Enrico Rossi: "Fare di Viareggio un grande porto turistico del Mediterraneo"

Frazionamento per il polo nautico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2016 19:21
Enrico Rossi:

VIAREGGIO (LU)- Fare di Viareggio un grande porto turistico del Mediterraneo. L'intento è chiaro, la strategia condivisa. Ne hanno discusso il presidente della Toscana Enrico Rossi e il sindaco Giorgio Del Ghingaro insieme al segretario dell'Autorità portuale regionale, Fabrizio Morelli, nella sede di Lungo canale est oggi a Viareggio. "Il nostro obiettivo - ha precisato Rossi - è fare in modo di aumentare il peso del porto di Viareggio e l'attrattività di quello che rimane il primo porto turistico della Toscana.

La Regione ne ha garantito l'accessibilità pagando l'escavo che ha portato i fondali da 2,5 a 5 e 7 metri di profondità, attraversò un finanziamento da 2,5 milioni di euro in due anni. L'Autorità entro fine anno renderà possibile l'inizio dei lavori per realizzare una nuova banchina all'ingresso del porto, al posto dell'attuale triangolino sabbioso. Un intervento da 2,6 milioni di euro che dovrebbe concludersi all'inizio del 2018 e che permetterà l'attracco delle navi da crociera. E questo farà compiere al porto di Viareggio un primo salto di qualità". Sindaco e presidente stanno pensando alla stesura di un vero e proprio accordo di programma che riguardi sia il porto ed il suo assetto futuro che l'asse di penetrazione, un' intesa corredata da previsioni finanziarie i cui contenuti verranno resi noti non appena sarà compiutamente definita.

Durante la tappa viareggina del presidente della Toscana Enrico Rossi si è parlato anche del polo nautico. "Mi farò carico del problema del frazionamento insieme al Comune e all'Autorità portuale" ha rassicurato. "Stiamo organizzando una conferenza sul distretto cantieristico e in quella sede – ha poi annunciato - esamineremo tutte le questioni che riguardano il comparto ed il suo assetto, compresa quella della sicurezza sul lavoro". Il presidente Enrico Rossi ha concluso così il colloquio che ha avuto in Palazzo comunale a Viareggio con i vertici regionali, provinciali e viareggini della Fiom, che avevano chiesto di incontrarlo per discutere dei problemi del polo nautico a partire da quello del frazionamento. I rappresentanti sindacali, ribadendo il loro no al frazionamento, si sono detti pronti ad "un confronto propositivo per favorire ogni possibilità di sviluppo industriale e di lavoro nel porto".

Il presidente della Regione ha concluso a Viareggio, con una conferenza stampa al Pucciniano la seconda tappa del suo secondo "Viaggio in Toscana". In mattinata aveva incontrato, insieme al sindaco Giorgio del Ghingaro, prima il segretario dall'Autorità portuale regionale, Fabrizio Morelli, poi la rappresentanza dei balneari guidata dal presidente Pietro Guardi, insieme al vicepresidente Piero Bellandi e al presidente del comitato salvataggi e bagnini, Rodolfo Martinelli. È seguito l'incontro con la Fiom, presenti il segretario regionale Massimo Braccini, quello provinciale, Mauro Rossi, e quello versiliese, Nicola Riva.

Al termine della mattinata, dopo l' incontro con il vicepresidente della Fondazione Festival Pucciniano, Alberto Pisanelli e con alcuni componenti del Cda, la conferenza stampa finale durante la quale Rossi ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad iniziare questo secondo giro nelle trentaquattro zone socio-sanitarie che compongono la regione. "Oggi è più che mai necessario - ha precisato - stare sui territori. Queste visite sono concertate con i sindaci e servono prima di tutto a far sentire la vicinanza della Regione ai Comuni e ai loro cittadini.

Ma servono anche a definire e selezionare alcuni dei temi sui quali la Regione può impegnarsi. È questo il mio stile di governo che caratterizzerà questa legislatura: rimanere legati ai territori". Rossi ha anche motivato la necessità di compiere alcune scelte strategiche spiegando che nel 2010, all'inizio del suo primo mandato, poteva contare su un bilancio regionale, al netto della sanità e non vincolato, di 2,4 miliardi di euro, oggi ridotti a 1,4 con un taglio di ben 1 miliardo che impone di compiere scelte strategiche, "perché - ha detto - non possiamo più essere un bancomat ma dobbiamo individuare alcuni grandi progetti da finanziare che possano diventare oggetto delle politiche regionali".

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