Etnica 2019 a Vicchio del Mugello dal 25 al 30 Giugno

Nel centro storico concerti, artisti di strada, mercato, mostre, dj set, cene a tema, allestimenti, cinema, incontri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2019 11:36
Etnica 2019 a Vicchio del Mugello dal 25 al 30 Giugno

Dal 25 al 30 giugno andrà in scena nel centro storico di Vicchio la ventiduesima edizione di Etnica. Una edizione extra large: per la prima volta infatti saranno sei le giornate della manifestazione!

Nuove collaborazioni daranno linfa al festival: per la prima volta infatti Etnica collabora per la giornata inaugurale con Terzostudio associazione che organizza la più importante manifestazione di arte di strada italiana,Mercantia. Martedi 25 infatti con “StreetArts&Buskers” giocolieri, equilibristi, mimi, clown, acrobati, musicisti, trampolieri saranno i protagonisti assoluti della giornata.

Altra collaborazione nuova è con il Popolo del Blues con cui ricreeremo quel mitico Blues Corner che caratterizzava le notti dell'On the Road di Pelago. Il blues corner sarà allestito in piazzetta di Levante per tutta la durata del festival.

Mercoledì 26 sarà una giornata interamente dedicata all'Africa. Sul palco si esibiranno due gruppi. La compagnia Giguywassa formata da ballerini e musicisti del Mali, Burkina Faso e della Costa d'Avorio ci porterà nel mondo più tradizionale della cultura africana. Tribalita', maschere, costumi e danze.

In seconda serata invece i Kora Beat, quintetto formato da tre musicisti del Senegal e due italiani capitanati da Cheikh Fall cantante e suonatore della Kora strumenti tipico Africano. I Kora Beat esplorano le potenzialità che ha questo particolare strumento nell'incontro con generi diversi come il jazz, il funk, ed i ritmi africani moderni come lo mbalax ed il coupé decalé. Il risultato è una miscela di suoni del tutto innovativa, sorretta da un groove coinvolgente e caratterizzata dal dialogo tra Kora e Sax. Il pubblico che già conosce Kora Beat sa cosa gli aspetta: una serata di festa, danza e grande musica.

Già dal pomeriggio però ci saranno laboratori di body percussion per bambini e laboratori di danza africana per adulti. Prima del concerto sarà possibile gustare piatti tipici africani con una cena in piazza Giotto.

Giovedi 27 ci trasferiamo in Sud America con i Kumbia Boruka band formata da musicisti messicani e colombiani. Il repertorio dei Kumbia Boruka è il risultato di una sapiente miscela di composizioni e classici della cumbia colombiana degli anni 60, la stessa che si balla nei quartieri popolari di Monterrey. Tutto questo, condito con la salsa e il reggae unendosi in una Giamaica tanto vicina al Messico quanto alla Colombia. Oltre alle loro composizioni contemporanee e festive, i Kumbia Boruka danno una veste nuova ai cumbias classici degli anni Sessanta, mescolandoli con reggae, dub, desert rock, melodie di chitarra elettrica psichedelica con una sezione ritmica potente e dal groove incalzante.

Venerdi 28 sarà la volta di una notte gipsy/balkan: una vera Festa Gitana! Due band italiane si alterneranno sul palco per dare vita ad una delle serate più potenti e festose di Etnica. Eusebio Martinelli con la suaGipsy Orkestar aprirà le danze. Eusebio è un super virtuoso della tromba già collaboratore di Vinicio Capossela e Demo Morseli.

Il secondo set invece sarà dei siciliani Giufa'. La band è un sestetto formato da chitarra, basso, batteria, dj e due sax alti. Proprio questa atipica line up caratterizza il suono del gruppo. Un concerto serrato che farà saltare la piazza fra brani originali e della tradizione del sud Italia, riarrangiati sempre in stile gipsy Balkan.

Ad introdurre i concerti e trasportarci nei suoni dell'est Europa ci sarà dalle 19 la performance di Coqo' dj.

Sabato 29 arrivano direttamente da Parigi Les Freres Smith. Questa band francese formata da nove musicisti è innamorata della musica di Tony Allen e Fela Kuti e di tutto quel genere conosciuto come Afro Beat. Ritmi incalzanti, lunghi pedali, sezione fiati potente, tre cantanti, afro groove e via alle danze.

Prima del concerto il dj set di Freddie Villarosa che dalle 19 ci farà ascoltare le canzoni piu' celebri di questa corrente musicale. Dopo il concerto tutti sulla terrazza del circolo ARCI per continuare la Festa fino a notte fonda.

Domenica 30 il Gran finale di Etnica con i Sud Sound System. Non hanno bisogno di tante presentazioni. Sono forse gli antesignani italiani di quel genere che adesso è tanto in voga ovvero un mix energico di hip hop, rap e musica impegnata. I Sud arrivano a Etnica presentando i brani classici del loro repertorio e quelli dell'ultimo album.

