E45: la Procura di Arezzo sequestra il viadotto “Puleto”

Oggetto dell'indagine il risanamento del calcestruzzo e il ripristino di elementi strutturali ammalorati. Il traffico di lunga percorrenza è deviato sulle autostrade A1 e A14. Sull’itinerario era in corso un piano di manutenzione per € 1,6 miliardi. Ceccarelli: "Interventi immediati per evitare l’isolamento della Valtiberina". Filca-Cisl: "Subito messa in sicurezza". Marchetti, D’Ettore e Mugnai (FI): «Garantire alla popolazione viabilità alternativa agevole». Pagliantini (Fillea Cgil Arezzo): "Decisione giusta. Venga delineata una strategia per la riapertura rapida"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2019 21:46
E45: la Procura di Arezzo sequestra il viadotto “Puleto”

FIRENZE- Alle ore 14.00 di oggi, è stata disposta la chiusura della strada statale 3bis “Tiberina” (E45), in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Canili e Valsavignone, in corrispondenza del confine tra le province di Arezzo e Forlì Cesena, a seguito del sequestro preventivo del viadotto “Puleto” nel comune di Pieve Santo Stefano, disposto su ordine della Procura della Repubblica di Arezzo. Il viadotto sarebbe a rischio collasso.

Per i veicoli in transito sulla E45 l’ultima uscita utile per chi viaggia in direzione sud è allo svincolo di Verghereto (km. 168) mentre per chi viaggia in direzione nord è allo svincolo di Valsavignone (km 158). Non essendo presente una viabilità locale nel tratto di valico interdetto, la viabilità alternativa per le lunghe percorrenze sulla direttrice Orte-Cesena è costituita dalle autostrade A1 “Autostrada del Sole” (Roma-Firenze-Bologna) e A14 “Adriatica” (Ancona-Cesena). Per i veicoli in transito sulla E45 in direzione Cesena l’autostrada A1 è raggiungibile da Perugia tramite il raccordo Perugia-Bettolle in direzione Firenze (innesto al km 69) e da Sansepolcro tramite la SS73 con uscita allo svincolo di Sansepolcro Sud in direzione Arezzo.

L’autostrada A14 è raggiungibile da Perugia tramite la direttrice Perugia-Ancona (SS318 e SS76) con uscita allo svincolo “Ancona-Valfabbrica” (km 74) e da Umbertide con uscita allo svincolo Gubbio/Umbertide e percorrenza della SS219. In alternativa è inoltre possibile uscire allo svincolo di Umbertide/Gubbio (km 99) e proseguire verso Fano (percorrendo la SS219 fino a Gubbio, la SS452 e la SS3 fino a Fossombrone e infine la SS73bis fino a Fano).

Il traffico che proviene da Orte può inoltre percorrere la SS675 fino a Terni, proseguire sulla SS3 Flaminia fino a Foligno e raggiungere la A14 tramite la direttrice Foligno-Civitanova Marche (SS77). I percorsi alternativi sono stati individuati di concerto con tutti gli Enti competenti riuniti presso la prefettura di Arezzo. È inoltre in corso il monitoraggio del traffico al fine di valutare possibili integrazioni.

"La notizia del sequestro e della chiusura del viadotto Puleto sulla E45 è preoccupante, prima di tutto perché è il segnale che l'arteria necessita di interventi di manutenzione non più rinviabili per la sicurezza di chi, quotidianamente, percorre questo asse viario, uno dei più importanti del nostro Paese. Ma preoccupa anche perché se non vengono messi in atto interventi immediati si rischia l'isolamento di tutta la Valtiberina, con grave danno per i residenti e per i molti utenti di questa infrastruttura che rappresenta un'alternativa all'Autostrada del Sole lungo la dorsale nord-sud" afferma Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale a viabilità e infrastrutture "Occorrono interventi urgenti di Anas – continua Ceccarelli - che consentano almeno la parziale riapertura della E 45.

In più, come sosteniamo da anni, è necessario che Anas si faccia carico della riqualificazione della vecchia Statale 3bis della Valtiberina, che diventa un'imprescindibile alternativa nei casi in cui la E 45 venga chiusa al traffico, come richiesto dalla Regione nell'ambito del progetto di riqualificazione e messa in sicurezza della stessa E 45, finanziato dal precedente Governo".

