Fair Play Menarini: premiati sport e correttezza a Castiglion Fiorentino

I valori dello sport testimoniati dai grandi nomi chiamati ad indicare la giusta strada ai giovani

Antonio
Antonio Lenoci
14 luglio 2016 00:28
Fair Play Menarini: premiati sport e correttezza a Castiglion Fiorentino

Una lunga giornata quella trascorsa dagli atleti ospiti dell'azienda Farmaceutica Menarini sul territorio della Toscana per la XX° edizione del premio istituito nel 1997 dedicato al Fair Play.Giancarlo Antognoni, capitano amatissimo dai tifosi non solo della Fiorentina, ha guidato, a bordo di una Ferrari, un lungo corteo di auto d'epoca che si è mosso attraverso le caratteristiche strade del territorio tra piante di girasole e mattoni rossi. A Civitella in Val di Chiana una sosta presso il Comune ed una visita all'azienda Caffé Corsini hanno anticipato l'incontro serale a Castiglion Fiorentino con la premiazione dei big delle varie discipline sportive rappresentate ad alto livello.

Diretta su SportItalia, canale 225 di Sky.Proprio la bandiera gigliata, già premiato e presente in qualità di ambasciatore del premio internazionale, ha dichiarato: "Il Fair play è riconosciuto in tutto il mondo non solo per il comportamento degli atleti ma dell'intera società, la FIFA lo impone alle squadre. Atleti che ritirano questo premio hanno il merito di trasmettere un grande messaggio e di essersi comportati bene in carriera. Tra i consigli da dare a chi vuole essere ambasciatore del Fair Play ci sono: disciplina, passione, determinazione, rispetto dell'avversario e poi occorre saper perdere perché chi accetta nel modo giusto una sconfitta è un grande atleta".Gli inizi: "Io ho iniziato a giocare a 10 anni per passione e chi mi guardava si è accorto che ero portato..

ho avuto dei bravi maestri ma poi sei tu che determini la tua vita e la tua professione e così a 18 anni ho intrapreso l'attività professionistica proseguita con vittorie come la Coppa del Mondo.. purtroppo non ho vinto nel club ma sto raccogliendo ancora un affetto importante da Firenze e dai tifosi della Fiorentina. Purtroppo di concreto ho lasciato pochi trofei, ma i tifosi mi ripagano di quanto ho seminato e sono contento della scelta fatta.

l'affetto si conquista comportandosi con rispetto, senza tradire i propri tifosi".Sul palco le Volpi Rosse Menarini, la squadra di basket in carrozzina di Firenze, dispensano saggezza tanto da lasciare senza parole due monumenti del Basket come Sasha Danilovic e Roberto Brunamonti che considerano i giovani cestisti veri campioni nello sport e nella vita ed alle loro spalle risultano quasi dei padri affettuosi pronti a dispensare consigli anche se Danilovic, memore della sfida a suon di canestri sbagliati con Carlton Myers nella sede Menarini di Firenze esclama "Quel che riescono a fare loro è veramente incredibile".

Alessandro Cherici, allenatore e al tempo stesso giocatore, sottolinea come l'obiettivo non venga meno davanti alla difficoltà estrema: "Se io avessi trovato uno scalino per arrivare qui stasera, avrei trovato un modo per superarlo. Ci avrei provato, mi sarei applicato, avrei tentato di aggirare questo ostacolo insuperabile perché io volevo salire su questo palco, stasera, con voi".

Tra i premiati c'è anche il giornalista sportivo Marino Bartoletti che a Nove da Firenze rivela "Per essere un buon cronista servono equilibrio e qualche buon esempio speziati dal buonsenso. Non sappiamo a chi ci rivolgiamo e come può essere decodificato ciò che diciamo a maggior ragione serve più senso di responsabilità di quello che vediamo. Ai miei tempi si criticavano i talk sportivi perché sembravano eccessivi, oggi sono all'acqua di rose rispetto ai talk politici..

non so se abbiamo seminato bene o male, ma certo il buon esempio non l'abbiamo dato".Come ambientarsi nell'ambiente giornalistico quando si è giovani leve, magari anche tifosi di alcuni sport? "Non sarebbe un buon inizio.. io sfido chiunque, raggiunti i miei 50 anni di professione, ad indovinare per quale squadra tifo. E se nessuno lo può dire è perché ho mantenuto sempre un certo equilibrio. Ai ragazzi direi che devono sempre pensare che le loro parole arrivano a persone alle quali potrebbero fare del male e ripeto dunque che serve "responsabilità" che con l'onestà sono i punti cardine della nostra narrazione".Bartoletti è oggi professore in cattedra per la Formazione obbligatoria nell'Ordine dei Giornalisti "Ho tenuto già parecchi corsi..

