Domani Bustric al Teatro Verdi

Il Principe chiude la rassegna ORT: uno spettacolo delizioso per bambini ragazzi e famiglie. Prezzi popolarissimi, 8 euro gli adulti, 5 i bambini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2015 14:37
Domani Bustric al Teatro Verdi

Sabato pomeriggio 7 marzo ore 16.30 al Teatro Verdi di Firenze, BUSTRIC e il Magico Piccolo Principe. La musica è come l’acqua, prende la forma del recipiente dove la si mette pur restando sempre acqua.” Con questo gioco di parole, Bustric c’informa che la musica rende liberi gli spettatori e gli attori, perché, pur essendo uguale per tutti, è diversa per ognuno. Ognuno la può interpretare come vuole. La musica è un compagno di viaggio capace di divenire protagonista in ogni istante senza mai essere prevaricatrice.

Da molti anni Bustric compone e gioca con storie e personaggi che con la musica dialogano. Il suo mondo fatto di magia, giochi di prestigio, pantomima e parole, si sposa magnificamente bene con questa antichissima arte che, certo, è nata con l’uomo.

Questo Piccolo Principe liberamente ispirato a l’opera di Antoine de Saint Exupéry ne è una prova. Il racconto che tutti conoscono diviene spunto di scene che si dilatano e creano sorprese. Del Piccolo Principe si cerca qui la meraviglia nascosta dietro le parole. È una rappresentazione libera e leggera, dove la scena semplice per scelta e necessità si trasforma a seconda del momento, divenendo ogni volta paesaggio e spazio magico, diverso. Il gioco stesso racconta e diviene storia.

Approfondimenti

È il modo di mettere in scena di Bustric, ancora prima del racconto ad avere un valore didattico che incoraggia la creazione. Inventare e creare è forse l’attività umana più bella e straordinaria che esiste. Ai bambini deve essere mostrato che è possibile.

Quello di Bustric è un esempio palpabile, che si vede perché davanti a tutti. La narrazione, anche se a volte è complessa, si risolve sempre con inventiva e semplicità, quella semplicità che nasce dallo studio e dal superamento di fronzoli e decori inutili. Si va dritto al cuore delle cose, non servono scene troppo costose e difficili. Bustric ci mostra che, se si libera la mente e con essa la fantasia, e se si dà spazio al gioco, tutto può essere rappresentato: “Pianeti immaginari … Personaggi impossibili … tutto

Il pubblico è sempre disposto a credere e ad entrare nel gioco dell’attore. Il teatro, diceva Borghes, è un “Una sospensione volontaria dell’incredulità” … I bambini hanno questa straordinaria capacità innata, ancora disponibile, per loro è del tutto naturale lasciarsi andare al gioco, aspettano solo di essere stimolati. Certo non si deve deluderli, sarebbe fatale. Si debbono sempre mantenere le promesse.

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