​Fare o non fare la Festa al Grillo? La gabbia è larga, ci stiamo dentro tutti

Circa quindici anni fa dopo la protesta di associazioni e cittadini, il grillo vero, che sbucava dal terreno solleticato da un filo d’erba, fu sostituito da un falso

Antonio
Antonio Lenoci
14 aprile 2014 16:56
​Fare o non fare la Festa al Grillo? La gabbia è larga, ci stiamo dentro tutti

 Il primo giugno la festa può essere ripristinata grazie ad un atto amministrativo. E' stata subito polemica. Negli ultimi giorni, infatti, a far chiacchierare Firenze, nonostante la crisi e le elezioni amministrative in arrivo, è stato l’uso improprio dell’insetto tanto caro ed al tempo fastidioso del buon Pinocchio di Collodi. Una deroga ad hoc nel nuovo regolamento comunale per la tutela degli animali, approvata nell'ultima seduta di legislatura del Consiglio comunale, offre la possibilità di recuperare la tradizionale festa soppiantata dalla vendita di grilli artefatti e posticci inseriti in gabbiette tradizionali: una specie di grillo impagliato o grillo bomboniera che non ha riscosso molto successo. 

A morte i grilli? Per ovviare "all’eccidio" è stato escogitato un piccolo accorgimento, un emendamento collegato alla deroga dispone che gli animali dovranno essere liberati entro tre giorni. Liberarlo, dove? E’ stata la domanda legittima e geniale di chi si è figurato uno scenario apocalittico di grilli che volano dalle finestre sui viali cittadini. Ma il grillo muore più di un canarino? Provate a tenere il docile pennuto al sole senza acqua e senza cibo. Provateci con il gatto di casa. Funziona anche con un parente prossimo. No, scusate, lì c’è di mezzo la pensione, di questi tempi meglio evitare esperimenti economicamente rischiosi.

Mariangela Corrieri, Presidente Associazione Gabbie Vuote Firenze è intervenuta nel dibattito: “Ma se la festa è simbolica perché non lo può essere anche il grillo che la rappresenta? Il grillo potrà essere catturato nei campi o comprato dagli allevatori, rinchiuso nella gabbia e, bontà del Presidente del Consiglio comunale fiorentino e dei consiglieri firmatari, liberato nei giardini tre giorni dopo. Sempre che resti vivo! Protestando fermamente contro il ripristino del grillo vivo nella festa della primavera, ci riferiamo a quanto stabilito dalla Legge 189/2004 - Art.

3. (Modifica alle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale): "Art. 19-ter. - (Leggi speciali in materia di animali). - Le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del codice penale non si applicano ai casi previsti.......e non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla regione competente". Poichè la festa del grillo con grillo vivo non è autorizzata dalla Regione competente, chiediamo venga soppressa". Il Circolo degli Ecologisti Democratici di Firenze esprime profondo dissenso: “Il primo giugno assisteremo nuovamente alla compravendita e alla detenzione dei grilli in gabbia. La beffa sta nell’approvazione di questo emendamento proprio al nuovo Regolamento di Tutela degli Animali che vieta la detenzione degli animali in gabbia, introducendo l’eccezione proprio per questa festa. Pur essendo amanti delle tradizioni fiorentine, non riusciamo davvero a comprendere la necessità del ripristino di questa crudeltà per dare un segno di attaccamento alla tradizione.

E qui davvero ripensiamo a Collodi e a quel grillo parlante che dispensava saggezza e valori e che dovrebbe oggi essere riproposto ai nostri consiglieri comunali così ottusi e arretrati”

Molti ricordano la gabbietta acquistata presso il Parco delle Cascine, altri per un attimo hanno pensato al pratone dimenticandosi però del grillo. Perché? Le Cascine erano il polmone verde di Firenze dove le famiglie scappavano il fine settimana per un pic nic con quei tavolini anni ’70-’80 che si aprivano e ne uscivano colorate sedie in ferro e tela: una poesia domestica che i designer moderni possono guardare con la giusta invidia. Le Cascine erano sinonimo di famiglia, di riposo domenicale, di festa e di fraternizzazione.

Questa era Firenze, questa era l’area lungo l’Arno divenuta successivamente un luogo non ben definito dedita al bivacco, alla delinquenza e alla lussuria. Non sarebbe bastato invitare i possessori dell’insetto a coltivare la passione della terra allo stesso modo di una Festa rurale che mostra le mucche al pascolo ed i prodotti dell’orto? Forse che negli orti son spariti gli insetti? Riportare il grillo alle sue Cascine, questa poteva essere un’idea, ma dopo averci riportato anche le famiglie.

A prescindere dal frinire di un grillo, nella gabbia piano, piano ci siamo finiti tutti, ed è Firenze che ha bisogno di sopravvivere.

"D'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale s'aprì di schianto non so perché, forse l'avevano chiusa male" (Fabrizio De André)

"Tout à coup la prison bien close/Où vivait le bel animal/S'ouvre on n'sait pourquoi (je suppose/Qu'on avait dû la fermer mal)" (Georges Brassens)

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