Eccezionale intervento a Siena: donazione di organi a cuore fermo

Ospedale di Nottola: Marchetti (FI) chiede un check up sul presidio. Tre mila malati di demenza nel senese. L'Asp apre il Caffè Alzheimer per incontrarsi e confrontarsi. L’Università di Siena riattiva il Master biennale in Omeopatia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2018 21:27
Eccezionale intervento a Siena: donazione di organi a cuore fermo

FIRENZE– Una donazione di organi a cuore fermo è stata effettuata tra ieri ed oggi al Policlinico delle Scotte di Siena. Si tratta di una procedura complessa che è stata messa in atto in emergenza e che apre possibilità importanti nelle attività di trapianto degli organi. E' la prima volta che un tale intervento viene condotto a Siena ed è significativo che ciò sia avvenuto nel weekend. A renderlo noto è l'ufficio stampa dell'Azienda universitaria ospedaliera di Siena che evidenzia come, per portare a termine questo delicato intervento, abbiano lavorato ininterrottamente dal pomeriggio di ieri a questa sera circa trenta professionisti del Pronto soccorso, della Rianimazione, della Sala operatoria, della Cardiochirurgia, della Chirurgia dei trapianti e del Coordinamento donazione, per garantire il buon esito della donazione a cuore fermo, che è assai complessa perché richiede l'intervento di più figure professionali tra cui anestesisti-rianimatori, cardiochirurghi, cardiologi, perfusionisti e il team del Coordinamento donazione. Nella procedura standard il prelievo di organi è effettuato a cuore battente perché il donatore è in morte cerebrale ma il cuore funziona ancora.

Con il cuore ormai privo di attività, invece, deve essere utilizzato un macchinario particolare che, grazie al lavoro dei perfusionisti, si sostituisce al cuore e ai polmoni consentendo l'ossigenazione di tutti gli organi.

Da un lato «il numero e le cause dei decessi (accaduti durante il ricovero) registrati negli ultimi tre anni nel nosocomio», dall’altro «le modifiche della dotazione del personale sanitario nelle diverse unità ed in particolare per chirurgia, protesica, cardiologia e pediatria intervenute dall’ultima interrogazione (ottobre 2017, ndr) ad oggi»; più in generale il quadro sui tempi d’attesa: questo il check up che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti punta ad effettuare sull’ospedale della Valdichiana senese, quello di Nottola, con un’interrogazione alla giunta regionale in cui tra le altre cose si chiedono spiegazioni sulla chiusura del servizio prelievi per la festa patronale di Montepulciano il 29 agosto scorso. Tra rilevazioni statistiche e segnalazioni di pazienti e loro familiari che continuano a piovergli sulla scrivania, Marchetti è preoccupato: «Nel Piano operativo di Area Vasta sud Est del luglio 2016 – richiama il Capogruppo di Forza Italia nel suo atto – la direzione di Programmazione dell’AV Sud Est, per la zona distretto Valdichiana senese, relativamente al periodo 2010-2012, ha rilevato nella popolazione di sesso maschile un tasso standardizzato (per 100.000) di mortalità per malattie cerebrovascolari del 138,22, mentre la media della Toscana è pari a 115,48; quindi tassi di mortalità molto alti anche relativi alle altre cause di morte come ad esempio tumore al pancreas (29,9 della Valdichiana senese contro 19 della Toscana), diabete (40,27 contro 34,31), cardiopatia ischemica (186,58 contro 149,43)».

Inoltre: «Sono giunte varie segnalazioni dall’utenza relative a casi che potrebbero rappresentare anomalie nella corretta gestione sanitaria dell’ospedale. In alcuni casi – si legge nell’interrogazione – i familiari dei pazienti interessati hanno segnalato che si stanno rivolgendo ad un avvocato per valutare se sussistano i requisiti per un’azione legale nei confronti dell’Azienda sanitaria e dell’Ospedale». L’esponente azzurro specifica non essere sua intenzione «dubitare della professionalità e serietà dei medici e di tutto il personale impiegato a Nottola, quanto piuttosto verificare se sussistano le condizioni per una migliore gestione ed organizzazione di tutte le risorse dell’ospedale, al fine di potenziarlo e rendendolo un luogo più sicuro, verificando quindi l’impegno della Asl e della Giunta in questa direzione».

