People Care: una possibilità per il sito di Livorno

Il call center resta a Guasticce per ora con 175 lavoratori. Smith ritira la mobilità: aperto tavolo parallelo al Ministero dello Sviluppo Economico. Eurovinil, Simoncini chiede al Mise di riconvocare il tavolo. Sulla costa largo ricorso alla cassa integrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 giugno 2015 18:58
People Care: una possibilità per il sito di Livorno

Comdata spa è disponibile a riaprire a Guasticce un call center e impiegherà a tempi brevi per la realizzazione della commessa Seat (che verrebbe nuovamente spostata a Livorno) circa 175 lavoratori. Inoltre Comdata ha ribadito la disponibilità ad assumere a La Spezia fino a 70 lavoratori part time ed ha annunciato che vi potrebbe essere in futuro anche un'ulteriore attività a Guasticce con contratti a progetto per alcune decine di lavoratori. È quanto emerso nel corso della riunione del tavolo nazionale per affrontare la crisi della People Care di Guasticce (LI) aperto presso il Mise, il Ministero per lo sviluppo economico.

Alla riunione di questo pomeriggio hanno preso parte il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il suo collaboratore, Gianfranco Simoncini che per conto del presidente continuerà a seguire questa e altre vertenze aperte, la Provincia di Livorno, i Comuni di Collesalvetti e Livorno, rappresentanti sindacali regionali e nazionali e insieme a Comdata spa, la società con la quale si sta trattando il futuro del call center e soprattutto quello dei suoi addetti che dal primo giugno sono rimasti senza lavoro e che stanno occupando la sede di Guasticce. "La riassunzione di metà degli addetti - ha osservato il presidente Enrico Rossi - non era certo il nostro obiettivo che rimane quello di dare lavoro a tutti gli ex dipendenti People care.

Voglio ringraziare Comdata che, pur non avendo alcuna responsabilità, ha accettato le richieste di Governo e Regione di insediarsi in Toscana. Ho visto negli occhi le lavoratrici e i lavoratori di People care e li ho nel cuore, ma dobbiamo prendere atto con realismo della situazione. Il risultato raggiunto oggi è anche una conquista dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Siamo faticosamente arrivati a questo punto e non ci vorremmo fermare". Il presidente ha ringraziato la presidenza del consiglio dei ministri per l'aiuto fornito nella composizione di questa vertenza e ha osservato come quella dei call center sia una questione di carattere nazionale, dicendosi disponibile ad un incontro con le organizzazioni sindacali nazionali e con le organizzazioni di categoria dei call center in modo tale che i processi di riorganizzazione non pesino soltanto sui lavoratori e sui posti di lavoro. L'intesa prevede che si affrontino rapidamente la questione dell'affitto dei locali, e le altre, così da permettere una veloce ripresa del lavoro che verrà concordata con le organizzazioni sindacali."Resta aperto - è la conclusione del presidente Rossi - il tavolo nazionale permanente in cui le parti si impegnano a verificare le possibili occasioni di reimpiego di tutti i lavori della People care".

Un passo avanti e la chiusura dello stabilimento scongiurata, ma la situazione della Smith Bits di Saline di Volterra resta difficile. Il passo avanti è quello che si è compiuto oggi a Roma al tavolo di crisi aperto al Mise, il Ministero per lo sviluppo economico, presenti il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il collaboratore del presidente, Gianfranco Simoncini, i sindaci di Volterra, Montecatini Val di Cecina e di Pomarance, i sindacati e i rappresentanti dell'azienda, con in testa l'amministratore delegato Giuseppe Muzzi. "Considero la proposta avanzata oggi - commenta il presidente Enrico Rossi - un passo avanti rispetto alla situazione che avevamo all'inizio del mese scorso.

La Regione continuerà a fare la sua parte così come è accaduto finora. È positivo che il Governo abbia accettato la nostra proposta di aprire un tavolo parallelo di confronto a cui parteciperanno Enel ed Eni, oltre alla proprietà aziendale, la capogruppo Schlumberger alla stessa Presidenza del consiglio dei ministri. E di questo ringrazio il presidente del consiglio assieme ai suoi collaboratori. L'obiettivo è quello di verificare la possibilità di fare dello stabilimento di Saline anche un centro di manutenzione, stoccaggio e servizi.

Se poi nel corso della trattativa l'azienda deciderà di fare investimenti, innovazione e ricerca, la Regione é disponibile ad intervenire attraverso i fondi europei". Tra le ipotesi in campo c'è anche quella di chiedere ad Enel di agire sul costo dell'energia. "Chiederemo al gestore - sintetizza il presidente Rossi - di applicare alla Smith uno sconto sulla bolletta energetica praticato alle aziende che hanno sede nei comuni geotermici. E abbiamo buone speranze che questo sia possibile".L'accordo trovato a Roma e che domani verrà sottoposto ai lavoratori, prevede che l'azienda richieda la cassa integrazione per crisi aziendale.