il nostro è un mestiere che non si insegna, però si impara. Non mi ergo ad esempio perché credo di appartenere ad una generazione che non è stata buona maestra al contrario di quanto è stato per noi avere invece dei buoni maestri, forse migliori di noi".Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana, Agostino Abbagnale, ex canottiere appartenente alla storica famiglia di medagliati a Nove da Firenze sottolinea i valori del fair play: "Distinguersi nella propria disciplina per il rispetto delle regole e che con grande spirito di sacrificio si sono spinti oltre quei limiti imposti dalle problematiche quotidiane, un messaggio bello ed efficace".Presentato sul palco dal Direttore di SportItalia, Michele Criscitiello, come "La storia dello Sport" cosa lascia Agostino Abbagnale oggi alle nuove generazioni? "Avrei tante storie da raccontare loro..

però posso dire loro di non pensare al momento, ma alle cose che possono arrivare sì.. ma con il tempo perché oggi è difficile apprezzare l'attesa. Si tende a volere tutto e subito. Lo sport insegna invece a non affrettare i tempi. Serve la pazienza oltre allo spirito di abnegazione".Tempo e ritmo hanno segnato la sua carriera: "Tanti i ricordi.. dalla prima medaglia conquistata a Seoul assieme a Giuseppe e Carmine a quella di Atlanta del '96. Dopo un periodo di inattività di 6 anni risalire sul podio e prendere l'oro a seguito di una parentesi sfortunata resterà un ricordo indelebile.

A Sidney nel 2000 poi.. il terzo oro olimpico è stato la consacrazione nel canottaggio mondiale".I tifosi sono una risorsa? "Li ringrazio per tutto il coraggio e lo stimolo che continuamente offrono a noi atleti".Premiato anche lo sciatore Peter Fill, carabiniere di Bressanone "I Carabinieri mi hanno aiutato tanto quando ero piccolo e mi hanno dato la possibilità di allenarmi, è grazie a loro se oggi sono qui"."Invito chi si avvicina allo sport agonistico - sottolinea Fill a Nove - a non mollare davanti agli ostacoli.

Avere un obiettivo è fondamentale. Poi serve cercare di raggiungerlo, lavorando duro per migliorarsi sempre, soprattutto per se stessi e poi per gli altri".La velista italiana Alessandra Sensini, campionessa di regate ci racconta che "Non serve cercare scorciatoie. Lo sport ti ripaga solo dopo un duro allenamento. Poi ricordiamoci che ci vuole una buona dose di esperienza ed allora fai anche sacrifici che, se ripagati dai risultati, non ti accorgi neppure di farli".L'importanza dei valori? "Ti fanno stare bene con te stessa e dunque in mezzo agli altri, anche se qualche volta la regata poi non la vinci..".Nel 2016 la prima Olimpiade da non atleta.

"Essere a Casa Italia sarà interessante, potrò godermi anche tutto ciò che non ho potuto vivere sino ad oggi da spettatrice. Me la vivrò fino alla fine". Ha ritirato il premio assegnato da Menarini anche Gianluca Pessotto, ex calciatore ed oggi dirigente bianconero: "Fa piacere essere qui a parlare non di tecnica sportiva ma di modo di essere. Tra i valori che trasmettiamo ai nostri ragazzi c'è proprio il rispetto per se stessi e per gli altri. Comportamenti positivi ce ne sono: Buffon è un modello, un mito per molti ragazzi ed un simbolo dell'Italia del calcio e lo ha dimostrato nella Juventus restando con noi anche in Serie B.

Al di là di quanto è stato fatto all'Europeo ci sono comportamenti, sguardi ed espressioni che sul campo sono esemplari ed andrebbero fatte notare".

Gli atleti premiati per la XX^ edizione del Premio Fair Play Menarini sono stati:

  • Andrea Abodi “Il Gesto”.
  • Peter Fill “Un modello per i giovani”.
  • Borja Valero “Fair Play”.
  • Alessandra Sensini premio speciale “Sustenium Energia e cuore”.
  • Sara Morganti “Lo sport oltre lo sport”.
  • Alexei Nemov “Personaggio Mito”.
  • Luca Cantagalli “Fair Play”.
  • Marie Josè Perec “Sport e vita”.
  • Tegla Loroupe “Fair Play per la Pace”.
  • Volpi Rosse Basket “Lo sport oltre lo sport”.
  • Gianluca Pessotto “I valori sociali dello sport”.
  • Umberto Panerai “Una vita per lo sport”.
  • Kjetil Andrè Aamdot “Personaggio Mito”.
  • Emilio Sanchez “Sport e solidarietà”.
  • Marino Bartoletti “Narrare le emozioni”.
  • Bernard Rajzman “Carriera nel Fair Play”.
  • Michael Schumacher Premio Speciale “Fair Play e coraggio” (ritira il premio Stefano Domenicali).

Ambasciatori del Premio presenti all’evento: Giancarlo Antognoni, Igor Cassina, Sasha Danilovic, Manuela Di Centa, Giancarlo Abete, Agostino Abbagnale, Antonietta Di Martino, Ivan Origone, Luca Galimberti, Antonio Rossi, Paolo Tofoli, Italo Cucci, Roberto Brunamonti.

Foto gallery
In evidenza