Esaote: nuovo sciopero e incontro in Prefettura

Delegazione sindacale: "Serve nuovo tavolo al Ministero". Segnali di ripresa per Enomatic. Rischio chiusura per le sedi toscane di Banca d'Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2015 22:48
Esaote: nuovo sciopero e incontro in Prefettura

Firenze, 16.03.2015 - Nuovo sciopero, stamani, dei lavoratori Esaote con presidio di fronte alla Prefettura di Firenze. Le organizzazioni sindacali hanno incontrato il Vice Prefetto per riportare l'attenzione sulla vertenza di tutte le istituzioni e rafforzare la richiesta di incontro al Ministero dello sviluppo economico, che ancora tarda ad arrivare."A quasi un anno dalla presentazione del Piano industriale che prevedeva grandi cambiamenti strutturali dell'azienda –dice Flavia Capilli, della Fim-Cisl di Firenze e Prato-, siamo ancora a discutere oggi del merito di queste operazioni e siamo a ribadire come un intervento poco incisivo del Ministero dello Sviluppo Economico stia di fatto avallando un atteggiamento poco trasparente sui piani aziendali.

Abbiamo chiesto al Prefetto di intervenire con il MISE e con la Presidenza del Consiglio per riportare il più presto possibile la vertenza al giusto tavolo istituzionale e costringere l'azienda a dare risposte e investimenti certi per lo stabilimento fiorentino.”La delegazione ha fatto presente alla Viceprefetto che softwaristi giunti a Firenze dalla sede olandese di Esaote due settimane fa, al fine di imparare il lavoro svolto dai colleghi e portarlo avanti, si sono arresi perchè non in grado di gestire il codice sviluppato dai progettisti italiani. Ciò dimostra che la contrarietà più volte esplicitata dai sindacati in merito al trasferimento della Ricerca & Sviluppo ha ragioni fondate poichè le competenze che Esaote ha perso con l'uscita dal reparto di 17 lavoratori su 22 non sono così facili da rimpiazzare come invece più volte l'azienda ha cercato di far credere. Le preoccupazioni dei lavoratori sono poi amplificate dai mancati investimenti previsti dal piano industriale di Esaote che dovevano riguardare l’ampliamento del reparto sonde, la creazione del polo logistico e del centro di formazione.

Investimenti che, secondo l'azienda, per Firenze dovrebbero compensare la perdita di competenze e di personale e riportare così i livelli occupazionali a 232 unità. La Vice capo di Gabinetto, comprendendo le difficoltà, si è fatta carico di esporre la situazione al Prefetto ed insieme ad esso di avviare una richiesta congiunta al Governo ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per segnalare la situazione e far sì che possa esser convocato con urgenza un nuovo tavolo in sede ministeriale a cui poter ribadire la richiesta di ricostituzione del reparto Ricerca & Sviluppo a Firenze.

Il 31 marzo prossimo scadranno i due anni di contratto di solidarietà alla Enomatic di Strada in Chianti che giovedì scorso, durante l'incontro con la RSU e la Fiom Cgil, ha annunciato che l'ammortizzatore, attivato a fronte di un periodo di crisi, non verrà rinnnovato perchè è in atto una ripresa del lavoro che vedrà il ritorno alla piena occupazione per i 45 dipendenti. “La tenuta dei posti di lavoro è la miglior risposta che un'azienda può dare in periodi di crisi” commenta Claudia Laura Ferri della Segreteria della Fiom Cgil di Firenze che prosegue: “Come Fiom abbiamo sostenuto e difeso la scelta di tutelare l'occupazione e le competenze in forza ad Enomatic.

La riteniamo una strategia vincente e lungimirante soprattutto per un'azienda che, coi suoi sistemi avanzati per il mantenimento e la somministrazione, è leader al mondo nel settore delle tecnologie per il vino ed ha quindi la necessità di tenere alto il know-how indispensabile per rimenere competitiva sul mercato.”Banca d’Italia ha deciso di smantellare la rete territoriale prevedendo un piano di chiusure di ulteriori 22 filiali entro il 2018. In Toscana, dopo il “dimagrimento” avvenuto circa 5 anni fa (quando si chiusero le strutture di Pistoia, Massa e Lucca), il progetto riguarderebbe il venir meno di Grosseto, Pisa e Siena (con il coinvolgimento di circa 45 lavoratori).

Secondo tale piano la presenza della Banca sarebbe confinata esclusivamente a Firenze e Livorno, con Arezzo che svolgerebbe soltanto il compito di gestione del contante. Il 23 marzo sarà sciopero in tutte le filiali toscane (alcune hanno scioperato anche oggi).Il 12 marzo scorso si è tenuto l'attivo regionale della Uiltrasporti Toscana a cui hanno partecipato Settimo Nicola e Roberto Napoleoni della Segreteria Nazionale della Uiltrasporti. Due i punti sul tavolo: il mancato rinnovo del contratto nazionale degli autoferrotranvieri e la gara regionale del TPL. "Questa è una gara che non sta in piedi - spiega David Zullo, della segreteria regionale della Uil trasporti Toscana -.

La mancanza di risorse creerà esuberi e distruggerà il servizio ai cittadini. A questo si sono aggiunti ricorsi contro il bando; un bando fatto male e privo di progettualità. I lavoratori del settore ed i cittadini in Toscana devono pretendere che si arrivi al più presto ad un piano regionale dei trasporti. Ma la Regione cosa vuole fare del trasporto in Toscana, oltre a tagliare di continuo risorse e servizi? Noi della Uiltrasporti non vediamo piani della mobilità, ma solo tagli lacrime e sangue per i lavoratori e meno servizi per i cittadini toscani.

Per questo, come Uiltrasporti Toscana, siamo ancora una volta a chiedere con forza di fare un passo indietro e di rinunciare alla gara affidando di nuovo il servizio in house.

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