​Festa della Toscana: Cristicchi sarà l’ultimo condannato

L’edizione 2016 dedicata a modernizzazione e riforme dall’età del Granduca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 novembre 2016 16:19
​Festa della Toscana: Cristicchi sarà l’ultimo condannato

Questione di civiltà, cioè di identità. La Festa della Toscana 2016 è dedicata alla modernizzazione che il Granduca Leopoldo innestò nella storia della regione 230 anni fa. Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, presenta infatti l’edizione dedicata a “Modernizzazione e riforme dall’età del Granduca Pietro Leopoldo con particolare riferimento all’istituzione delle comunità, alle bonifiche ed alle infrastrutture”. In primo piano c’è l’esclusiva di Simone Cristicchi che interverrà alla seduta solenne, il 30 novembre al Teatro della Compagnia.

Ho composto per l’occasione della Festa un Monologo inedito, L’ultimo condannato – ha fatto sapere Simone Cristicchi -; interpreto un condannato che è uno ma può essere tutti. E’ una sorta di lettera di commiato che si chiude con un messaggio di speranza”. Al Monologo seguiranno due canzoni interpretate dall’artista legate alla tradizione popolare toscana. Ad accompagnare Cristicchi sarà la chitarra del musicista Gianmarco Nucciotti.

Intanto, spiega Giani, “sono già 158 i progetti presentati per questa edizione, da parte di Comuni e associazioni, per iniziative sui territori dedicate alla Festa della Toscana che si svolgeranno da dicembre a febbraio”. Il finanziamento disponibile è di 280 mila euro.

Il presidente ricorda che il Consiglio si sta preparando a due appuntamenti in primo piano. Il primo in ordine temporale è Palazzo Aperto, il 27 novembre, domenica prossima. E’ anche il giorno della maratona di Firenze e quindi il palazzo del Pegaso sarà “vetrina aperta per quell’evento che inizierà e si concluderà in piazza del Duomo, a 100 metri da noi”. In agenda ci sono performance musicali, visite guidate, una conferenza sui 250 anni dall’insediamento di Pietro Leopoldo e 230 anni dall’abolizione della pena di morte, e perfino musica abbinata a degustazioni di vino accompagnate dalla voce narrante del rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei.

Il secondo appuntamento è il 30 novembre, giorno della ricorrenza vera e propria. “E’ una battaglia dell’oggi, ancora attuale” dice Giani, che quel giorno, al termine della seduta solenne, consegnerà un riconoscimento all’Associazione Nessuno tocchi Caino e alla Comunità di Sant’Egidio. I dati dei rapporti sulla pena di morte nel mondo dicono quanto e dove, ancora, si continua a morire in nome della legge.

Un ringraziamento speciale anche al Festival dei Popoli, cui si deve la disponibilità per un’anteprima internazionale. Dopo gli interventi del presidente Giani e del presidente della Giunta, Enrico Rossi infatti, al Teatro della Compagnia sarà proiettato il cortometraggio “Eye for an eye” di Steve Bache, Mahyar Goudarzi, Louise Peter (Germania, 2016).

La giornata che celebra l’abolizione della pena di morte e della tortura sancita in Toscana il 30 novembre del 1786 per volere del Granduca, comincerà al cimitero comunale di Cascina(Pisa), dove Giani deporrà una corona di fiori coi colori della Toscana, bianco e rosso. Sarà per Greg, l’americano morto dopo anni passati nel braccio della morte, durante i quali ha intrattenuto una fitta corrispondenza coi ragazzi della scuola di Cascina. “La preside dell’istituto l’ha conservata, è impressionante; l’ultimo desiderio prima di morire – continua Giani – è stato quello di essere sepolto a Cascina”, nella regione che si era mobilitata contro la pena di morte. Fino a farne una Festa. La Toscana.

In evidenza