Empoli: il vecchio ospedale S. Giuseppe nuovo fulcro della città

Hope, approvato il progetto definitivo: una moderna scalinata caratterizzerà il lato su Via Giovanni da Empoli. Previsto uno sbocco di collegamento su Via Roma. Lavori a fine estate. Il sindaco Barnini: «Sarà luogo di vita, lavoro, cultura, socialità»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2020 16:38
Empoli: il vecchio ospedale S. Giuseppe nuovo fulcro della città

EMPOLI«Stiamo per compiere un altro passo importante di Hope. L'approvazione del progetto esecutivo di recupero del vecchio Ospedale San Giuseppe che entro l'anno darà il via ai lavori. Quegli spazi diventeranno luoghi di vita, lavoro, cultura, socialità. Questo è il vero cambiamento della nostra città e il motivo per cui oggi ci sentiamo un po' più al passo con il mondo».

Con queste parole il sindaco di Empoli Brenda Barnini annuncia l’ennesimo step in avanti per il progetto di innovazione urbana denominato HOPE e che prevede la riqualificazione di spazi esterni e edifici pubblici in una fascia del centro storico che va dalle mura di Piazza XXIV Luglio all’ospedale di Via Paladini.Il primo cittadino ha anticipato un passaggio che avverrà nelle prossime settimana, l’approvazione del progetto esecutivo. Intanto è stato deliberato dalla giunta comunale il definitivo che porta con sé novità interessanti rispetto al primo progetto.A marzo sarà approvato quello esecutivo, quindi saranno avviate le procedure di gara per l’individuazione della ditta esecutrice dell’intervento e quindi, secondo i tempi amministrativi, si prevede che entro l’estate i lavori inizino.

Il recupero di una porzione del complesso ‘San Giuseppe’ è uno degli interventi più importanti del Progetto di Innovazione Urbana HOPE, finanziato con fondi europei dalla Regione Toscana. Un intervento da 3.365.763 euro, questo il costo complessivo.

Nell'ex ospedale, già sede dell'Università degli Studi di Firenze, Corso di Laurea triennale in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio, e del Centro Attività Musicali, è prevista la realizzazione di nuovi spazi polifunzionali.Il piano di recupero prevede la realizzazione al primo piano di uno spazio per il co-working; al piano terra, al livello di Via Ridoldi, un'area destinata a caffetteria.

Saranno recuperati anche i principali cortili esterni dell’ospedale. Non solo, per collegare le due parti del centro storico, è previsto uno ‘sbocco’ su Via Roma: gli interni del complesso, da cui si accederà anche dalla Torre dei Righi-Ex convitto Infermieri (altro edificio oggetto di un restauro), saranno collegati, con il lato Est del vecchio ospedale restituendo finalmente alla città di Empoli nuovi spazi pubblici di notevole valore storico, artistico e culturale.

Il progetto è stato ampliato rispetto a quello ‘primordiale’: con Delibera di giunta comunale dello scorso fine dicembre è stata approvata una modifica che incrementa il costo totale dell'opera da € 2.515.763 a € 3.365.763. Ci sono state infatti alcune integrazioni che derivano da prescrizioni dettate assieme da Vigili del Fuoco e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze.

Durante la definizione del Progetto Esecutivo, affidato al raggruppamento temporaneo di professionisti con capogruppo lo studio Rossi Prodi Associati di Firenze, è emersa la necessità di approfondire le tematiche relative alla normativa antincendio, che attraverso un percorso concordato tra ufficio tecnico del Comune, guidato dall’ingegner Roberta Scardigli, corpo dei Vigili del Fuoco e Soprintendenza, ha permesso la definizione di opere aggiuntive da realizzare.

Si tratta principalmente di inserire un nuovo sistema di scale esterne con struttura metallica e un’ampia vetrata a servizio del corpo principale dell’edificio. Questa novità, ben rappresentata dalle immagini dei rendering, riguarda la corte interna tra le due ali principali dell'edificio su Via Giovanni da Empoli del ‘ferro di cavallo’, ovvero la forma che caratterizza la struttura principale dell’ex ospedale.

Questa doppia scalinata, sovrastata da un corridoio, va a collegare i due rami lunghi del ‘ferro di cavallo’ e servirà tutti e tre i piani dell’edificio. In sostanza fungeranno sia da uscite di sicurezza ma daranno al complesso un nuovo respiro e anche un ulteriore ingresso. Si potrà entrare da tutti e quattro i lati: Via Paladini, Via Ridolfi/Piazza del Popolo e Via Roma.

Sia su Via Roma sia in Via Ridolfi i muri che delimitano oggi il complesso saranno demoliti e in particolare nella zona della caffetteria, o comunque area ristoro, ci sarà una zona a verde pubblico con arredi urbani.

Come detto, anche da Via Roma si potrà entrare nel complesso ‘San Giuseppe’. È stata pensata una seconda scalinata vetrata, con anche un piccolo ascensore. Tutti gli interventi prevedono ovviamente la fruibilità degli spazi senza presenza di barriere architettoniche che ne impediscano l’utilizzo a persone con limitata capacità motoria o sensoriale.

STORIA del COMPLESSO

Il complesso architettonico ha mantenuto la funzione sanitaria, per cui era stato fondato nel 1765, fino al 2008, quando è stato inaugurato il nuovo ospedale della città di Empoli, ubicato fuori dal centro storico.

L’edificio gode di buone condizioni conservative: è stato oggetto di ripetuti interventi di manutenzione e di fatto ha mantenuto nel tempo una continuità d’uso. Il primo nucleo della struttura ospedaliera venne costruito inglobando il bastione delle mura cinquecentesche e le relative pertinenze. La conformazione del fabbricato è evidentemente dettata da quella delle fortificazioni esistenti, ha pianta ad “U” e si sviluppa attorno ad un cortile chiuso su tre lati ed aperto verso sud. Le ali destinate alle infermerie erano unite da un corpo centrale in cui erano collocati l’ingresso dall’attuale via Paladini e un porticato con affaccio sul cortile interno, collegati da tre vani simmetrici. La pertinenza esterna aveva una ghiacciaia a pianta circolare.

Al 1838 risale il primo ampliamento verso l’attuale via Giovanni da Empoli: le due diverse fasi edificatorie sono ben riconoscibili sia all’interno sia all’esterno e sono denunciate dal cambiamento di quota planimetrica. Tra 800 e 900 ulteriori interventi portarono al superamento dello schema ad U con l’edificazione di un corpo lineare, posto sull’antico terrapieno mediceo, lungo via Roma.

Foto gallery
In evidenza