La società del Gruppo Fs Italiane precisa che tale opera era sotto monitoraggio da parte dei suoi tecnici e che le indagini e gli studi effettuati sull’opera e le ispezioni eseguite periodicamente, in relazione ai quali non sono state rilevate criticità di natura strutturale, saranno forniti alla Procura di Arezzo, al fine di valutare una possibile riapertura dell’opera, eventualmente con limitazioni al traffico.

"Questa mattina abbiamo appreso -dichiarano Serafino Marino e Gilberto Pittarello della FILCA Cisl di Arezzo- che su disposizione del Gip Piergiorgio Ponticelli, operatori Anas e carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Arezzo, hanno provveduto a chiudere un tratto di E45 a cavallo tra Toscana e Romagna. Il provvedimento sarebbe dovuto al verificarsi di una criticità estrema, ovvero dalla relazione tecnica svolta su richiesta della Procura sarebbe emerso il pericolo di collasso del viadotto Puleto.

Aspettavamo questa notizia da tempo visto che lo stato di degrado della struttura manifestava tutta la sua pericolosità. Come FILCA non abbiamo mai smesso di seguire l’evolversi della situazione denunciando nelle sedi opportune la situazione di pericolo. Arrivare a chiudere un tratto di strada così importante per il collegato viario nord-sud del Paese significa, proseguono dalla FILCA, aver agito in tutti questi anni con estrema superficialità. Superficialità che avrebbe potuto avere ben tragiche conseguenze stando a quanto recita la perizia svolta dai tecnici Fabio Canè e Antonio Turco; perizia che ha mostrato come ci fosse un concreto pericolo di crollo della struttura.

Lo stesso tratto, un anno fa, l'11 febbraio scorso, fu interessato da un cedimento di una scarpata, con il parziale crollo di una piazzola. Da quel momento la Procura di Arezzo ha esteso gli approfondimenti a tutto il tratto. Ora -concludono Marino e Pittarello- si metta subito mano alla riqualificazione e messa in sicurezza dell’intera struttura e nel contempo si dia corso ad una sistematica manutenzione che monitori in tempo reale le condizioni di tutta la E45 e di tutta la rete viaria italiana".

Garantire alla popolazione una viabilità alternativa agevole e sicura a seguito della chiusura del viadotto del Puleto, sulla E45»: a invocare in via d’urgenza piani di mobilità alternativa è Forza Italia con i deputati Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai (Vicecapogruppo degli azzurri alla Camera e coordinatore regionale toscano) e il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti. E’ quest’ultimo a sollecitare in particolare la Regione con un’interrogazione a risposta scritta in cui, tra l’altro, si chiede conto degli «interventi manutentivi» effettuati da parte di Anas a partire dal 2016 sull’infrastruttura che, si legge nell’atto di Marchetti, verserebbe in stato di «criticità estrema» con «pericolo di collasso» e «sequestro disposto dalle autorità giudiziarie». Ma ecco come il Capogruppo regionale di Forza Italia riassume i termini della questione nel suo atto: «E’ stata appena disposta la chiusura al traffico per motivi di sicurezza del viadotto Puleto sulla E45 e sarebbe stato disposto anche il sequestro dopo la segnalazione di crepe sui piloni in cemento.

Il tratto di strada si trova a cavallo tra la Toscana e l’Emilia Romagna nel comune di Pieve Santo Stefano, frazione di Valsavignone». «A quanto si apprende dalle prime fonti stampa – si legge ancora – il provvedimento sarebbe dovuto al verificarsi di una "criticità estrema", ovvero dopo segnalazioni e denunce ricevute sarebbe emerso il pericolo di collasso del viadotto Puleto e le autorità giudiziarie che hanno disposto il sequestro sembrano procedere contro ignoti per il reato 677 del codice penale: omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina». «La SS3bis Tiberina- E45 – recita l’interrogazione – è una infrastruttura statale in gestione Anas e il Piano regionale della mobilità della Toscana prevede per il tratto toscano di 30 km tra i comuni di Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, investimenti per l’adeguamento e la messa in sicurezza pari a 75 milioni di euro.