Fra le iniziative collaterali lo spazio alla Porta di Ponente diventerà un crocevia di incontri; attraverso le sei serate di Etnica prenderà luogo il progettoPortami altrove, che ha come obiettivo quello di dare voce a riflessioni ed esperienze che troppo spesso, benché forti e presenti nel territorio, non riescono a trovare l’occasione per farsi conoscere. L’intento è di creare una sinergia fra il pubblico e i nostri ospiti che porteranno insieme a loro storie, immagini e testimonianze dirette. Poiché Etnica si pone come collante di culture, Portami altrove diviene espressione evidente di questa unione: occorre conoscere per poter partecipare alla costruzione di un pensiero plurale e aperto.

In prima serata saliranno sul palco alcuni ospiti che ci racconteranno modi diversi di integrazione e di sostegno mentre, in seconda serata, saranno i film ad insegnarci come ampliare lo sguardo. All’interno della rassegna cinematografica ogni film selezionato porta con sé un luogo diverso, che a sua volta dialoga con una diversa Italia, che diventa paesaggio, destinazione, partenza o miraggio. Questo è il motivo per cui i registri scelti sono tutti italiani: per dare spazio, in quello che spesso viene presentato come paese monolitico e intollerante, a prospettive dissidenti, per comprenderci meglio e così capire l’altro, per spostare lo sguardo e portarloaltrove.

Segnaliamo infine la presenza del ristorante e del mercato etnico per tutta la durata del festival oltre a mostre fotografiche ed allestimenti suggestivi.

Come per la passata edizione anche quest'anno l'accesso a piazza Giotto sarà attraverso il biglietto simbolico di 1 euro per sostenere i costi introdotti dalla circolare Gabrielli del 7 giugno 2017 (il Blues Corner, Portami altrove e le attività commerciali saranno fuori dall'area a pagamento). Abbiamo creato un format Io Sostengo Etnica che prevede un abbonamento alle sei serata al costo di cinque euro. Sostenere Etnica significa anche credere nel festival e nel suo significato. Significa aiutarci a portare avanti una iniziativa costosa ed impegnativa, realizzata con pochissimi fondi pubblici e coperta per quasi l'80% da fondi recuperati dalla nostra associazione di volontariato con le proprie attività.

Significa sostenere una cosa bella per il nostro paese, per il Mugello, per la musica, per l'integrazione e per la cultura.

PROGRAMMA

Martedì 25 Giugno

Dalle 19 alle 24 StreetArts&Buskers – via Garibaldi, piazza Giotto, Corso del Popolo

Compagnia Giguywassa in Apo Sumbò

Fondata nel 2002 da Alain Franck Nahi, la compagnia è stata una delle prime realtà artistiche africane in Italia. Si è esibita in Italia ed Europa in diversi festival ed eventi portando in scena spettacoli di musica e danza dell’Africa dell’Ovest.

Oggi, la compagnia ha una nuova formazione e riunisce artisti provenienti da vari paesi dell’Africa Occidentale, come Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali, e artisti Italiani. Questa commistione di artisti permette la produzione di spettacoli che sono un vero e proprio viaggio interculturale attraverso ritmo, danza e affascinanti maschere che rendono lo spettacolo unico nel suo genere e affascinano lo spettatore già dai primi minuti.Apo Sumbò significa letteralmente “Mettere le mani insieme”.

Questo è il messaggio che sta alla base dello spettacolo dove ogni artista esprime il suo background culturale di provenienza. Strumenti tradizionali come il Djembe e i Doundoun, i krin, il n’goni e la kora diventano il cuore pulsante, sono parte della scenografia ed enfatizzano il viaggio verso una terra lontana spesso a noi sconosciuta o poco considerata. L’itinerario viaggio passa dai Malinke della Guinea, dai Bambarà del Mali, dai Guere e i Beté della Costa d’Avorio, dai Moré e dai Senoufo del Burkina Faso.

Momenti di vita quotidiana e le feste, in Africa, vengono arricchite da ritmi e danze e Apo Sumbò vuole riproporre queste realtà al pubblico. Apo Sumbò vuole, inoltre, far conoscere la profonda cultura delle icone e delle maschere che hanno un ruolo sociale ben definito, sono protettrici dei bambini, guaritrici e riportano il benessere nel villaggio.

Kora Beat

Kora Beat è tra i più interessanti progetti del panorama world/jazz in Italia. La band è nata Torino da un’idea del Maestro Cheikh Fall, musicista senegalese di Dakar. La kora è un’arpa dell’ Africa occidentale suonata soprattutto nella musica tradizionale. I Kora Beat esplorano le potenzialità che ha questo particolare strumento nell'incontro con generi diversi come il jazz, il funk, ed i ritmi africani moderni come lo mbalax ed il coupé decalé. Il risultato è una miscela di suoni del tutto innovativa, sorretta da un groove coinvolgente e caratterizzata dal dialogo tra Kora e Sax.

ll pubblico che già conosce Kora Beat sa cosa gli aspetta: una serata di festa, danza e grande musica. I brani raccontano storie di viaggio e di incontri, convivenza e dialogo interculturale, espressi in lingua Wolof, Mandeng, Malinke. Il gruppo è attivo dal 2013 e ha già suonato, oltre che in Italia, In Senegal e in India. Si è esibita in contesti prestigiosi come il Piccolo Teatro di Milano, il Torino Jazz Festival, La settimana italiana a Dakar, il Bihar Diwas a 

Kumbia Boruka

Le radici dei Kumbia Boruka si ritrovano a Monterrey, la capitale della Cumbia del Messico, luogo in cui Hernan Cortés, fisarmonicista e leader della band, è cresciuto negli anni ottanta.

