Un calo dell'entusiasmo che rigenera

La sconfitta contro il Napoli ha riportato l'atmosfera del tifo nella giusta dimensione. Pronti a ripartire consapevoli che uno stop può rendere ancora più forti.

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
21 ottobre 2015 22:36
Un calo dell'entusiasmo che rigenera

Non smettere mai di sognare ma sempre con i piedi per terra. Sembra questo lo spot della settimana viola. Tradotto da il senso di una saggezza raggiunta: in questo caso, sudando sul rettangolo verde.

Firenze da prima in classifica pre-Napoli era una città fortemente coinvolta: sognante, desiderosa di comprendere un fenomeno inaspettato quanto gradito. Tifosi in delirio e calciatori sulle ali di un entusiasmo dilagante che, spesso, faceva vedere ben oltre i propri limiti.

La stessa città, nella fase post-partenopea, è più matura. E' consapevole di avere una squadra forte che può continuare a stupire ma nella convinzione che ci sono compagini, molto probabilmente, attrezzate meglio in termini di potenziale tecnico. Gli atleti gigliati, di conseguenza, sembrano maggiormente maturi. Il passo falso, solo in termini di risultato e non certo di gioco, può dunque giovare al domani.

Un domani nel quale Borja Valero e compagni possono e devono essere protagonisti riuscendo, in un circolo virtuoso, a far apparire la trasferta in quella che fu la patria adottiva di Maradona come esperienza da cui trarre solo buoni frutti.

Il contesto esterno, il pubblico, Firenze hanno l'obbligo di continuare a rincorrere il sogno, questa volta, con un tocco di maggiore spensieratezza e una giusta vena di "folle gioventù". Perché, diciamolo chiaramente, nessuno avrebbe scommesso su dove siamo e su come siamo arrivati a questo traguardo così importante.

In altre parole, essere primi è sempre bello ma come tutte le cose belle vanno gestite. Anche in termini di entusiasmo e aspettative sul domani. Perché una sconfitta può rigenerare. Smettere di sognare sarebbe un delitto. Sognare con razionalità può apparire un controsenso: dolce come un primato. Meritato, vero anche dopo uno stop.

nella foto l'allenatore della Fiorentina, Sousa

In evidenza