Firenze Alert System, l'emergenza chiama e chi risponde?

Oltre un migliaio gli utenti già registrati sul sito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 dicembre 2014 18:51
Firenze Alert System, l'emergenza chiama e chi risponde?

Debutta a Firenze Alert System, il servizio innovativo di Protezione Civile predisposto per avvisare, via telefono, la popolazione in caso di emergenza. Illustrato sabato scorso dal sindaco Dario Nardella, il sistema ha preso il via con la telefonata di presentazione del nuovo servizio. 

Le famiglie raggiunte telefonicamente (grazie ai numeri presenti negli elenchi pubblici delle utenze) sono state circa 55mila pari ad oltre il 71% del totale. A queste si sono aggiunti ulteriori 621 contatti provenienti dalla lista dei cittadini che si sono iscritti, già da sabato, sul sito della Protezione civile (http://protezionecivile.comune.fi.it) e dai possessori di smartphone che hanno scaricato l’APP oltre che dei numeri di servizio del Comune e della Protezione civile (raggiunto oltre l’83% del totale).

Secondo Comunica Italia, ideatore del sistema, si tratta di un ottimo risultato visto che le chiamate sono state effettuate di domenica in un periodo di festa. Ma in caso reale di calamità cosa accade? Lo abbiamo domandato ad un giovane ingegnere italiano esperto di telecomunicazioni che ha studiato a L'Aquila e vive e lavora a Lisbona."Sistemi di allerta, non di ricezione del segnale ma di mera trasmissione di un avviso non richiedono una cosiddetta "utenza libera", e si basano su canali alternativi alle reti telefoniche tradizionali.

 Il segnale è garantito da antenne che in gergo "si vedono" tra loro. I messaggi di allerta pre-registrati sono come degli Sms (Short Message, vocali in questo caso) e sono utilizzati in caso di alluvione o tsunami, ovvero situazioni in cui un preavviso di alcuni minuti può effettivamente scongiurare una tragedia. Nel caso di un terremoto, prendendo ad esempio l'evento sismico verificatosi nel Chianti, non si tratta però di anticipare un pericolo imprevedibile per natura e dunque l'allerta si trasforma in "Informazioni utili" alla cittadinanza".In caso di calamità le normali utenze risultano irraggiungibili, può accadere anche in questo caso? "Accade che contestualmente al fenomeno gli utenti cerchino un conforto immediato nella ricerca di un feedback da parte di parenti o amici per sincerarsi che stiano bene.

E' un comportamento assolutamente umano. In questi casi però si tratta di canali alternativi: per gli sms si parla di canali di segnalazione, per le chiamate si usano canali di traffico. I primi sono molto meno soggetti ad intasamento rispetto ai secondi"Nel caso in cui la chiamata non venga ricevuta per assenza di segnale o per avaria delle 'antenne'? "Solitamente una centralina provvede a ritentare l'invio sino alla conferma dell'avvenuta ricezione, questo fa sì che al momento della riattivazione del dispositivo il messaggio di allerta venga sbloccato automaticamente e possa giungere a destinazione".In conclusione. "Le linee telefoniche sono progettate per non saltare in caso di calamità naturali, ma sono soggette ad intasamento perché cercano di collegarsi più numeri telefonici di quanti siano i canali liberi a disposizione.

Da qui la scelta di avvalersi di sistemi di solo invio dati che non richiedono un "segnale di telefono libero" l'unica eccezione potrebbe essere nel tipo di calamità. Tornando al caso del terremoto, se l'avviso, che già parte in ritardo rispetto al verificarsi dell'evento, non fosse consegnato in tempi ridottissimi potrebbe vedere vanificata la sua funzione". 

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