Dopo diversi tour in giro per il mondo come percussionista accanto all’artista messicano Celso Piña, Hernan Cortés fonda i Kumbia Boruka. Anche lui come Celso Piña è di Monterrey, culla della cumbia moderna. Hernán assume quindi la guida del gruppo con la fisarmonica e le voci, accompagnato da Bob Sikou.

Il repertorio di Kumbia Boruka è il risultato di una sapiente miscela di composizioni e classici della cumbia colombiana degli anni ’60, la stessa che è ballata nei quartieri popolari di Monterrey. Tutto questo, condito con la salsa e il reggae di Hernán e Bob unendosi in una Giamaica tanto vicina al Messico quanto alla Colombia. L’incontro con Bruno, autodidatta e versatile produttore, ha permesso loro di creare la “nueva cumbia”, ibrida, di grande energia

Oltre alle loro composizioni contemporanee e festive, i Kumbia Boruka danno una veste nuova ai cumbias classici degli anni Sessanta, mescolandoli con reggae, dub, desert rock, melodie di chitarra elettrica psichedelica con una sezione ritmica potente e dal groove incalzante.

Otto musicisti che danno vita a una macchina dal suono impressionante: il suono moderno e unico del suo chitarrista colombiano Andrés Segura, l’ondeggiante basso del cileno Rodrigo Bastidas Nuñez, la batteria in fiamme di Hadrien Santos Da Silva che è cresciuto con questa musica, il tutto supportato da congas e guiro di Tadeo Cortés.

Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar

Eusebio Martinelli e la sua tromba si uniscono all’età di 8 anni quando la buona sorte gli fa conoscere il M° Neldo Lodi, storica tromba solista dei più celebri film di Sergio Leone, che lo segue nei primi anni di studio della musica e gli trasmette il grande amore verso la tromba.

Significativa per la sua crescita musicale è stata sicuramente la lunga permanenza negli Stati Uniti, avvenuta tra l’anno 2000 e l’anno 2002, che gli ha permesso fin da giovanissimo di confrontarsi con molti talentuosi musicisti provenienti da tutto il mondo. Negli anni a seguire inoltre, la sua voglia di scoprire e approfondire la tecnica trombettistica dell’est Europa, lo ha portato ad effettuare molti lunghi viaggi nei balcani, in particolare al Guca Festival in Serbia al quale ha partecipato in diverse occasioni.

Tra le collaborazioni più significative si ricordano Vinicio Capossela, Negramaro, Modena City Ramblers, Mau Mau, Calexico, Demo Morselli, Kocani Orkestar, Mauro Pagani, Frank London, Roy Paci, Marc Ribot, Saule, Michelle Godard.

La Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar nasce nel 2010, anno in cui Eusebio inizia a suonare con musicisti che molto hanno influenzato la sua musicalità e in senso più generale il suo modo di dar vita ad uno spettacolo musicale. In quel periodo infatti, anche grazie alla lunga collaborazione con Vinicio Capossela, ha modo di conoscere e di suonare con artisti di diversa nazionalità, tra cui anche la Kocani Orkestar (SRB) e la Taraf de Haidouks (RO), che gli fanno scoprire ed amare la grande musica gitana. Nasce così la voglia di dar vita ad un progetto musicale che racchiudesse questa essenza, ossia in cui i musicisti e gli spettatori non siano in alcun modo separati da un dislivello dovuto al palcoscenico, ma si uniscano in una festa che veda sullo stesso piano persone che ballano, suonano e cantano liberamente.

Questo avviene nel 2011 con “Gazpacho”, primo album della band distribuito da CdBaby alla cui realizzazione partecipano anche musicisti internazionali provenienti dalla band di Goran Bregovic, dalla Fanfara Ciocarlia e dai Modena City Ramblers.

“Gazpacho” ottiene da subito grandi consensi, sia a livello discografico che radiofonico che “Live”, aprendo così la strada a centinaia di indimenticabili concerti e festival in tutta Europa.

Nel 2012 scrive per la casa editrice Carisch il libro/DVD “The Circular Breathing”, metodo di apprendimento sulla respirazione circolare oggi distribuito nel mondo da Carisch.

Il 2014 è invece l’anno di uscita di “Apolide”, secondo album della Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, ancora una volta distribuito da CdBaby. Questo rappresenta per la band l’inizio di un secondo capitolo, un segno di crescita ed evoluzione, in cui si aggiunge alla parte strumentale, anche la presenza e l’importanza di quella vocale, le parole usate come mezzo ulteriore per coinvolgere il pubblico e per trasmettere la magia del sentimento “apolide”.

Il 2015 vede nascere la collaborazione con il noto cantautore belga “Saule” e nasce così il progetto dal nome: Saule & Eusebio Martinelli All Stars Orkestra.

