Ex Grazzini: i lavoratori rientrano al lavoro ma la vertenza continua

Aree crisi: Livorno e Massa martedì in Giunta. A Piombino incontro con istituzioni e categorie su ammortizzatori e Piano di riconversione. Una sentenza del tribunale riconosce il comportamento sindacale tenuto da Obi per una limitazione del diritto di sciopero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 aprile 2015 21:38
Ex Grazzini: i lavoratori rientrano al lavoro ma la vertenza continua

Grazie alla disponibilità manifestata da Tram di Firenze e Trafiter ad intervenire direttamente per il pagamento delle spettanze degli operai impegnati nei cantieri di loro competenza, e all'incontro programmato per mercoledì prossimo con il Comune di Firenze, i lavoratori in assemblea, dopo 3 giorni di sciopero, hanno deciso di rientrare a lavorare nei cantieri Tramvia, Publiacqua, Toscana Energia. La vertenza rimane comunque ancora tutta aperta, sia per il pagamento dei salari, sia per il futuro del loro lavoro.Martedi prossimo la Giunta regionale approverà gli accordi di programma per l'area costiera di Livorno e per l'area industriale di Massa.

La notizia segue il risultato positivo dei due incontri, svolti oggi a Roma, nella sede del Ministero per lo Sviluppo Economico, fra il viceministro Claudio De Vincenti e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, accompagnato dall'assessore Gianfranco Simoncini, dalle Autorità portuali e dai sindaci di Massa, Livorno, Collesalvetti, Rosignano. Su Livorno, il governo ha confermato un primo finanziamento di 50 milioni per la realizzazione della darsena europa, 5 milioni (2,5 dal Ministero trasporti e 2,5 da parte di Rfi) per la realizzazione dello scavalco ferroviario finalizzato a collegare porto con interporto e altri 10 per il piano della reindustrializzazione (incentivi alle imprese).

Risorse che si aggiungono a quelle regionali: 200 milioni per la darsena europa, 10 per la reindustrializzazione e 5 per il polo tecnologico incubatore d'impresa oltre all'abbattimento dell'Irap dell'1,5% alle imprese che si insediano nell'area e oltre alla premialità prevista su tutti i bandi di sostegno alle imprese. Per quanto riguarda Massa, nel corso della riunione di questa mattina sono stati concordati investimenti per 6,7 milioni finalizzati alla riattivazione della rete ferroviaria nel servizio alle imprese (4 milioni da parte di Rfi che si occuperà anche della progettazione).

Si è inoltre parlato di procedure per il collegamento ferroviario al porto e dei dragaggi del porto, per i quali il governo si è impegnato a favorire lo snellimento delle procedure. Martedì prossimo la Giunta regionale approverà una bozza di accordo di programma anche per l'area industriale di Massa, proseguendo il confronto con il Ministero che si è impegnato a garantire un finanziamento del piano di reindustrializzaizone. Sempre martedì la Giunta approverà un atto, concordato con il Ministero dell'ambiente, con l'utilizzo di 3 milioni per l'avvio della bonifica della falda.

Prosegue anche il confronto per la gli interventi del "waterfront" per un investimento di 32 milioni grazie a finanziamenti di Regione, governo e autorità portuale.

Un incontro dal carattere fortemente operativo, per mettere a punto il censimento delle aziende dell'indotto siderurgico che hanno utilizzato, utilizzano o potranno utilizzare gli ammortizzatori sociali e per illustrare i contenuti della delibera sull'accordo di programma per l'adozione del Piano di riconversione e riqualificazione industriale (Prri) che la giunta regionale approverà martedì 7 aprile. La riunione convocata nella sala consiliare del municipio di Piombino dall'assessore a lavoro e attività produttive, Gianfranco Simoncini, ha messo insieme Comune, amministrazione straordinaria della Lucchini e rappresentanti delle categorie economiche, industriali e artigianali. I tempi previsti per la sottoscrizione dell'accordo di programma che consentirà l'avvio della applicazione del Prri sono molto rapidi: la firma tra Regione e Ministeri interessati dovrebbe infatti avvenire presumibilmente entro questo mese. Il Piano definisce i diversi aspetti (ambientali, infrastrutturali e energetici, urbanistici) e le risorse previste per interventi e incentivi per la reindustrializzazione e la riconversione dell'area portuale e del polo siderurgico: si tratta di 50 milioni, di cui 33 di incentivi regionali, e gli altri 20 di competenza del Ministero dello sviluppo economico, che consentiranno nuovi insediamenti industriali sul territorio.

Un altro aspetto importante del Piano, ha ricordato Simoncini, riguarda le premialità previste per le aziende che assumeranno lavoratori disoccupati o percettori di ammortizzatori sociali provenienti dalle imprese siderurgiche (Lucchini, Arcelor Mittal, Dalmine) e soprattutto da quelle dell'indotto siderurgico.A seguito dell'incontro con il Presidente della Piaggio e le assemblee dei lavoratori la Fiom intende analizzare attentamente la situazione del gruppo Piaggio e definire una idonea strategia sindacale volta ad approfondire le reali prospettive del gruppo in Italia, della sua occupazione, l'indotto, il rilancio della contrattazione, analisi sui tempi e ritmi di lavoro, organizzazione del lavoro,gestione degli ammortizzatori sociali e definire azioni necessarie per il superamento della fase di crisi. Uno dei punti più delicati è quello sicuramente della scarsità di investimenti in Italia e nel prodotto. L'altro punto delicato è sicuramente l'indotto.

Nella Val d'Era ruotano ancora oggi una cinquantina di imprese con un'occupazione complessiva di un migliaio di lavoratori che vanno assolutamente salvaguardati. I numeri sull' abbassamento delle vendite sono noti, così come della conseguente perdita di volumi e produttiva, compensata con un utilizzo che va avanti da anni di ammortizzatori sociali.

Durante la proclamazione di sciopero in occasione di festività quali Pasqua, 1 maggio e 25 aprile 2013 per denunciare proprio la decisione di aprire i punti vendita in giorni simbolo, l'azienda OBI aveva strumentalmente variato i turni di lavoro a coloro che non avevano obbligo di lavoro in dette giornate. Le lavoratrici, i lavoratori e la Filcams CGIL avevano subito denunciato tali azioni come lesive di un loro diritto fondamentale. Il giudice ha condannato Obi al risarcimento del danno considerando quei comportamenti antisindacali e volti a boicottare l'azione di protesta ed ha nel contempo ripristinato un legittimo diritto costituzionale.

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