​Donazione organi: assenso o diniego sulla carta di identità

L’aula approva l’atto presentato dal consigliere regionale Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) con emendamenti del gruppo Pd

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 maggio 2017 18:17
​Donazione organi: assenso o diniego sulla carta di identità

 Registrare l’assenso o il diniego alla donazione dei propri organi sulla carta d’identità all’atto di rilascio o di rinnovo del documento. Sì unanime dell’aula alla mozione presentata da Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) e sottoscritta da numerosi consiglieri regionali del Partito democratico, dopo aver accolto qualche emendamento Pd.

“Dal 2009 a livello nazionale è sancito che la carta d’identità possa contenere l'indicazione del consenso, ovvero del diniego, a donare i propri organi in caso di morte, mentre dal 2013 i comuni sono tenuti a trasmettere questi dati al Sistema informativo trapianti al fine di consentirne la consultazione, 24 ore su 24, ai centri di Coordinamento Regionali Trapianti. Ciò si aggiunge ad altre possibilità quali la compilazione di un modulo presso le ASL, la firma dell’atto olografo dell’Associazione Italiana Donatori d’Organi (AIDO), la dichiarazione in carta libera” ricorda Paolo Sarti.

“Ora con l’introduzione della Carta d’Identità Elettronica si potrà facilmente ampliare in tempi relativamente brevi la registrazione della volontà di ogni possibile donatore. Per questo è importante che in Toscana il progetto “Una scelta in Comune”, coordinato dalla Regione insieme a Federsanità Anci, Centro nazionale trapianti e AIDO, si estenda dagli attuali 164 comuni (60%) alla totalità delle amministrazioni locali”.“Con la nostra mozione quindi chiediamo l’impegno di tutti, un segno di civiltà e rispetto per la vita, in considerazione della possibilità di cura che ne deriverebbe per i tanti pazienti in lista di attesa per il trapianto” termina Sarti.

Enrico Sostegni (Pd) è intervenuto in aula per sottolineare che gli emendamenti sono stati indirizzati solo ad “alcune parti della mozione, perché venisse riconosciuto il lavoro fatto dalla Regione” e la sua “battaglia di civiltà”. “La Toscana – ha aggiunto Sostegni – è terza dopo la provincia di Bolzano e l’Umbria, regioni in cui è stata maggiormente diffusa questa possibilità di scelta nell’anagrafe”.

Sì convinto all’atto anche da Lega nord “si parla – ha detto Elisa Montemagni – di dare vita nuova alle persone”. 

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