Epatite C, svolta in Toscana per debellare la malattia

A disposizione dei pazienti una cura che nel 95% dei casi consente di eliminare il virus ma occorre affrontarlo prima possibile, non quando ha già fatto il suo corso. Parte da oggi la nuova campagna di sensibilizzazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2019 19:06
Epatite C, svolta in Toscana per debellare la malattia

FIRENZE - Contro il virus dell'epatite C siamo alla sfida finale. La guerra dichiarata da tempo dalla Regione al virus Hcv per debellare una malattia che, solo pochi anni fa, anche in Toscana, metteva gravemente a rischio la salute di molte persone, è oggi a una svolta. La Regione ha messo a disposizione dei pazienti che hanno contratto il virus una cura che consente, in oltre il 95% dei casi, di eliminarlo definitivamente ed arrivare a una completa guarigione. Ad oggi, però, ci sono molte persone che hanno contratto la malattia in forma cronica semplicemente perchè non sanno di essere malate e di, conseguenza, non si sottopongono al trattamento.

Ecco perchè è fondamentale anche in questa fase la sensibilizzazione di tutti i cittadini verso una patologia particolarmente insidiosa perché, per anni, i sintomi possono essere silenti mentre il virus fa il suo corso producendo danni anche molto gravi, contribuendo all'insorgere di ulteriori patologie croniche come dibatete, malattie reumatiche e cardiologiche.

Dopo una prima campagna che si è rivelata efficace e che ha consentito di arrivare a trattare e guarire un alto numero di pazienti, la Regione affila nuovamente le sue armi, con l'obiettivo, ambizioso ma ormai realistico, di andare verso l'eradicazione del virus nella popolazione toscana.

"La nostra idea, fin dall'inizio - spiega il presidente della Regione Enrico Rossi - è stata quella di trattare i malati di epatite C anche in fase precoce, senza aspettare la cronicizzazione. Abbiamo messo i nuovi farmaci a disposizione dei pazienti, con l'obiettivo di ottenere il maggior numero di guarigioni per riuscire a tagliare le gambe alla malattia e, nello stesso tempo, incidere positivamente sul sistema sanitario e sui costi sociali che una patologia cronica così grave comporta. E' stata una scommessa, un intervento di salute pubblica significativo e i fatti ci stanno dando ragione.

Per questo siamo determinati ad andare avanti per trattare e guarire un numero ancora maggiore di pazienti. Si stima, infatti, che ci sia ancora una quota di cittadini che non sa che la cura è disponibile, efficace e gratuita. E' a loro, a questa parte an cora sommersa, che vogliamo arrivare. La Regione ha nella sua missione l'obiettivo di prendersi cura dei propri cittadini: proprio per questo sta cercando di raggiungere anche queste persone con varie azioni di comunicazione e screening".

Da oggi, lunedì 8 luglio, con il significativo titolo "Epatite C (Hcv), oggi si può guarire", parte la nuova campagna, articolata in uno spot radio e in un post sponsorizzato (con target di età ben definito) per dare tutte le informazioni relative alla cura.

E' stata inoltre creata una pagina web sul sito di Regione Toscana e pubblicata una brochure/locandina da distribuire negli studi medici, con tutte le informazioni relative a virus, screening e cura. E' inoltre attivo un numero verde presso il centro di ascolto: 800.556060, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 15.00).

L'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi elenca gli interventi che la Regione ha messo in campo. "Abbiamo previsto interventi rivolti ai medici di famiglia - ricorda l'assessore - perché segnalino pazienti a loro noti come infetti e li inviino ai centri. Poi è stata coinvolta l'associazione nazionale EpaC onlus, che riunisce varie associazioni di pazienti e si sta elaborando con loro una campagna di comunicazione a cittadini e operatori sanitari per aumentare l'afflusso dei pazienti ai centri per il trattamento. Anche le farmacie convenzionate partecipano poi attivamente a questa iniziativa, con la distribuzione di brochure e materiale informativo. Infine, si sta ipotizzando, con la partecipazione di Ars (Agenzia Regionale di Sanità), una campagna di screening mirata alla fascia di popolazione più esposta con la possibilit&a grave; di effettuare un test rapido e di facile esecuzione sulla saliva".

In evidenza