Garbo parla (se Greta mente)

Domenica 30 marzo 2014, Pistoia: Alessia Innocenti nel monologo di Alberto Severi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2014 14:46
Garbo parla (se Greta mente)

Un accattivante monologo, scritto dal giornalista Rai Alberto Severi per la versatile e affascinante attrice Alessia Innocenti, per una rappresentazione originale, tutta da vedere e ascoltare. A conclusione della rassegna “Fiori di Marzo”, voluta dalla Provincia e dal Comune di Pistoia, dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Pistoia e dalla Consigliera delle Pari Opportunità per celebrare durante tutto il mese la donna e le sue battaglie di affermazione, lungi purtroppo dall’essere concluse, domenica prossima 30 marzo, con inizio alle ore 19 nel negozio Tricomi, in Via Cavour 47 a Pistoia, si terrà la prima nazionale di “Garboparla (se Greta mente)”, spettacolo per la regia e  interpretazione di Alessia Innocenti (assistente alla regia Silvio Zanoncelli), in collaborazione con Associazione Teatrale Pistoiese – Teatro Comunale Manzoni, Centro CommercialeNaturale di Pistoia, Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista e SalottoCulturale Via dell’Arancio Tre.L’ingresso è gratuito, per un numero limitato di posti.

Poiché lo spettacolo delle ore 19 è già esaurito, è stata decisa dalla compagnia e dal negozio una replica straordinaria alle ore 21.15. Prenotazione obbligatoria a Pistoia Informa, numero verde 800012146.Dopo il notevole successo del monologo “Bye Baby Suite”, scritto da Chiara Guarducci e proposto nell’ambientazione di vere camere d’albergo, Alessia Innocenti, l’attrice degli “spazi impossibili”, si misura con un’altra diva che sembra stare agli antipodi di Marilyn Monroe e della sua parabola disperata.Ma, forse, è solo l’altra faccia di un’eguale disperazione: l’abisso tra la donna e il mito.

Anche questo progetto si inserisce nel precedente percorso di messa in scena in spazi non teatrali, venendo alla luce in un vero negozio diabbigliamento. Alberto Severi, l’autore del testo, immagina una Greta quarantenne che si attarda in un grande magazzino, qualche anno dopo il ritiro dalle scene: un modo per chiudere il cerchio di una storia cominciata tanti anni prima, in un altro grande magazzino, a Stoccolma.

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