"Firenze bizzarra" dal borotalco al Negroni

Il libro di Luigi De Concilio sarà presentato da Gabriele Canè a Firenze (Teatro Niccolini) il 19 settembre alle 18

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2019 11:54

Non tutti sanno che il borotalco nacque a Firenze, a opera di quell’Henry Roberts (1819-1879) che ha dato il nome alla Neutro Roberts e che nell’Ottocento possedeva una farmacia in via de’ Tornabuoni. Un po’ più popolare, almeno tra i giovani, è oggi il conte Camillo Negroni, a cui è intitolato un popolare cocktail nato nel 1919 al Caffè Casoni. Ma percorrere le vie del capoluogo toscano, specialmente nel centro storico, è fonte inesauribile di curiosità e aneddoti, come ci mostra Luigi De Concilio nel suo nuovo libro Firenze bizzarra (Sarnus, pp. 192, € 12), che sarà presentato in anteprima dal giornalista Gabriele Canè giovedì 19 settembre alle 18.00 al Caffè Letterario del Teatro Niccolini.

De Concilio, classe 1947, è esperto di comunicazione. Dopo una lunga carriera nell’Enel, dove è stato portavoce e responsabile delle relazioni esterne, ha iniziato una nuova attività come consulente in strategie d’immagine. Ma la sua vera passione sono le storie fiorentine, a cui ha dedicato questo volume illustrato, strutturato come un percorso che si snoda all’interno delle vecchie mura romane alla ricerca di fatti più o meno leggendari, spesso coloriti e divertenti, tratti dalle opere di illustri storici e cronachisti.

Una passeggiata intrigante, che ha piazza della Repubblica come punto di partenza e di arrivo, e che tocca luoghi insoliti e caratteristici: come la torre del Guardamorto, così chiamata perché situata proprio davanti al cimitero di San Giovanni, o il Canto del Diavolo, dove un reggi-stendardo in bronzo scolpito dal Giambologna ci ricorda un’inquietante leggenda cittadina. Il tour progettato da De Concilio porta anche nella zona degli Uffizi, un settore che nel Medioevo era piuttosto degradato tanto da guadagnarsi il nomignolo di “quartiere di Baldracca”.

Nei meandri di queste “favole” fiorentine, a volte è difficile distinguere la fantasia dalla realtà, ma le leggende hanno sempre il potere magico di chiarire quello che appare nebuloso e di colorire quello che può sembrare spento.

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