Nel 2017 esce “Danze” per Makeadream/Goodfellas, terzo disco di Eusebio Martinelli in collaborazione con musicisti dell’orkestra di Goran Bregovic e i Sud Sound System

Giufà

Giufà è una band Siciliana nata nel 2008.

La band si colloca all’ interno della scena musicale World Music europea con un genere che spazia dal Klezmer al Balkan beat con una forte matrice rock. Riff di fiati incalzanti, chitarre distorte, cassa in quattro e sonorità balcaniche sono i quattro ingredienti principali che riescono a trascinare, coinvolgere e far saltare il pubblico di ogni età. Ogni concerto è un'esplosine di suoni, colori e allegria, che coinvolge e fa diventare il pubblico stesso parte integrante dello show. La band dal 2014 collabora in pianta stabile col la label Svizzera Escuder Records.

Pubblicazioni:

2012 esce il primo singolo dal titolo “Brucia”, un potente mix tra balkan e rumba che riesce subito a catturare l’attenzione del pubblico e della critica, accompagnato dal videoclip che nel primo mese riesce a toralizzare 30.000 views su youtube.

2013 esce il secondo singolo “Rumbagitana” che anticipa l'album “Ritmo Gitano” pubblicato nell'aprile dello stesso anno. L’album si presenta come una naturale evoluzione del sound del primo singolo unito ad un sound dalle atmosfere mediterranee. L’album vede la collaborazione, tra gli altri di Dudu Morandi, voce dei Modena City Ramblers, nel brano La Carovana Bulgara

2014 la band entra di nuovo in studio e realizza il terzo singolo “I Re Della Città” in collaborazione con la “Municipale Balcanica”. Il brano è un incontro tra le due realtà, siciliana e pugliese. Le due band trovano un punto di incontro l apassione per i ritmi klezmer; ne viene fuori un brano allegro, coinvolgente e dal ritmo incalzante molto apprezzato al di fuori del territorio nazionale. Il brano viene inserito nella compilation (Gypsy Disco Vol.1) pubblicata dall’etichetta inglese Gypsy Disco Records

2015 esce il secondo album Trinakristan che scala le classifiche della top 200 nazionale di iTunes salendo al 28 posto tra i dischi più ascoltati e scaricati; L’album a fianco dell’usuale folk presenta una stilistica più ampia e variegata dell’album precedente che vede il mescolarsi di influenze rock, gypsy punk e cantautoriali.

“Un cabaret popolare che gioca la musica per renderci tutti figli del Trinakristan, in baldoria perenne alla ricerca della felicità” (Rockit) 3

2018 esce il nuovo singolo Propagangster. Il suo ritmo trascinante e il testo irriverente sono le componenti che riescono catturare immediatamente l’attenzione degli ascoltatori.

Propagangster segna un confine netto con le precedenti produzioni. Un sound intriso di dubstep, punk e Gipsy music che proietta la band verso nuovi scenari

Les Freres Smith

Pionieri della scena parigina di Afro Groove, I “Les Frères Smith” (trad i fratelli Smiths) sono un collettivo di 11 musicisti franco-africani di base a Parigi, innamorati dell’Afro-Beat e del groove etiope.

Da più di 10 anni in giro per l’Europa (ma per la primissima volta in Italia!) questi “contrabbandieri” musicali sanno come incendiare il pubblico con i loro serratissimi ritmi intrisi di jazz, trance tribale, funk e di tutte le influenze che ogni membro della band ha messo nel progetto sempre nel rispetto dei loro mentori; Mulatu Fela & James

Da nord a sud, da est a ovest Les Frères infiammano le platee alternando Mandingo alle influenze più selvagge, groove e relax, in una miscela di sapori deliziosi da consumare senza moderazione.

Connessi alla diaspora Afro-beat dal loro co-fondatore Tony Allen, l'israeliano Kutiman,la malese Mamany Keita, il griot urbano Djeli Moussa Conde, i newyorkesi di Kokolo o il nigeriano Kologbo (Africa 70), hanno creato un vero e proprio universo musicale che esportano da circa un decennio con una passione sfrenata.

Gli Album Contreband Mentality (2011-Comet Records) e Free to Go (2015- Pusher) sono stati salutati dalla critica come l'essenza stessa di un progetto innovativo.

Sud Sound System

A tre anni dal loro ultimo lavoro, passati fra studio e palchi e che li ha visti esibirsi nelle maggiori capitali europee e per la prima volta in Giamaica, i Sud Sound System si presentano con questo nuovo lavoro: 16 tracce cariche di emozioni e messaggi forti nel tipico stile dei veterani del reggae salentino.

Senza mezzi termini "se mpunna” con l’esperienza di chi mai si ferma, attuali e sempre in forma i Sud Sound System non hanno paura di ribadire tutto quello che non va, mai stanchi di lottare ancora con più chiarezza, forza e consapevolezza.

Sono dei briganti, ribelli, arrabbiati e pazzi e nello stesso tempo dei visionari, affascinati della vita e innamorati, insomma tutto quello che ci vuole per cercare di trovare un equilibrio nella società di oggi.

