Fallimento: le prospettive del nuovo disegno di legge

Da ottobre 2016 la cancelleria fallimentare del Tribunale non rilascerà i certificati alle PA

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2016 21:00
Fallimento: le prospettive del nuovo disegno di legge

Firenze– “Il lavoro che sta facendo la commissione rende attuale il dibattito su come modificare, dal punto di vista normativo, quello che è uno dei temi di maggiore rilevanza nel rapporto tra diritto ed economia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, portando venerdì mattina i saluti al convegno “La riforma delle procedure concorsuali: analisi e prospettive – Il disegno di legge delega della commissione Rordorf”, in corso di svolgimento in Consiglio regionale.

Il disegno di legge delega della commissione Rordorf ha infatti l’obiettivo di riformare le procedure concorsuali e le principali disposizioni normative in tema di fallimento e crisi d’impresa. E sul tema si sono confrontati esponenti del Governo nazionale, del Parlamento, del mondo accademico e delle professioni, durante un appuntamento organizzato dall’associazione Niccolò Machiavelli e dal suo presidente Aldo Fittante. “Aldo Fittante – ha proseguito Giani – ha magistralmente messo insieme le figure più titolate a confrontarsi su questo argomento, perché la questione del fallimento coinvolge particolarmente, in questo momento di crisi economica.

Il fallimento deve diventare qualcosa che viene guidato, assistito, non visto semplicemente come un atto da condannare e trattato con atteggiamento nichilista. Sono onorato che questo confronto su una proposta di legge nazionale avvenga in una sala della Regione Toscana, è un’occasione di contatto fra istituzioni che devono collaborare”.

Il parlamentare e avvocato David Ermini ha spiegato che l’obiettivo è portare il disegno di legge in aula a gennaio. “La riforma – ha detto – prevede dei sistemi di allerta, un momento di mediazione in cui si interviene per far capire all’imprenditore quando è arrivato il momento di lasciare e non insistere, perché rischia di fare del male a se stesso e ai creditori. Inoltre la procedura di fallimento, che sarà sostituita dall’insolvenza, sarà più rapida”. Secondo Aldo Fittante “il disegno di legge su cui ci stiamo confrontando apporta soluzioni innovative alla legge fallimentare, che è del 1942”.

“Operare una revisione – ha proseguito Fittante – è necessario anche perché ce lo chiede la Comunità europea. Puntare a una fase di mediazione preliminare evitando l’intervento del giudice può avere effetti decisamente positivi, come si è visto nelle esperienze di altri paesi europei ed extraeuropei. Sarà possibile recuperare, stando agli studi esistenti, il 50% delle aziende in difficoltà”.

Tra gli altri è intervenuto anche il sottosegretario al ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri al convegno del centro studi Niccolò Machiavelli: "Il diritto dell'Insolvenza è al centro del dibattito non solo nazionale, ma anche europeo. È importante lavorare a regole minime comuni per scoprire ed intervenire nelle situazioni di difficoltà delle imprese ed è altrettanto necessaria la messa a disposizione, in tali casi, di strumenti comuni per agevolare la ristrutturazione.Il debitore dovrebbe avere la possibilità di accedere a percorsi di ristrutturazione non necessariamente giudiziali, ed eventualmente norme comuni per la nomina di mediatori e supervisori dei piani di ristrutturazione, oltre alla possibilità (per il debitore che sta negoziando con i creditori) di ottenere dal Giudice una sospensione delle procedure esecutive.Regole minime comuni per offrire al debitore onesto una seconda possibilità (second chance), con possibilità di riabilitazione dopo tre anni dall'apertura della procedura fallimentare o dall'inizio della procedura di pagamento dei debiti e norme per facilitare l'accesso al credito in funzione del risanamento dell'impresa in difficoltà sono altri elementi importanti.

A tutto questo va aggiunta la specializzazione dei giudici in materia di insolvenza".

Stop al rilascio dei certificati fallimentari alle pubbliche amministrazioni. A decorrere dal 1° ottobre 2016 la cancelleria fallimentare del Tribunale non rilascerà i certificati alle PA.

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