuire invece l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini e dei commercianti saranno predisposti dei marciapiedi provvisori pavimentati con asfalto in grado di facilitare il flusso dei pedoni e l'accesso ai negozi, mentre per altri fattori di disturbo come polveri e rumore saranno presi provvedimenti appositi (orari adattati dei lavori, irrigazione dei cantieri)".Montpellier. Una costellazione distante anni luce da Firenze. Dove anche gli alberi parlano.

Video gallery
Notizie correlate
In evidenza