Proprio nel singolo "Brigante” emerge la voglia di mettere in discussione retoriche e luoghi comuni, anche in modo ironico, invitando la gente a liberarsi dalle bugie del sistema e pensare con la propria testa.

Come può essere la visone in “A nume de Diu” nel quale si denunciano tutte le violenze di oggi in contraddizione con l’ipocrisia della chiesa e delle religioni in genere.

Il forte grido di “Ribelle” dove le banche e le multinazionali sono additate come criminali.

Un album Reggae pieno di ottime vibrazioni e bellissime collaborazioni a partire dal pezzo che gli da il nome “Eternal Vibes”un classico one drop style con un Anthony B in perfetta forma.

Ecco la splendida voce di Freddie Mc Gregor, il capitano della Big Ship Family in “Na luce” un bel roots steppa per sancire un grande incontro.

È del padre del dj style U-Roy la voce nel brano “Indifference” quest’ultimo interamente suonato dalla Bag-a-riddim band per More Love music, traccia che fa parte di un progetto di sensibilizzazione alle problematiche legate alla sindrome da autismo.

Adesso è il turno di Wild Life da Caveman Sound a far tuonare il suo vocione in “Tocca sai” brano dedicato ai ghetto youths, un monito a non perdersi dietro la vanità dell’apparire che a volte porta a mostrare la faccia più brutta di se stessi.

Altra grande collaborazione è quella con il maestro Enzo Avitabile che in “Chi lotterà vivrà” vede avvicinare i Sud Sound System alla radice della scuola della musica napoletana.

La visita in Giamaica da i suoi frutti in “Mistical sound” dove i Sud Sound System collaborano con il celebre produttore Cleveland (Clevie) Brow (Steely and Clevie), un percorso in salita che li ha portati sulla collina della musica reggae.

Nandu Popu si fa una bella passeggiata verso l’orizzonte in “Come un gabbiano” e Don Rico e Terron Fabio una tipica cavalcata Raggamuffin sulla bilancia della danza in “Balance pon it”.

Continua la denuncia contro l’indifferenza delle istituzioni alle problematiche giovanili con “Alle pezze” e “Cose de pacci” in cui il ritmo tribale e le metriche strette e taglienti la fanno da padrone.

“Tegnu na scusa” è la tipica ballata d’amore salentina, dolce e ammiccante, che sintetizza la fusione tra Raggamuffin e Taranta. E sempre di amore si tratta in “Nu be na carta de bruciare”, un vero inno alla bellezza della natura in contrasto con un modello di progresso aggressivo e distruttivo.

Infine, non resta che tuffarsi con i Sud Sound System in un bel bagno rinfrescante e catartico intra lu “Mare de lu salentu”.

Portami altrove: incontri di cinema e di parola:

Io sto con la sposa

di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman

Questo film è un “documentario nomade” che vede in scena un matrimonio e il suo corteo di ospiti: cinque protagonisti, in fuga dalla guerra e dal loro paese stancato dalla belligeranza, palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa e decisi a raggiungere in modo singolare la Svezia. Ad aiutarli vi sono un giornalista, un regista e un poeta siriano-palestinese che hanno saputo scegliere con coraggio da che parte stare. Intelligente, brillante ed emozionante.

Human flow

di Ai Weiwei

Il film mostra l’esodo collettivo di proporzioni bibliche che coinvolge oggigiorno fiumane di persone costrette ad allontanarsi dalle loro radici e culture di origine; intere popolazioni in fuga da conflitti, carestie, calamità naturali, povertà e persecuzione. L’artista cinese Ai Weiwei, attivista per i diritti umani e ambasciatore di Amnesty International, fonde la sua poeticità visiva e pittorica con le urgenze e le crisi del presente.

La prima neve

Di Andrea Segre

Questo è il secondo film di finzione di Andrea Segre, documentarista sensibile ai temi dell’immigrazione, che indaga sul rapporto complesso e difficile tra esseri umani e luoghi. Ambientato in un piccolo paese del Trentino in Val de Mocheni, la cinepresa mostra la nascita di relazioni fra uomini diversi; vi è Dani, fuggito dal Togo e poi nuovamente costretto a fuggire dalla Libia in fiamme e sua figlia, un anziano apicultore e Michele, un bambino che soffre ancora per la perdita improvviso del padre. “Le cose che hanno lo stesso odore debbono stare insieme”, dice il vecchio riguardo al legno e al miele, così queste figure solitarie si scopriranno vicino, bisognosi di quella prima neve per rinnovare il proprio sguardo sul mondo.

La mia classe

di Daniele Gaglianone

Un attore prende il ruolo di un professore che tiene lezione a una classe di stranieri, i quali invece, personificano i loro stessi ruoli. Si tratta di immigrati extracomunitari che desiderano apprendere l’italiano per ottenere così un permesso di soggiorno, per integrarsi e vivere in Italia. Questi arrivano da luoghi diversi e ciascuno porta con sé un piccolo pezzo di mondo durante le lezioni, fino a quando qualcosa di improvviso interrompe le riprese e impone a tutti di tornare alla realtà.

