Firenze: 500 stamani all'assemblea dei lavoratori delle Camere di Commercio

Domani i lavoratori porteranno la mobilitazione alla sfilata di biancheria nella Fiera Immagine Italia alla Fortezza da Basso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2016 19:28
Firenze: 500 stamani all'assemblea dei lavoratori delle Camere di Commercio

Circa 500 persone provenienti da tutta la Toscana hanno partecipato stamani a Firenze, nell'auditorium di Sant'Apollonia, all'assemblea dei lavoratori delle Camere di Commercio per dire no al decreto del governo che vuole ridimensionarne le funzioni (erano presenti alcuni parlamentari, alcuni consiglieri regionali e l'assessore regionale Stefano Ciuoffo). Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Toscana chiedono che siano salvaguardati dipendenti e servizi. Nella nostra regione, se il provvedimento del governo sarà approvato, sono a rischio 200 posti di lavoro su 700 dell'intero sistema camerale attuale.

Anche domani, sabato 6 febbraio, la protesta continua: in occasione della Fiera Immagine Italia alla Fortezza da Basso di Firenze (organizzata dalla Camera di Commercio di Pistoia), i lavoratori porteranno la loro mobilitazione alla sfilata di biancheria delle 10 presso il Padiglione Spadolini(piano 0, area sfilate). Prima della sfilata una lavoratrice leggerà dalla passerella un comunicato sulla battaglia portata avanti, mentre altri lavoratori saranno in platea indossando delle magliette coi loghi delle Camere di Commercio.

In seguito alcuni di loro (insieme ad alcuni sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Toscana) parteciperanno alla conferenza stampa dell'evento.L'assemblea di stamani ha approvato un ordine del giorno (che sarà inviato ai rappresentanti della Toscana nella Conferenza Stato-Regioni, ai Parlamentari eletti nel territorio, ai consiglieri regionali, con la richiesta che i contenuti vengano trasformati in un atto da approvarsi in Consiglio regionale) che recita: “L'assemblea chiede ai rappresentanti di questa Regione (in Consiglio Regionale, nella Conferenza Stato-Regioni e in Parlamento), al sistema delle imprese e alle parti sociali, un impegno univoco e condiviso a fare sentire con forza la propria voce per migliorare e non distruggere una parte così importante delle politiche pubbliche, che rappresentano e garantiscono diritti di cittadinanza, pari opportunità, equità e legalità, e un impegno per la piena tutela occupazionale e la salvaguardia dei livelli professionali e retributivi dell’intero sistema camerale.

I lavoratori e lavoratrici dichiarano inoltre che aderiranno allo stato di agitazione proclamato a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali, impegnandosi a partecipare a tutte le iniziative di mobilitazione che ne conseguiranno, comprese quelle relative al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti pubblici, diritto riconosciuto, dopo oltre sei anni di blocco, anche dalla Corte Costituzionale, e strumento insostituibile per il miglioramento dei servizi”.

"Siamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori delle Camere di Commercio, di Unioncamere e delle aziende speciali mobilitati contro il progetto di accorpamento e riforma delle Camere di Commercio che mette a rischio migliaia di posti di lavoro e sancisce, di fatto, l'ennesima privatizzazione di servizi. Porteremo in Parlamento questa battaglia, mettendo in atto ogni azione e strumento utile a salvaguardare lavoro e servizi". Lo afferma la senatrice di Sinistra Ecologia Libertà Alessia Petraglia. "Le Camere di Commercio - prosegue - svolgono da sempre una funzione indispensabile di supporto alle aziende, di stimolo al sistema produttivo, di consulenza e sostegno in avvio di impresa.

Svolgono a tutti gli effetti un ruolo pubblico a sostegno della competitività, che deve essere riconosciuto e ribadito come tale. Sono, inoltre, una delle poche esperienze di P.A. in Italia che è riuscita a superare la sfida della digitalizzazione. Con la riduzione del diritto annuale al 50% si dimezzerà, di fatto, la principale fonte di finanziamento di questi enti, che si troveranno nella condizione di non potere più operare. Chi ne svolgerà le funzioni? L'obiettivo è forse quello di privatizzare i servizi? Dopo tanto parlare di innovazione come elemento strategico per il rilancio del nostro Paese stiamo per affidare ai privati tutta una serie di funzioni chiave? Porremo queste domande al Ministro dell'Economia e al Governo in un'interrogazione che depositeremo in Senato, pretendendo una risposta chiara e univoca su questo". "Ci sono, poi, gli elementi di criticità legati alla perdita dei posti di lavoro - dice ancora la senatrice - Al riguardo pretendiamo garanzie che non possono limitarsi all'eliminazione nel decreto delle parole 'esuberi' o 'licenziamenti'.

Il tema del lavoro va di pari passo con quello delle risorse che non ci sono più e che impedirebbero alle Camere di Commercio di operare. Di fatto, cosa ne sarà del personale? Per l'ennesima volta al danno dei servizi tagliati a cittadini e imprese si aggiunge la beffa della mortificazione del lavoro. E' la cifra di questo governo, in piena continuità con quelli che lo hanno preceduto: contro questo provvedimento ci stiamo battendo e ci batteremo, con attenzione ai temi e determinazione nel difendere i lavoratori".

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