Festival Nazionale dell’Economia Civile: 10 aziende Ambasciatrici di sostenibilità 2019

Borgomeo: «Promosso un fondo da 10 milioni per le imprese». Piga: «Brexit: il risveglio della Gran Bretagna». La letteratura civile di Minimum Fax

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2019 15:19
Festival Nazionale dell’Economia Civile: 10 aziende Ambasciatrici di sostenibilità 2019

Seconda giornata di lavori al Festival Nazionale dell’Economia civile, che si sta svolgendo nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Ideato da Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, progettato e organizzato con Next-Nuova Economia per Tutti e Scuola di Economia Civile, il Festival vede la partecipazione di oltre 80 testimoni italiani ed internazionali. Durante i lavori della seconda giornata, Sergio Gatti (Direttore Generale di Federcasse) è intervenuto parlando di finanza popolare, confermando che «l’esperienza quasi ventennale che il Credito Cooperativo Italiano sostiene da sempre, ha mostrato come la finanza civile, ovvero quella che eroga piccoli prestiti ai contadini per riscattare la terra che da generazioni la lavorano ed acquistare oggetti agricoli per migliorare la produttività, cambia la qualità della vita di decine di migliaia di famiglie».

Anche i ragazzi delle scuole superiori si sono ritrovati oggi davanti Palazzo Vecchio per proporre la loro idea di città plastic free durante un flash mob. Valori come sostenibilità e ambiente sono alla base di numerosi progetti delle scuole superiori e aiutano i ragazzi a parlare di un nuovo mondo fatto di un modello di economia più democratico e centrato sulla persona.

Domani giornata conclusiva del Festival, alla quale prenderanno parte il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed i ministri Giovanni Tria e Sergio Costa.

Durante la prima giornata del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si sta svolgendo a Firenze nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sono state premiate 10 aziende virtuose che sono diventate Ambasciatrici di sostenibilità. Dopo un testa a testa a colpi di presentazioni e video tra le aziende partecipanti al bando, sono state individuate le seguenti eccellenze: Watly, Progetto Quid, Rubbettino, Officina Creativa Made in Carcere, ReWare, PassWork, TEANatura, Cooperativa Lazzarelle, Palm, Leroy Merlin Italia. La scelta è stata ardua, ma le strategie sostenibili di questi imprenditori hanno conquistato la platea, con il Salone dei Cinquecento che ha poi decretato i tre vincitori assoluti del bando: Lazzarelle (cooperativa solidale che produce caffè ed è composta da sole donne), la casa editrice sociale Rubbettino e l’azienda di cosmesi naturale e detergenti TEANatura.

Settori commerciali molto diversi, perché la sostenibilità è ovunque e realizzabile in tutti gli ambiti imprenditoriali.

«Abbiamo promosso e sottoscritto un fondo social impact che ha già analizzato e finanziato cinque imprese sociali ad alto impatto». Lo ha annunciato Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione Con il Sud, intervenendo alla seconda giornata del Festival Nazionale dell’Economia Civile, in programma fino a domani nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. «Il meccanismo tradizionale del sistema economico non regge più e il livello delle diseguaglianze è evidente», ha aggiunto Borgomeo.

La Fondazione Con il Sud ha investito per questo progetto 10 milioni di euro, «sapendo che questo investimento produrrà di meno, ma la verifica importante sarà quella relativa all'impatto». Anche i ragazzi delle scuole superiori si sono ritrovati oggi davanti Palazzo Vecchio per proporre la loro idea di città plastic free durante un flash mob. Valori come sostenibilità e ambiente sono alla base di numerosi progetti delle scuole superiori e aiutano i ragazzi a parlare di un nuovo mondo fatto di un modello di economia più democratico e centrato sulla persona.

Gustavo Piga (Professore di Economia Politica, Università degli Studi di Roma Tor Vergata) è intervenuto sul tema caldo della Brexit, nel corso del primo Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si sta svolgendo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. «Lo chiamano “caos Brexit”, ma in realtà è un risveglio della Gran Bretagna, abbiamo infatti visto tantissimi giovani nuovamente in piazza.