La trasferta

di Marta Innocenti

I pensieri, le paure, i punti di vista di un gruppo di migranti che attualmente vivono in Italia. Ibraim, protagonista del documentario, ci accompagnerà - attraverso lo svolgersi di una giornata - alla scoperta di diversi racconti. Il documentario vuole indagare i nostri nuovi vicini di casa non come fenomeno sociale, ma come esseri umani: spiegare come tutti noi, nel profondo delle nostre angosce, siamo uguali. “La Trasferta”, titolo che ricorda un doppio significato del termine, quello calcistico del gioco e quello simbolico della traslazione nel diverso e nuovo paese

Fuocoammare

Di Gianfranco Rosi

Il registra Gianfranco Rosi cede il suo sguardo documentario a Samuele, ragazzino di Lampedusa che va a scuola, ama giocare con la fionda e andare a caccia di uccelli. È un ragazzo di terra, benchè tutto intorno a lui, compresa la sua stessa isola, è accerchiata e parla di mare. Quel mare che non solo porta la pesca, ma quel mare che si porta dietro migliaia di donne, uomini e bambini per i quali il mare altro non è che l’unica striscia da attraversare per ricercare una vita degna.

Con il suo film, vincitore al festival di Berlino 2016, Rosi abbatte la parete del documentario per raccontare una Lampedusa autentica, conosciuta dopo un anno passato lì senza mai spostarsi.

Programmazione ospiti Portami altrove:incontri di cinema e di parola:

Associazione Oltre

L’associazione Oltre è una ONLUS nata nel settembre 2008 e con sede a Vicchio allo scopo di organizzare persone di culture differenti, liberare da stereotipi comuni, trasmettere conoscenze e esperienze, rispettare identità culturali e emancipare dall’illegalità. L’Associazione svolge sul territorio attività diversificate come sostenere e accompagnare i richiedenti asilo in percorsi di ottenimento di permessi di soggiorno, gestisce a Vicchio uno spazio dedicato all’incontro interculturale, crea occasioni di reciproca conoscenza tra gli immigrati presenti nel territorio.

Camminiamo per strada insieme, facciamo la spesa insieme, lavoriamo insieme, i nostri figli vanno a scuola insieme, molti anziani ci vivono insieme siamo tutti Cittadini di questo paese. Vicchiesi da sempre, persone arrivate da altre parti d’Italia o da altre parti del Mondo , viviamo tutti assieme per diventare delle persone migliori.

La nostra mostra in bianco e nero (ma anche a colori) delle foto che presenteremo nella giornata, il nostro progetto di accoglienza dei migranti in famiglia, il mercatino e la degustazione di cibi di Paesi diversi, la musica e un film che ci aiuta a capire cosa ci gira intorno, tutto questo sarà la nostra giornata in Bianco e Nero.

Arci Firenze con Manfredi Lo Sauro e Pietro Cardelli

Manfredi Lo Sauro, responsabile sviluppo e progettazione di solidarietà internazionale, e Pietro Cardelli, responsabile tesseramento, presentano i progetti di cooperazione internazionale di arci Firenze in Palestina, dove da ormai molti anni l’associazione lavora a fianco delle organizzazioni sociali che resistono all’occupazione militare israeliana sostenendo la sovranità alimentare, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo agricolo e il protagonismo femminile, la promozione cultura, l’educazione e la partecipazione giovanile. Ci parleranno in particolare del Palestinian Child Center, unico spazio sociale di Shu’fat che abbia le caratteristiche giuste per accoglie le attività dei/lle bambini/e e degli/lle adolescenti del campo.

Simona Baldanzi con Irene Cecchini

“Cosa è diventato l’Arno? Cosa ce ne facciamo oggi di questo immenso fiume? Cosa ce ne facciamo di tutti i nostri fiumi? Questo libro non è una camminata di memoria tra le correnti. È invece il racconto denso, appassionato e puntuale di un viaggio di ricerca, di ascolto e di scoperte, fatto a piedi, in bici, in barca, in auto; un viaggio lento e popolato da domande che cambiano passo passo e onda dopo onda”. Questo ilMaldifiume Acqua, passi e gente d’Arno di

Simona Baldanzi, scrittrice mugellana che ha pubblicato Figlia di una vestaglia blu (2006), Mugello sottosopra (2011) e Il Mugello è una trapunta di terra (2014); a dialogare con lei sulla valenza dei luoghi, sul significato di “appartenere” ad un luogo e sulla necessità di saper riabitare i luoghi con maggior coscienza, ci sarà Irene Cecchini, Laureata in Lettere Moderne e Dottoranda all’Università di Gent con tema di ricerca il rapporto tra pensiero ecologico e letteratura italiana contemporanea.

