L'analisi tecnica: partita agonistica decisa da un agonista

Finisce 1-0 al Franchi tra Fiorentina e Udinese. Testata di Milenkovic che determina il match

06 ottobre 2019 16:04
L'analisi tecnica: partita agonistica decisa da un agonista
Immagine concessa da violachannel.tv

Partita spezzata. Le due compagini costruivano con discontinuità la manovra. Il ritmo fluido dei passaggi veniva stroncato sia dall’una che dall’altra parte.

Né l’Udinese né la Fiorentina ha avuto alcun ripensamento sui propri princìpi di gioco. Nessuno ha cambiato nulla nella sostanza.

Infatti erano due squadre che cozzavano tra loro. Quindi facile immaginare quanto fosse alto il coefficiente di annullamento reciproco. Annullamento che ha trovato come unico ostacolo la lieve flessione psicologica dei friulani. Questa, si notava da prima, non stava tardando a sopraggiungere.

Entrambe volevano vincere la partita, ma senza subire gol. Cosa che, analizzati i termini precedenti, non combacia affatto coi tre punti.

Udinese fisico, compatto e attendista. Lottatori gli undici bianconeri. L’espulsione di Tudor ha imbrigliato la briglia che lui solo manteneva ancora ordinata. Anche se quell’ordine tendeva già all’esaurimento.

Fiorentina sicura delle sue proprietà tecniche: fraseggi nello stretto e gioco palla a terra. Praticati poco, perché i viola occupavano troppo campo. Eccessivo allargarsi così tanto e lasciare Chiesa da solo come centravanti. Oppure assurdo utilizzare Pulgar e, soprattutto, Castrovilli nella zona centrale. Lasciati in pasto ai tre giganti della difesa friulana.

Soluzione migliore sarebbe potuta essere la creazione di superiorità numerica vicino al pallone. Forse avrebbe favorito la rapida negli scambi stretti. Emblema della Fiorentina.

Tra una testardaggine dogmatica e l’altra infine l’episodio ha prevalso.

L’episodio è figlio del pragmatismo e non vuole avere regole fisse. Si abbandona alle necessità situazionali.

Tudor e i suoi affondati dalla loro caratteristica: la fisicità. Eccola vestire i panni degli antagonisti. Uno su tutti: Nikola Milenkovic.

Il match è stato deciso dall’unica parte quasi aliena della viola, cioè la difesa.

Potenza e forza degna dei grandi gladiatori.

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