Ricordiamoci che la Brexit è una conseguenza del fatto che i giovani non siano andati a votare». Piga ha poi aggiunto: « Forse avremo finalmente dei parlamentari britannici nel Parlamento europeo, non è quindi tutto negativo». «Certamente – ha sottolineato Piga – dobbiamo prendere una decisione, più che per il Regno Unito, per l’Europa stessa. L’ incertezza finanziaria impedisce gli investimenti in tutta l’area europea, paralizzando anche le nostre imprese».

Daniele Di Gennaro (Fondatore di Minimum Fax) è intervenuto nel corso del primo Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si sta svolgendo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. «Minimum Fax è una casa editrice indipendente con una storia più che ventennale, che ha sempre mirato alla trasformazione dei linguaggi della narrativa americana, italiana e della saggistica di impegno civile. Da questo ascolto sono nate varie collane di ricerca e impegno civile, che spiegano tutto ciò che sta accadendo in questi tempi». «Negli anni ’90 – ha aggiunto Di Gennaro – molta letteratura si è concentrata sul linguaggio e non sulla parte emotiva.

La letteratura di provincia, invece, anche grazie alla distanza dai centri di potere, ha avuto una visione più chiara, spiegando il sentimento di paura dei cittadini che ha generato lo stato attuale della politica. Tutto questo non ha generato una narrazione empatica e partecipata, ma ha portato, spesso, a categorizzazioni culturali sbagliate: chi ha votato Trump, ad esempio, viene considerato un bifolco». «La narrativa di Minimum Fax, spiega i motivi di questo disagio.

I grandi autori della provincia americana non giudicano, ma raccontano la realtà, lo smarrimento e la solitudine. E’ il racconto di ciò che ha generato questo populismo contro giudizi sommari. L’editoria – conclude Di Gennaro – può avere questo ruolo di ascolto della situazione sociale e civile. Il successo di questa nuova editoria sta, infatti, nel raccontare la realtà dei centri urbani dimenticati, facendoli diventare protagonisti. In questo modo la narrativa, non è soltanto un raccontare, ma diventa una fonte autorevole a cui far riferimento».

Intervistato a margine del primo Festival Nazionale dell’Economia Civile in corso a Firenze, presso la Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, Bepi Tonello (Presidente di banCodesarrollo - realtà ecuadoriana dedicata alla finanza popolare) ha affermato: «Il PROGETTO “MICROFINANZA CAMPESINA in ECUADOR” – nato nel 2001 dalla nostra partnership con il Credito Cooperativo Italiano (BCC) – è il più grande progetto di cooperazione privata del Sud America. Una relazione importante non solo per il volume raggiunto ma perché ci ha permesso di aiutare a crescere le comunità, di far sognare i giovani, di dare un respiro e un sostegno alle donne, di rafforzare strutture economiche e produttive in tutto l’Ecuador». Tonello ha poi aggiunto: «Le piccole casse rurali sono diventate il motore dello sviluppo locale.

Oggi i contadini hanno imparato che il consumo verrà dopo, prima è necessario assicurare il risparmio. Si tratta di una nuova visione fondata sulla crescita delle comunità e sulla responsabilizzazione delle persone. Tutto questo per offrire un futuro ai giovani affinché non siano costretti ad emigrare». Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse, ha confermato che «l’esperienza quasi ventennale della finanza popolare in Ecuador, che il Credito Cooperativo Italiano sostiene da sempre, ha mostrato come la finanza civile, ovvero quella che eroga piccoli prestiti ai contadini per riscattare la terra che da generazioni la lavorano ed acquistare oggetti agricoli per migliorare la produttività, cambia la qualità della vita di decine di migliaia di famiglie. «Tutto questo – conclude Gatti – dà un colpo di acceleratore alla crescita sostenibile, generando ricchezza e inclusione tramite il lavoro.

Questa è la finanza popolare che trova la possibilità di incarnarsi, a secondo degli ambienti, in tutto il mondo. Dal ricco occidente, fino ai territori interni dell’Ecuador sulle Ande».

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