Esaote: accordo tra azienda e sindacati per il rilancio del sito fiorentino e il mantenimento dell’occupazione

La firma alla presenza del sindaco Nardella e dell’assessore Gianassi. Raffineria Eni di Stagno: domani Rossi incontra i sindacati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 luglio 2015 20:51
Esaote: accordo tra azienda e sindacati per il rilancio del sito fiorentino e il mantenimento dell’occupazione

Una vicenda difficile, che ha visto momenti critici e scontri duri, ma che oggi finalmente si conclude positivamente. È stato firmato oggi alla presenza del sindaco Dario Nardella e dell’assessore al lavoro Federico Gianassi l’accordo tra i vertici dell’azienda Esaote, Confindustria Genova, i sindacati confederali di categoria FIOM-CGIL e FIM-CISL, le rsu aziendali. L’intesa vede il rilancio del sito produttivo fiorentino, destinato a diventare il centro di eccellenza a livello mondiale per le sonde, e il mantenimento se non addirittura l’incremento dell’occupazione. “Sono contento che il management di Esaote e i sindacati abbiamo scelto Palazzo Vecchio per la firma di questo accordo davvero importante – ha dichiarato il sindaco Nardella –.

Non è soltanto un momento di soddisfazione, ma anche una responsabilizzazione. Come Amministrazione ci sentiamo infatti parte attiva nel garantire che questo accordo possa concretizzarsi nel migliore dei modi. Abbiamo atteso molti mesi per arrivare ad un esito di questo tipo, mesi che ci hanno visti impegnati in una vertenza difficile. Ma il cambio dei vertici dell’azienda voluto dai soci e la rinnovata disponibilità delle organizzazioni sindacali, compresa la rappresentanza di Confindustria, si sono dimostrati elementi decisivi per arrivare all’accordo”.

Il sindaco ha ringraziato l’assessore Gianassi che ha seguito passo passo la trattativa e ha sottolineato come questo accordo sia per Firenze un esempio da seguire. “Si tratta di un’intesa di grande livello, che prevede tra l’altro un investimento da oggi al 2018 di oltre 5 milioni di euro, che stabilisce per il sito produttivo di Firenze il ruolo di centro di eccellenza a livello mondiale per le sonde e di Hub mondiale per gli ultrasuoni, che garantisce la stabilizzazione del personale e prevede impegno sul fronte degli investimenti per la ricerca e l’innovazione”. Si conclude così una trattativa che è andata avanti per oltre un anno e iniziata nel maggio scorso con la presentazione di un piano di ristrutturazione con numerosi esuberi.

La trattativa è arrivata anche sul tavolo del Ministero dell’Attività Economiche e fino a qualche mese fa sembrava destinata all’esito peggiore, con un ridimensionamento della realtà fiorentina, da sempre all’avanguardia nell’innovazione e della ricerca e una riduzione dei livelli occupazionali. Poi il cambio di rotta con la firma, lo scorso 10 giugno, di un verbale di incontro tra azienda e sindacati in cui i vertici di Esaote mettevano nero su bianco gli impegni per il rilancio e lo sviluppo del sito fiorentino.

Oggi la sigla dell’accordo, in vista della ratifica al Ministero dello Sviluppo Economico, che sancisce il rilancio dell’azienda, un investimento da 5,2 milioni di euro per affidare a Firenze il ruolo di Hub mondiale degli ultrasuoni e per investire nella ricerca e nello sviluppo delle sonde con il miglioramento dei processi produttivi. All’interno dell’accordo anche la ricerca di un nuovo sito industriale, più adeguato alle nuove esigenze, e soprattutto il mantenimento dei livelli occupazionali con anche nuove assunzioni.

Domani pomeriggio il presidente della Regione Enrico Rossi incontrerà le organizzazioni sindacali della raffineria Eni di Stagno e i rappresentanti del Comune di Collesalvetti e della Provincia di Livorno. L'incontro è fissato per le 18.30, nella sede della presidenza regionale a Firenze (piazza Duomo 10). Rossi accoglie così una richiesta degli stessi sindacati che denunciano il pericolo che decine di lavoratori delle manutenzioni perdano il lavoro con il passaggio degli appalti a società che vengono da fuori regione.

Pericolo molto concreto alla luce degli incontri tra Fim, Fiom, Uilm e le ditte vincitrici degli appalti. "Nessuno vuol mettere in discussione processi di razionalizzazione interni alle aziende e ai propri fornitori di servizi", sottolinea il presidente Rossi, "ma questi processi non possono essere scaricati sui lavoratori e la loro occupazione. Questo è ancora di più inaccettabile in un luogo di lavoro come una raffineria che rientra nel novero delle aziende con rischio di incidente rilevante, nella quale dunque la qualità e la quantità delle attività di manutenzione è elemento fondamentale per la sicurezza.

Domani ascolterò i lavoratori e poi prenderò le iniziative necessarie".

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