Dottorati internazionali: al via 80 borse Pegaso

Master Bocconi per diventare dirigenti pagato a tre funzionari regionali, Donzelli (Fdi): “Formazione gratis a un sindaco Pd”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2015 23:32
Dottorati internazionali: al via 80 borse Pegaso

FIRENZE- Promuovere il rafforzamento delle sinergie tra alta formazione, ricerca, professioni e mondo produttivo, sostenendo così la competitività del sistema regionale e l'occupazione. E' questo l'intento con cui la Regione, nell'ambito del progetto Giovanisì, ha deciso di finanziare con 4 milioni e 320 mila euro, 80 borse di studio triennali, da assegnare ad altrettanti giovani laureati under 35. I corsi di dottorato, realizzati in Toscana, dovranno avere un profilo internazionale e di elevata qualità scientifica e di grande rilevanza, in settori innovativi e strategici per lo sviluppo regionale. Il bando si rivolge agli organizzatori dei corsi (Università singole e in rete, istituti di ricerca, istituti di istruzione universitaria, regionali o nazionali operanti sul territorio toscano anche in partenariato con imprese pubbliche o private).

Le domande dovranno essere presentate entro il 15 maggio. Saranno gli organizzatori dei corsi, con propri bandi, ad assegnare ai giovani partecipanti in possesso dei requisiti le borse Pegaso. Potranno partecipare giovani laureati under 35 (devono conoscere la lingua inglese ed essere disponibili a periodi di studio e ricerca, di almeno 6 mesi, all'estero): i corsi di dottorato dovranno essere realizzati in Toscana. L'elenco dei corsi di Dottorato Pegaso finanziati sarà approvato entro il 15 luglio 2015.

E' di ieri però su la denuncia dei Cobas, mentre la Regione Toscana continua a non utilizzare i concorsi per selezionare i dirigenti. Secondo Marvi Maggio dei Cobas, il settore Formazione della Regione Toscana ha chiesto alle Direzioni (gli attuali direttori generali sono fuori dall’organico della giunta regionale e sono stati nominati con decreto del presidente della giunta regionale) se fossero interessate a far partecipare all'Executive Master in management dell’Ente Regione alla Bocconi il proprio personale.

Nove funzionari tutti di categoria D sono stati invitati a prendere parte alla selezione dopo aver inoltrato domanda di iscrizione alla Bocconi e all’INPS per la Borsa di studio. La selezione è stata gestita dall’Università Bocconi anche per quanto riguarda l’assegnazione delle borse di studio INPS e per i candidati della Regione Toscana si è svolta il 23 gennaio 2015 presso gli uffici di via di Novoli, attraverso un colloquio individuale e l’analisi del curriculum presentato. La regione per le tre iscrizioni spende 16.000 euro relativi a due anni di master 2015-2016. A questo vanno aggiunti gli oneri di missione. Per il viaggio Firenze Milano per le 50 giornate di presenza a Milano, presso la Bocconi, se il costo unitario del viaggio andata e ritorno è di 100 euro, 100 euro X 50 = 5.000 euro, per tre = 15.000 euro.

Ma a questo vanno aggiunti i pernottamenti e i pasti. Le ore di impegno tutte in orario di lavoro sono 1.500, pari a 208 giorni di lavoro (a 7h12’), pari a 41,6 settimane di lavoro in due anni, sostanzialmente un anno intero di lavoro.Perché la regione deve pagare per formare chi non ha competenze da dirigente invece di indire un concorso pubblico per assumere persone che quelle competenze le hanno già?

"Almeno 30mila di soldi pubblici spesi dalla Regione per pagare un master all'Università Bocconi di Milano a tre funzionari, fra cui l'ex sindaco di Figline del Pd Riccardo Nocentini. Tutto in orario di lavoro con rimborso viaggi, pasti e pernottamenti. Rossi faccia chiarezza e dica se è vero, perché in tal caso sarebbe l'ennesima vergogna della sua gestione". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione e candidato a governatore Giovanni Donzelli. "Si tratterebbe di un vero e proprio scandalo - attacca Donzelli - perché oltre a sprecare denaro pubblico crea un'evidente vantaggio in favore dei funzionari che già lavorano per la macchina pubblica, in una Regione già allergica al metodo dei concorsi.

Guarda caso fra di loro c'è anche un ex sindaco del Partito democratico - aggiunge Donzelli - Rossi spieghi le procedure, ma non ci stupirebbe che fosse tutto vero, frutto di un sistema che già ben conosciamo, costruito in decenni di malgoverno della sinistra, alla faccia della meritocrazia e del buon uso del denaro pubblico".

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