Foglia Tonda

In una penisola stretta come quella italiana, la dorsale Appenninica dello stivale occupa gran parte della superficie, originando un territorio di “montagne minori” pressoché abbandonato. Aree strategiche per i più disparati motivi, si vedono ridotte al solo scopo turistico che, nella narrazione dominante, è ritenuto l’unico in grado di sostenere l’economia locale di questi luoghi. Le zone che non presentano particolari attrattive sono invece trasformate in dormitori dove si torna la sera dopo aver lavorato altrove. Entrambe queste prospettive tuttavia, sono lontane dal presidio di cui necessiterebbero questi luoghi per valorizzare le loro potenzialità. Negli ultimi anni, esperienze di vario tipo ed estrazione si stanno sviluppando, ai margini, allo scopo di presentare una chiave di lettura differente. Foglia Tonda parla di questo, di una necessità, di un diverso modo di vivere il territorio.

Marta Innocenti

Marta Innocenti è una giovanissima regista indipendente e fotografa freelance. Inizia studiando e diplomandosi come tecnico fotografo riconosciuto a livello europeo alla Scuola Internazionale di Fotografia Apab a Firenze, dove studia filmografia, reportage.Nel 2013 viene inaugurata la sua prima mostra Firenze: tra Metafisica ed Architettura alla Limonaia di Villa Strozzi (Firenze). Per lei la fotografia è il reportage del reale, che persegue insieme ad un profondo studio del colore, che la porta a compiere il progetto Cromo.Maturando un forte interesse per la direzione della fotografia nel film, decide di allontanarsi dalla fotografia classica virando verso quella in movimento. Dal 2013 lavora come proiezionista al Cinema Garibaldi di Scarperia, cinema d'essai con programmazione di film d'autore e di produzione indipendente. Nel 2014 lavora al 67º Festival del Cinema di Locarno in Svizzera per la scelta/critica/recensione di cortometraggi e lungometraggi.

Nello stesso anno gira il suo primo cortometraggio Della Beatitudine non voluta.

Nicolò Di Bernardo

La legge 132/2018 ha modificato profondamente le politiche di accoglienza in Italia, con conseguenze disastrose per il modello toscano di accoglienza diffusa. Ma cosa si può fare oggi per evitarne gli effetti peggiori? In questa serata si parlerà delle buone pratiche dell’accoglienza, cercando di identificarne i margini d’azione rimasti alla cittadinanza, al terzo settore e ai Comuni, con la speranza di trovare una nuova soluzione condivisa.

Nicolò Di Bernardo è laureato in Sociologia delle migrazioni all’Università di Amsterdam. Ha lavorato nei campi profughi di Lesbo e Atene con Save The Children, durante la crisi umanitaria del 2015. Da aprile 2018 fa ricerca sulle buone pratiche dell’accoglienza con Sociolab, per il progetto #Accoglienza Toscana di Regione Toscana e Anci Toscana. Ma prima di tutto, è un essere umano e intende rimanerlo.

StreetArt&Buskers

Alto Livello

“Alto livello” è uno spettacolo contenitore di tanti sketch comici e di grande impatto visivo.

Lo spettacolo nasce nel 1993 e sono tantissime oramai le variazioni che ogni anno vi sono state apportate. Uno spettacolo senza parole tutto improntato al fascino della figurazione, riscuote un grandissimo successo ovunque venga programmato (ha rappresentato l’Italia al festival di Shizouka in Giappone).

"Alto Livello" è uno spettacolo senza età che usa la tecnica del trasformismo e dell’illusionismo su trampoli. Un teatro di figura nuovo ed originale dove viene presentata una galleria di suggestivi personaggi umani o animali: la mosca, il cavallo/cavaliere, la medusa, la giraffa, la ballerina, Aladino sul tappeto volante, il nano-funambolo, tutti realizzati con semplici trucchi basati sul prolungamento (o meglio, la deformazione) degli arti. Indimenticabile la metamorfosi ‘a vista’ del bruco che diventa farfalla. Oltre alla suggestione delle figure è molto efficace anche la velocità della trasformazione.

Ideazione, costumi e regia di Luigi Sicuranza; con Pietro Rasoti

Visioni d’incanto

Uno spettacolo originale ed in continua evoluzione, uno show in cui personaggi, storie ed azioni vengono rappresentate con tecniche teatrali diverse ed innovative, la magia comica dell’uomo forzuto nel pallone, il close up videoproiettato sullo schermo, la pittura scomposta come un puzzle, il teatro delle ombre e il racconto con la sabbia modellata a vista. Uno spettacolo che lascia il sorriso e fa emozionare, adatto ad un pubblico di tutte le età e di tutto il mondo.

Gioca la Piazza

Una piazza allestita con trenta giochi di legno che riprende le antiche tradizioni popolari del gioco e consente a grandi e piccini di divertirsi. Giochi da tavolo e a terra, giochi costruiti con legno e materiali di recupero creano un’animazione senza tempo. I più conosciuti come la catapulta, la pesca, il tiro ai barattoli si alternano ai nuovissimi Tiny Golf, Pixie Race la corsa delle biglie, Scaccia lupo, il Calcio soffiato, La Gara delle macchine e tanti altri da scoprire. Attività ludiche mirate alla cooperazione, all’intuizione, alla precisione e all’intelligenza capaci di far divertire attivamente le persone in maniera mai banale, capaci di far vivere diversamente gli spazi urbani.

