Femminicidio: donna uccisa a calci, fermato il marito

Le violenze domestiche sarebbero alla base dell'accaduto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2015 13:18
Femminicidio: donna uccisa a calci, fermato il marito

Il Procuratore di Firenze, il dottor Giuseppe Creazzo ha reso noto l'arresto effettuato alle prime luci dell'alba da parte dei Carabinieri di un operaio accusato di aver ucciso la moglie il 30 ottobre scorso a Fucecchio. "Dopo aver riassettato e pulito casa, chiamava i sanitari del 118 recitando la parte del marito addolorato".

Nel passato della giovane donna gli inquirenti avrebbero ricostruito una tragica vicenda familiare con violenze che si sarebbero protratte nel tempo sino all'epilogo dell'omicidio.Tra gli indizi repertati in casa della vittima, secondo gli investigatori vi sarebbero elementi di supporto all'accusa che basa gli accadimenti sul rientro anticipato a casa della vittima, che sarebbe stata richiamata dallo stesso marito.Dopo l'autopsia è stato chiaro agli inquirenti che la morte della donna, dovuta ad arresto cardiaco, sarebbe stata generata da percosse.

Per questo i militari hanno provveduto al fermo effettuato a Santa Croce sull'Arno presso il luogo di lavoro del sospettato, marito della vittima.Questa la nota integrale della Questura di Firenze: "Durante le prime ore del mattino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Firenze, a Santa Croce sull’Arno (PI), hanno proceduto all’arresto di BENVENUTI Giacomo, operaio conciario quarantenne, in relazione al decesso della moglie BERTOZZI Marinella, avvenuto a Fucecchio il 30.10.2014. Il Dott.

Alessandro MONETI, Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze, recependo integralmente gli esiti dell’attività d’indagine condotta dai militari del Nucleo Investigativo sotto la direzione del Sostituto Procuratore Dott. Sandro CUTRIGNELLI, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, accusato dei reati ex artt. 572 (Maltrattamenti in famiglia) e 575-576 -577 C.P. (Omicidio aggravato).L’iniziale ipotesi investigativa circa le responsabilità del BENVENUTI (gli inquirenti hanno cominciato a insospettirsi, in quanto, oltre alle incongruenze riscontrate sin dalle sue prime dichiarazioni, la sua unica preoccupazione era quella di voler far tumulare al più presto la salma della donna appena scomparsa), trovava definitiva conferma nell’esame autoptico che individuava la causa mortis della BERTOZZI nell’arresto cardiocircolatorio conseguente a fratture e contusioni interne (non riscontrate dai primi sanitari intervenuti) e dalla circostanziata denuncia presentata dal fratello della vittima nei giorni seguenti il decesso.

All’esito di articolate e meticolose indagini (escussioni dei testi, accertamenti tecnici, riscontri scientifici) veniva delineato il travagliato rapporto che da anni legava i due coniugi, caratterizzato da comportamenti aggressivi da parte dell’uomo, continui maltrattamenti e violente percosse nei confronti della moglie, così da ridurla in totale sottomissione, in quanto rea di cospirare con il di lei fratello e di non dedicarsi con sufficiente zelo alla cura della casa familiare.

E’ stato, altresì, possibile ricostruire gli ultimi attimi di vita della donna: la sera del 30.10.2014, il BENVENUTI, uscito dal lavoro, telefonava alla BERTOZZI che in quel momento si trovava in un locale a qualche centinaio di metri da casa, redarguendola e minacciandola a tal punto che la donna si lasciava sfuggire “questa volta le gambe non ce le levo”. Rientrata mestamente nella propria abitazione trovava ad attenderla il marito, il quale secondo la ricostruzione accusatoria la colpiva con calci, pugni e con oggetti contundenti (nella casa ne sono stati rinvenuti diversi, tra cui un manico di scopa metallico spezzato in due parti) al capo, al corpo ed agli arti, così da procurarle fratture e lesioni agli organi interni.

Le numerose tracce biologiche (tracce ematiche, formazioni pilifere, altri fluidi corporei) rinvenute sul pavimento, le pareti ed i suppellettili della camera da letto, documentano la violenza dell’aggressione. BENVENUTI, dopo aver riassettato e pulito casa, chiamava i sanitari del “118” recitando la parte del marito addolorato.Dopo l’arresto l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Firenze – Sollicciano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente".

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