In un massimo di trenta giorni previsto dalle procedure si svilupperà il confronto tra organizzazioni sindacali e proprietà ma già lunedì una parte dei lavoratori dovrebbe riprendere l'attività. L'azienda utilizzerà tutti gli istituti contrattuali e attiverà la cassa integrazione ordinaria nel periodo di contrattazione e fino al l'attivazione della cassa integrazione straordinaria. Da domani la fabbrica riaprirà, il blocco delle merci verrà rimosso e l'azienda è disponibile a far riprendere l'attività lavorativa a tempo pieno per l'esecuzione dei programmi sospesi.

Da lunedì 29 sarà impiegato il personale necessario all'esecuzione degli ordini e delle commesse utilizzando tutti gli istituti contrattuali e la cassa integrazione ordinaria. La chiusura è scongiurata. Adesso si apre la difficile fase della trattativa sulle quote di lavoratori che potranno mantenere il proprio posto di lavoro e su quelle di coloro che dovranno percorrere altre strade.

«Oggi l’azienda ha dichiarato che lo stabilimento non chiude ma la situazione, comunque, non è affatto semplice». A sottolinearlo il sindaco di Volterra Marco Buselli al termine dell’incontro al Ministero dello sviluppo economico sulla vicenda Smith. «L’azienda – aggiunge Buselli – ha ritirato la mobilità e attivato strumenti ordinari mentre parallelamente è stato attivato un tavolo al Ministero con Eni, Enel e Schlumberger. Adesso si apre una delicatissima fase negoziale».

Una rapida convocazione del tavolo nazionale presso il Ministero dello sviluppo economico sulla vertenza dell'azienda Eurovinil di Grosseto. E' quanto ha chiesto, nei giorni scorsi, l'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, facendo proprie le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali. I sindacati avevano sollecitato l'intervento della Regione facendo presente che, alla fine di giugno scade la cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento. Il tavolo ministeriale presso il ministero sarà l'occasione per chiedere la verifica delle notizie, al momento del tutto ufficiose, circa l'interessamento da parte di investitori interessati a rilevare l'azienda.

Non si arresta il ricorso alla cassa integrazione. Anzi, in alcune zone della Toscana (sulla costa soprattutto) aumenta in maniera importante nonostante nel complesso in Toscana lo strumento della cassa integrazione conosca una lieve flessione. In sintesi è questo che emerge dal 4° Rapporto Uil sulla Cassa integrazione, aggiornato a maggio 2015. Nel dettaglio, a maggio in Toscana, rispetto al mese precedente, le ore autorizzate di cassa integrazione sono diminuite dell'11,4%.

Un dato in controtendenza rispetto al resto del paese. In Italia infatti sono state autorizzate 65,4 milioni ore di cassa integrazione (+7,4%), che hanno permesso di tutelare qualcosa come 380 mila posti di lavoro. Ma la crescita, a livello nazionale, "sarebbe stata inconfutabilmente maggiore – sostiene Guglielmo Loy, Segretario Confederale Uil - se non si assistesse alla continua diminuzione della cassa in deroga (-5,6% tra aprile e maggio) dovuta all’ormai strutturale 'fermo' amministrativo degli stanziamenti.

Lo sblocco e l’implementazione delle risorse della deroga per il 2015 – continua Loy - resta la principale richiesta che facciamo al Governo". Delle Province comunque hanno visto aumentare il ricorso alla cassa integrazione. E' il caso di Firenze, dove le ore autorizzate di maggio 2015 rispetto al mese precedente, è stato del 24,5%. Più consistente il dato di Pisa (+90,6%) e Lucca (+69,8). Ma se i dati dei primi 5 mesi del 2015 vengono comparati con quelli dei primi 5 mesi del 2014, emerge che 3 Province Toscane sono tra le 10 Province che a livello nazionale hanno conosciuto gli aumenti più significativi nelle ore autorizzate di cassa integrazione.

Sono Grosseto (+70%), Pisa (+62,2%) e Livorno (+45,1%). "Non è un caso che i numeri sulla cassa integrazione mettano in evidenza una difficoltà della costa toscana - afferma Francesca Cantini, Segretario generale della Uil Toscana - Da anni ormai stiamo denunciando a qualsiasi livello, regionale e nazionale, la crisi del comparto produttivo della costa. Servono strumenti nuovi per affrontare quella che si configura non più come un'emergenza, ma una crisi che è diventata strutturale.

Per questo chiediamo al presidente Enrico Rossi e al suo governo che si è appena insediato di fare il possibile per vincere la sfida e ridare un futuro all'economia della costa e di tutta la Toscana. Serve un cambio di passo, noi come Uil ci siamo". "La prima cosa da fare è dare gambe ad accordi già fatti e firmati, come su Livorno, Massa e Piombino - aggiunge Cantini - Perdere altro tempo non è ammissibile. Servono risposte concrete e quegli accordi sono un primo passo a cui va dato seguito.

E' naturale che da solo non basta. Come Uil da tempo chiediamo di mettere in campo una seria riforma della burocrazia. Velocizzare e armonizzare: queste sono le parole d'ordine per uscire da un pantano di norme che servono solo a bloccare e rimandare".

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