Gli interventi di manutenzione rientrano nel Piano di riqualificazione dell’itinerario E45-E55 Orte-Mestre avviato da Anas nel 2016». Forza Italia afferma dunque di «ritenere opportuno interrogare con urgenza la Giunta per conoscere quali iniziative la stessa possa intraprendere per la viabilità di propria competenza in zona, onde non arrecare disagi alla popolazione che vive e lavora in zona». Tanto fa Marchetti, chiedendo alla Regione «quali iniziative possa intraprendere per coadiuvare la viabilità della zona» e «un aggiornamento sugli interventi manutentivi e di messa in sicurezza svolti dal 2016 da Anas».

"La decisione della Procura di Arezzo è giusta e doverosa: scongiura la possibilità che si ripeta un dramma come quello di Genova -dichiara Antonella Pagliantini (Segretaria provinciale Fillea Cgil Arezzo)Rimane l'angoscia e la preoccupazione per lo stato delle infrastrutture nel nostro paese. Conseguentemente quali risultati abbia prodotto, nel corso dei decenni, il sistema degli appalti pubblici, l'incapacità della politica di riformare il sistema, investendo nelle competenze di chi dovrebbe e deve vigilare sulla qualità delle opere pubbliche invece che seguire la più facile strada degli appalti al massimo ribasso. La E45, chiusa da oggi per iniziativa della magistratura, aveva un grande futuro: collegamento trasversale del paese e segmento della più ampia viabilità europea.

Sempre che non ci siano stati difetti di progettazione o di costruzione, abbiamo invece visto una strada piena di buche e priva di manutenzione. Dalla sua apertura, questa strada è sempre stata pericolosa e costante motivo di preoccupazione soprattutto per coloro che lo usano quotidianamente per lavoro. La Fillea Cgil si augura che la decisione della magistratura apra una pagina nuova, sulla quale possa essere scritta una storia diversa per questa strada fondamentale per l'Italia centrale e per la sua economia.

Chiediamo che le istituzioni e tutti i soggetti interessati mettano a punto progetti sia di breve termine, per attivare percorsi alternativi, sia di lungo termine per una radicale ed efficace manutenzione".

Il viadotto “Puleto” è un ponte a cinque campate per circa 200 metri totali e presenta alcuni ammaloramenti nel sistema di appoggio, nei giunti e nei cordoli laterali e un degrado superficiale sulle pile e le spalle, con scopertura in alcune zone dei copriferri e l’ossidazione dei ferri di armatura. Allo scopo di ripristinare gli elementi strutturali ammalorati, Anas nei mesi scorsi ha progettato e appaltato un intervento di manutenzione straordinaria per l’adeguamento sismico e strutturale del viadotto del valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro, nell’ambito del piano di riqualificazione della E45 attualmente in corso di realizzazione. I lavori sono stati consegnati a dicembre, ma le attività di cantierizzazione per l’avvio dei lavori sono ancora in corso.

Nella prima fase gli interventi riguardano il risanamento superficiale del calcestruzzo nella parte bassa dell’opera, al fine di non causare eccessive interferenze al traffico sulla E45 durante il periodo invernale. Dopo l’inverno è previsto l’avvio e il completamento delle altre lavorazioni. L’intervento sul viadotto Puleto rientra nel piano di riqualificazione dell’itinerario E45-E55 Orte-Mestre, avviato da Anas negli ultimi tre anni per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro.

Si tratta del più importante investimento mai destinato a questa infrastruttura. Nel solo tratto toscano in provincia di Arezzo sono in corso o in fase di avvio lavori per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro che si aggiungono a quelli eseguiti negli ultimi anni su 11 viadotti per complessivi 5 km circa, che hanno quasi sempre riguardato anche l’ammodernamento delle barriere laterali di sicurezza, mentre lungo l’intero tratto toscano sono stati adeguati circa 18 km di barriera spartitraffico. Anas precisa infine che tutti i ponti e viadotti della sua rete sono oggetto di procedure standardizzate di controllo che prevedono ispezioni trimestrali da parte del personale di esercizio e un’ispezione tecnica annuale più approfondita, oltre alla normale sorveglianza quotidiana garantita dal personale su strada.

Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli viene programmato il piano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

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