Incontri raccivinati con il mago

Un mago, abilissimo con le carte, se ne va in giro con il suo teatrino viaggiante - con tanto di proscenio e siparietto - pronto a stupire chiunque incontri. Una cosa è certa: evitate di giocare a carte contro di lui!! Un’animazione itinerante diversa e originale, adatta a qualunque tipo di iniziativa.

Indra - Spettacolo di danza aerea su tessuto

“Indra” è uno spettacolo travolgente che trae ispirazione dal buddismo di Nichiren Daishonin e dal Sutra del Loto. Lo spettacolo si apre con un'ambientazione infernale che rispecchia il mondo più basso dei dieci mondi del buddismo e vede un continuo e animato susseguirsi di acrobati aerei che si alternano in modo dinamico utilizzando il tessuto come mezzo per arrivare al raggiungimento dello stato di felicità assoluta, tramite la propria rivoluzione umana. Dopo una lunga lotta, condotta a ritmo di musiche e coreografie mozzafiato, si arriva così ad infondere in scena un senso di pace e di riflessione. Uno spettacolo originale, di grande impatto scenografico, con un’importante struttura aerea che può contenere fino a tre acrobate che danzano in contemporanea. Uno spettacolo che invade una piazza, di grande visibilità, con sette artisti che si alternano ai tessuti senza soluzione di continuità.

La Levitazione

Al primo sguardo pensate di sognare o di aver bevuto un goccio di troppo. E così succede a tutti quanti. E tutti i passanti si fermano. E tutti vogliono capire. E tutti credono di aver capito. E tutti spiegano al vicino dove sta il trucco. A trascrivere tutte le opinioni ci sarebbe da divertirsi…

Un’animazione stupefacente che affascina chiunque e suscita domande inquietanti….

Disponibile nella versione costume arancione è “La sostenibile leggerezza dell’essere”, nella versione dorata è “Il genio della levitazione”.

Nello spettacolo/animazione non succede niente. L’attore può o meno interagire con il pubblico a seconda delle esigenze o della sua volontà. Distribuisce dei bigliettini colorati perle di saggezza che contengono profondi aforismi su varie tematiche. Qualche esempio scelto tra il centinaio di perle: “La felicità non è fare ciò che si vuole ma volere tutto ciò che si fa”, “ L’amore non fa ruotare il mondo ma rende la rotazione piacevole”, ecc.

Nicola Pesari “Ventriloquo”

Un palco, un mago, e un pupazzo... e forse qualcuno a cui è abbracciato il pupazzo...

L’artista è un ventriloquo ed anche un mago. Lo show ha il retrogusto del vecchio cabaret e dell’avanspettacolo con tanti e diversi personaggi, ed è ricchissimo di novità ed effetti originali.

Amatissimo dai bambini ma adatto ad un pubblico di tutte le età. Con il personaggio del Ventriloquo, l’artista ha partecipato all'edizione 2012 di Italia's Got Talent con accesso alle semifinali, dove ha riscontrato un successo straordinario.

Ecocreature “Lo Struzzo”

Avete mai avuto l'illusione che l'inanimato in realtà possa essere vivo? Questa sorprendente e incredibile sensazione è racchiusa in un curioso e simpatico animale, "Lo Struzzo", accompagnato dal suo fedele e inseparabile cavaliere, un elegante e raffinato personaggio che lo aiuta nel suo arduo scopo: dispensare armonia e buon umore con bacini e beccatine a volontà. La coppia interagisce con il pubblico, portando così un'atmosfera magica e di stupore, unica nel suo genere.

Blues Corner – piazzetta di Levante

25 Giugno: CLAN DEI RIBOT

Formazione che dedica le sue attenzioni al mondo del soul e Rhythm & Blues. Forti della bella voce di Roberta Biagiotti, la loro miscela di musica nera risulta fresca e coinvolgente.

26 Giugno: DUSTY BROOM

Il loro è un vero e proprio viaggio nella musica popolare americana. Racchiusi fra Robert Johnson e Woody Guthrie vengono passati in rassegna gli stili e le storie dei grandi interpreti.

27 Giugno: Fabrizio Berti Jug Band

Capitanata dall'armonicista Fabrizio Berti, la Jug è una piccola orchestra che fa riferimento al suono proveniente dalle campagne del sud degli Stati Uniti.

La faccia più originale del country blues.

28 Giugno: Swing Guitar Project

La visione del nuovo swing chitarristico californiano e texano nelle mani di tre interpreti fra più accreditati del panorama italiano. Presenza ormai costante nelle rassegne di settore e prossimi all'uscita discografica.

29 Giugno: Michele Biondi Trio

All'attivo un'intensa attività concertistica ed un bellissimo lavoro in odore di Mississippi pubblicato dal Popolo del Blues dal titolo "Cotton & Moonshine". Numerose le visite negli Stati Uniti e collaborazioni importanti con artisti stranieri.

30 Giugno: Betta Blues Society Duo

Una delle formazioni più importanti del panorama blues italiano nelle mani della cantante Elisabetta Maulo e del chitarrista Lorenzo Marianelli. Invitati nei più importanti festival italiani ed europei hanno registrato due dischi per il Popolo del Blues.

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