Certo, chiudere per la festa del Santo patrono magari non conforta. E siccome oltre alla chiusura del punto prelievi c’è chi ne segnala altre tra cui quella del reparto oncologico, Marchetti vuole accertarsi di come siano andate realmente le cose e chiede dunque «quali siano stati i reparti chiusi, e il motivo per il quale l’ospedale possa interrompere il servizio pubblico anche agli oncologici nella festività richiamata». Dati e risposte ai quesiti dovranno adesso arrivare in forma scritta entro 60 giorni.

Oltre 53 mila persone affette in Toscana da forme di demenza, 3 mila in provincia di Siena (un milione e 200 mila in Italia). E tanti sono ancora in attesa di una diagnosi certa. Sono i numeri presentati nel corso del primo appuntamento al Centro Diurno Alzheimer “Villa Le Rose” di “Caffè Alzheimer” promosso dalla Società della Salute Senese e realizzato con il contributo della Regione Toscana, attivato dalla SdSS con il ruolo di primo piano della ASP “Città Di Siena”- Azienda di Servizi alla Persona e in collaborazione con l’Azienda USL Toscana Sud Est e A.I.M.A - Associazione Italiana Malattia di Alzheimer - Sezione di Siena. Un’iniziativa, nata nel 1997 in Olanda, che si propone di maturare la consapevolezza nei pazienti e nei suoi familiari di non essere soli e accrescere la conoscenza sulla malattia.

«E’ un’iniziativa molto significativa – ha detto Massimo Bianchi, presidente di Asp Città di Siena – che va incontro alle esigente dei pazienti, dei loro familiari e degli operatori chiamati ad assisterli. Abbiamo deciso di importare questa iniziativa dall’estero e al tempo stesso di adattarla alle esigenze e alle caratteristiche del nostro territorio partendo dalla professionalità dei nostri operatori e delle nostre strutture». Due quelle che Asp Città di Siena gestisce in città: Centro Diurno Alzheimer Villa Le Rose con 15 posti disponibili e il Modulo Alzheimer all’interno del Campansi con 8 posti disponibili. «Gli obiettivi sono quelli di mantenere alta la qualità dei servizi che offriamo, un livello raggiunto dopo aver compiuto un lungo percorso e migliorarsi sempre con l’aiuto delle istituzioni e delle associazioni del territorio».

Al primo incontro di “Caffè Alzheimer” erano presenti anche Francesca Appolloni, assessore a sanità, servizi sociali e politiche della casa del Comune di Siena; Giuseppe Gugliotti, presidente della Società della Salute Senese (SdSS); Maria Letizia Mazzi, dir. Medico I Livello Geriatria dell’Usl Toscana Sud Est Zona Senese e Carlo Bandinelli dell’Aima.

Gli incontri si terranno ogni primo e terzo mercoledì del mese dalle 15 alle 17 al Centro Diurno Alzheimer “Villa Le Rose” (Via Piccolomini 2). Il prossimo incontro è in programma mercoledì 3 ottobre. Ogni incontro avrà una durata di circa due ore; nella prima ora, dedicata all’informazione, si svolgeranno mini-conferenze tenute da esperti nel settore. Al termine della mini-conferenza, gli specialisti saranno disponibili ad intrattenersi con i familiari e con coloro che assistono i soggetti affetti da malattia Alzheimer. Nella seconda ora, dedicata alla convivialità, saranno organizzate attività ludico-ricreative. I partecipanti saranno coinvolti in feste a tema, allietati da attività musicali e di intrattenimento, con piccoli buffet, caffè, bibite e dolci.

In un momento di forte conflittualità tra il mondo accademico e l’omeopatia infatti è particolarmente importante questa scelta dell’Università di Siena di riattivare il Master di Omeopatia. Il master ha durata biennale, è riservato a medici, odontoiatri e a farmacisti e prenderà il via nel marzo del 2019 per concludersi nel marzo 2021. Il Master si compone di un anno di attività didattica suddivisa in seminari mensili di tre giorni ciascuno e di un anno dedicato allo stage pratico e alla preparazione della Tesi.

Gli stage potranno essere svolti presso i Centri di Riferimento per la Medicina Integrata in Toscana e/o presso altre strutture presenti sul territorio nazionale. In questa fase i discenti saranno seguiti da personale altamente qualificato con esperienza pluriennale nel campo dell’Omeopatia e della Medicina Integrata. Per informazioni: Dr. Damiano Damiani tel: 0577 233747 email: dsfa@unisi.it

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