Domenica 14 ottobre il nuovo segretario del Pd toscano

Bonafè e Fabiani in lizza. Vince chi avrà la maggioranza dei componenti dell’assemblea regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2018 09:33
Domenica 14 ottobre il nuovo segretario del Pd toscano

Domenica 14 ottobre elezioni primarie aperte per eleggere il nuovo segretario del Pd della Toscana. Possono votare gli iscritti ma anche i simpatizzanti del PD. Dalle 8:00 alle 20:00 gli elettori possono votare nel seggio che dipende dalla residenza (si individua sul sito www.pdtoscana.it inserendo la sezione elettorale). Possono votare non solo gli iscritti ma anche tutti gli elettori che si riconoscono nella proposta politica del partito.

Per votare basta presentarsi al seggio elettorale il giorno del voto con un documento di identità e tessera elettorale. Ai non iscritti al Pd è richiesto un contributo di 2 euro per le spese organizzative.

I candidati sono Simona Bonafé e Valerio Fabiani. E la sfida è aperta e accesissima su chi sarà il nuovo Segretario Regionale.

“L’appuntamento di domenica per scegliere il nuovo segretario regionale è fondamentale per rilanciare il Partito democratico in Toscana”. Lo dichiara la deputata Pd Rosa Maria Di Giorgi. “Le parole d’ordine sono: inclusione e discontinuità. Inclusione di quei mondi che ci hanno abbandonato e che invece ci avevano sempre dato fiducia sostenendoci nella nostra azione politica e di governo. Discontinuità rispetto a metodi e a modalità di gestione che troppo spesso non hanno favorito le relazioni interne.

Basta con il modello di “pensiero unico” che ha investito il Pd e ha allontanato tanti militanti e iscritti”. “Al contrario - spiega Di Giorgi - è necessario un partito in cui tutti abbiano diritto di cittadinanza e la libertà di esprimere la propria opinione. Questo è il modello di partito proposto dal candidato Valerio Fabiani, che sosterrò convintamente. Un partito che dà spazio a tutti, che si rivolge a tutte le classi sociali, nessuna esclusa, a partire dalle più deboli e che vuole far crescere il Paese attraverso la formazione e l’innovazione.

Un partito che non spreca energie nel cercare il nemico al suo interno ma che invece continua ad essere presidio democratico contro populismi e nazionalismi rappresentati dal governo gialloverde. Un partito dove tante energie positive si incontrano discutono, trovano le soluzioni e crescono insieme. Un partito democratico insomma”.

"Penso che sia giunta l'ora di cambiare radicalmente, nei metodi e nelle politiche, per ricostruire un centrosinistra largo e plurale, per riaffermare i nostri valori nel mondo attuale con un nuovo modo di fare politica, in mezzo e con le persone, a partire da chi è rimasto più indietro, rimettendo al centro la questione sociale, il lavoro, la riduzione delle diseguaglianze, la sanità pubblica, la sostenibilità ambientale. Per questo occorre una persona con una squadra che si dedichi completamente a ricostruire il PD, un nuovo PD per un nuovo centrosinistra di governo che ritorni in connessione sentimentale con un popolo che ha perduto.

Perché dalla Toscana si può ripartire, anche per l'Italia, che in questa fase è governata dai fascio-qualunquisti pericolosi gialloverdi sempre più neri.Uniamo le forze, venite e cambiateci, venite a votare" invita Mirko Dormentoni, che sostiene il candidato Valerio Fabiani.

Anche l'ex Presidente della Regione Claudio Martini e la segretaria cittadina dei Giovani Democratici Camilla Ricottini hanno spiegato le ragioni del loro sostegno alla candidatura di Valerio Fabiani. Il trentaquattrenne piombinese ha sfidato frontalmente la dirigenza renziana, invocando discontinuità e mettendo in guardia dal rischio che la Regione Toscana vada alla Lega nel 2020 "se il PD non cambia profondamente registro e riapre un dialogo con la sinistra e con la società". Nel frattempo con Fabiani si è schierato un altro nome di grande peso della sinistra fiorentina: si tratta di Graziano Cioni, già deputato e più volte assessore nel capoluogo toscano, che sul suo profilo Facebook ha definito il candidato "l'ultima speranza per il PD".

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