Esche avvelenate, colpa di allevatori, cacciatori e cercatori di tartufi

Aumentano le morti sospette, la Forestale traccia l'identikit del serial killer

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2014 15:01
Esche avvelenate, colpa di allevatori, cacciatori e cercatori di tartufi

Il fenomeno delle esche avvelenate sta provocando numerosi casi di decesso di fauna selvatica. I veleni inoltre inquinano l’ambiente e le falde acquifere, creando un danno enorme a tutta la collettività.Il Corpo Forestale dello Stato ha tracciato un identikit dell'omicida seriale che mette in atto lo sterminio.

"Le ragioni di tali gesti sono da ricercare nelle proteste di alcuni allevatori di ovini ma anche cacciatori che desiderano eliminare i predatori che potrebbero compromettere la consistenza della fauna cacciabile e da taluni cercatori di tartufi che tendono ad eliminare i cani dei “concorrenti” attratti dalle esche assassine".

Sono ancora allo studio degli esperti dell’istituto zooprofilattico le cause del decesso di alcune lupe recuperate dal personale del Corpo Forestale in provincia di Perugia, trovate in avanzato stato di decomposizione senza segni di ferimento evidenti e nel medesimo luogo dove sono avvenuti ulteriori casi di avvelenamenti.E' di ieri la notizia del rinvenimento della carcassa di un orso protetto, anche nel Parco d'Abruzzo.

La problematica è monitorata con attenzione dalla Forestale che ha intensificato i controlli e sta svolgendo indagini su alcuni casi che è stato possibile accumunare per il luogo e la modalità di commissione del fatto.

Le esche, ricavate in molti casi da animali senza vita quali pecore o volatili contaminati da veleni quali quelli lumachicidi di libera vendita, rappresentano un pericolo sia per la fauna selvatica che per tutta la collettività.

La bonifica del territorio risulta molto difficile, vista anche la natura selvaggia dei luoghi in cui vengono poste, per questo è fondamentale il contributo dei cittadini nel segnalare al Corpo forestale il rinvenimento di carcasse o esche e la collaborazione con gli Istituti di zooprofilassi.

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