Fase 2 Coronavirus: scuola e famiglie si sentono dimenticate

Cellai (Forza Italia Firenze): "Troppe carenze nei vari dpcm emanati. La didattica a distanza non funziona". L'assessore Funaro (Firenze ed Anci Toscana): "Nella presentazione della Fase 2 ci saremmo aspettati attenzione ai bisogni dei bambini e delle famiglie"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 aprile 2020 13:36
Fase 2 Coronavirus: scuola e famiglie si sentono dimenticate

"Le tante parole del ministro dell'istruzione Azzolina sul grande risultato, a suo dire, della didattica a distanza non trovano un riscontro oggettivo nella realtà dei fatti. È facile far credere che la didattica a distanza sia in grado di colmare la normale programmazione scolastica interrotta a febbraio. Ma di fatto, i problemi di una difforme didattica a distanza per gli studenti ci sono, così come sono innumerevoli i problemi delle famiglie, in vista della "fase 2" che sta per partire, e delle scuole che (forse, secondo le parole del Premeir Conte) riapriranno a settembre".

Queste le parole di Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia, Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale Azzurro, Claudia Dominici, Responsabile del Dipartimento Cultura Forza Italia Firenze, Gloria Gabellini, Responsabile Azzurro Dipartimento Puibblica Istruzione Firenze, Maria Gaetano, Responsabile Dipartimento Pubblica Istruzione Forza Italia a livello provinciale.

"Abbiamo a più riprese - continua Jacopo Cellai - sottolineato le tante carenze dei vari Dpcm emanati; anche l'ultimo, molto vago nel dichiarare che "il Governo non lascerà sole le famiglie" lascia sul tappeto tutti i problemi esistenti, e da noi già denunciati, ad esempio, la grave difficoltà delle Scuole Paritarie e dei loro alunni, per le quali non è stata spesa una parola, così come per i ragazzi disabili che necessitano di insegnanti di sostegno e percorsi che ora non possono seguire, con tutte le difficoltà del caso".

"Ci ritroviamo con scuole e insegnanti virtuosi, che tra mille difficoltà, continuano a svolgere lezioni a distanza nell'intento di terminare i programmi didattici e altre che si limitano a sobbarcare i ragazzi di compiti, delegando di fatto ai genitori, specie nelle scuole primarie, il compito di spiegare argomenti che dovrebbero essere affrontati dagli insegnanti proprio con lezioni a distanza. Perché gli strumenti ci sono ed effettivamente sono stati anche distribuiti materialmente a quelle famiglie meno organizzate". Queste le parole di Claudia Dominici, che precisa: "viene richiesto alle famiglie di sostituirsi alla scuola, riesumando la figura del precettore, senza considerare che molti genitori continuano a lavorare, che non hanno più aiuti in casa da parte di collaboratrici domestiche, con il risultato di dover svolgere tre lavori nell'arco della giornata: il proprio, l'insegnante e i lavori di casa".

"La cosa più preoccupante è che con l'inizio del prossimo anno scolastico, specie per gli studenti che passeranno ad un altro grado di istruzione, ci saranno classi con studenti che hanno seguito un più o meno un regolare percorso di studio e chi invece si troverà un buco di nozioni di 4 mesi - continua Maria Gaetano -; la scuola pubblica ha il compito di dare a tutti la stessa istruzione e con gli stessi strumenti. Prima di lodare il proprio operato il ministro Azzolina dovrebbe avere una visione di insieme di cosa viene fatto realmente in tutte le scuole e soprattutto trovare il modo per far sì che tutti gli insegnanti siano allineati e impegnati".

"Dobbiamo dire ai nostri ragazzi e alle famiglie - continua Gloria Gabellini - che questa è un'emergenza e che non si tratta di un periodo di vacanza: non è una vacanza neanche per gli insegnanti, anche se quest'anno, non essendo possibile fare per loro le prove Invalsi, non sosterranno neanche loro il test di buon operato".

"La cosiddetta "fase 2" se possibile, accentuerà i problemi - precisa Giampaolo Giannelli - perché le famiglie, non potendo lasciare i propri figli da soli a casa, si troveranno a fare una scelta tra quale genitore resterà a casa. C'è un altro aspetto, molto importante, che il Governo pare aver totalmente dimenticato; le difficoltà, anzi l'impossibilità, per gli istituti professionali, di poter svolgere a distanza le loro attività di laboratorio, con una attività quindi totalmente carente, più volte sottolineata da presidi e insegnati di questi istituti".

"Auspichiamo quindi - concludono gli esponenti azzurri - che i 450 esperti nominati dal Governo, dopo le tante parole, siano in grado di dare risposte urgenti ad un mondo, come quello della Scuola, che attende risposte certe ed immediate. La Scuola, cioè il Futuro dei nostri ragazzi".

Critiche anche da sinistra. "Nella presentazione della fase 2 ci saremmo aspettati, come avevamo richiesto, attenzione e prospettive sul futuro della scuola, ma soprattutto attenzione ai bisogni dei bambini e delle famiglie". E' quanto afferma Sara Funaro, responsabile del settore Scuola di Anci Toscana e assessore di Firenze, dopo la presentazione delle linee guida del governo per gestire la cosiddetta Fase 2 dell'emergrnza coronavirus."Sono settimane che ci confrontiamo e lavoriamo per elaborare proposte e soluzioni per le scuole, per i servizi educativi e per portare al centro delle attenzioni la scuola, le necessità dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie - spiega Funaro - Come Anci Toscana continueremo a chiedere che vengano prese in considerazione le nostre proposte sui centri estivi, su sperimentazioni per i servizi educativi per la fascia 0-6 per dare risposte concrete e in tempi rapidi, ovviamente con tutte le prescrizioni sanitarie necessarie.

Bisogna pensare a una ripartenza con il coinvolgimento di tutte le realtà del pubblico e del privato che conoscono le esigenze delle famiglie e dei bambini".

Funaro aggiunge: "Continueremo a portare proposte per una ripartenza certa delle scuole dell’obbligo a settembre in sicurezza. Come Anci Toscana siamo già al lavoro. Il nostro paese, la nostra regione e i nostri comuni devono porre i bambini al centro e dare risposte certe alle famiglie".

In evidenza