Diritti Civili: Bruno Casini, sesso passione lotte e conquiste

Ci sono dei giovani degli anni '70 che lottavano per raggiungere ciò che i giovani di oggi sperano di ottenere

Antonio
Antonio Lenoci
16 giugno 2016 16:54
Diritti Civili: Bruno Casini, sesso passione lotte e conquiste

Camera e Senato hanno approvato la Legge sulle unioni civili che prevede l’introduzione delle unioni tra persone dello stesso sesso in Italia e regolamenta per la prima volta a livello nazionale le coppie di fatto, eterosessuali ed omosessuali. In molte città italiane esistevano già dei registri delle coppie di fatto, ma non esisteva una legge nazionale sulla materia. L'Italia aspettava dagli anni '70.

Bruno Casini è laureato in storia del cinema, nei ribelli anni '70 è un ragazzo confuso sulle proprie tendenze affettive e sessuali, ma profondamente curioso che difficilmente passa inosservato. Negli splendidi anni '80 contribuisce a creare una cultura alternativa e tra un viaggio e l'altro fonda la rivista Westuff e dirige l’Independent Music Meeting, una rassegna di etichette indipendenti. La prima. Oggi lo definiremmo un uomo di cultura? Tra immobili occupati e spazi proibiti ed affascinanti era un soggetto poco raccomandabile che attraverso l'esperienza ha contribuito a formare nuove generazioni.

Oggi è un maestro di vita che non ha mai smesso di lottare. Casini ricorda subito ai lettori di Nove da Firenze che "Il primo Pride si è tenuto a Pisa nel 1976, non so come mai ma non lo sottolinea nessuno: c'erano 300 persone. Sabato scorso a Roma abbiamo contato 300mila presenze. Il mondo è cambiato, forse".Firenze, che non è il mondo ma gli assomiglia, come è cambiata? "Firenze è cambiata tanto, dopo aver vissuto anche un momento esplosivo e spettacolare.

Negli anni '70 essere gay era un atto di coraggio.. come essere carbonari. Negli anni '80 e '90 le cose sono leggermente cambiate, non come in altri paesi europei come Francia o Germania dove a livello culturale e legislativo sono molto più avanti di noi. Negli anni '70 la prima associazione nasce a Torino e poi a Firenze all'interno del Partito Radicale".Il Partito Radicale, negli anni, è riuscito a portare all'emancipazione legislativa? "Vi ho militato dal '74 all'80 ed era un Partito che affrontava a muso duro temi come il divorzio e l'aborto.

Oggi è un'altra cosa, Marco Pannella ci ha lasciato un partito molto diverso. Mi manca il Partito Radicale battagliero.. quello in cui Pannella si faceva arrestare e tirare giù dal palco dalla Polizia per l'hashish e la marijuana, in una Italia in cui, per l'assenza di una legislazione, si praticavano aborti clandestini". Nel 1979 Casini vive un'esperienza traumatica: all'epoca gestiva il Banana Moon di Borgo Albizi. La Guardia di Finanza rinviene alcuni grammi di hashish nel locale, Casini viene raggiunto a Roma dove 'sconta' il servizio militare.

Portato a Regina Coeli sarà poi trasferito, sotto scorta, alle Murate di Firenze.. il carcere, non la piazza multiculturale che conosciamo oggi.Il Pride di oggi, a livello organizzativo, è frutto di una società più matura? "Ci manca ancora qualcosa. All'estero esistono spazi e luoghi dedicati: dal cinema al teatro, passando per i festival. Da noi si parla ancora di energie economiche che mancano per affrontare progetti importanti.. Abbiamo Bologna e Roma come città di riferimento, ma siamo ancora legati ai collettivi: è il volontariato oggi che sopperisce alla mancanza di realtà istituzionali.

Da anni faccio notare in più occasioni la scarsa presenza degli enti locali sull'argomento".Ha viaggiato offrendo una cronaca puntuale di quali siano gli usi e costumi nel resto del mondo, come ha reagito davanti all'italico dibattito mediatico sulla rivendicazione dei diritti civili? "Se ne parlava da anni. Il Governo Renzi ha portato avanti una Legge approvandola ed oggi almeno qualcosa l'abbiamo". Il disegno di legge Cirinnà, emendato, prevede qualcosa di impensabile, le unioni civili tra persone dello stesso sesso, e riconosce le coppie di fatto. "Certo..

ora però dobbiamo andare avanti con forza per affrontare altri aspetti. Dobbiamo trovare altre occasioni per completare l'opera alla quale mancano numerosi passaggi". Ad esempio? "La parte sulle adozioni è assente, i problemi su questo fronte restano tali. La Cirinnà in origine era ben diversa". Quanto accaduto negli Stati Uniti ha anticipato tragicamente la settimana fiorentina catapultandoci nel passato dell'intolleranza o nel presente della paura del diverso? "Orlando e Parigi credo siano situazioni diverse, ma entrambe devono farci riflettere.

La religione, che non dovrebbe dividerci, porta in realtà agli estremismi. A prescindere dalla militanza o meno, l'estremismo porta purtroppo a vivere queste situazioni".Se un ragazzo degli anni '70 avesse a disposizione uno zaino, da regalare ad un giovane di oggi, cosa ci metterebbe dentro? "Libri e tanta curiosità. Negli anni '70 si viaggiava per sperimentare e nello zaino non c'erano soldi, ma c'erano i dischi ed un sacco a pelo.

L'improvvisazione era la filosofia del viaggio. Oggi se hai il tablet hai tutto l'occorrente per organizzarti con un low cost last minute. Oggi mancano soprattutto preparazione e passione". Casini è stato il primo manager dei Litfiba, ha pubblicato In viaggio con i Litfiba. Cronache rock dagli anni Ottanta. Oltre ad averlo fondato, c'era il suo tocco nel Banana Moon, freak-rock club fiorentino. Nel 1975 viaggiava spesso e per l'Aghanistan conserva un amore passionale, un luogo della memoria visto che oggi lo ritiene molto cambiato.

In uno dei suoi libri racconta: "Tornerò in Italia con le mani piene di anelli magici e densi di ricordi afghani, non dimenticherò questo viaggio straordinario che rimarrà nel mio cuore per tutta la vita. Lasciare questi spazi infiniti, questi paesaggi mozzafiato, i meravigliosi sorrisi di questo popolo, questi profumi inebrianti, questi colori adrenalinici, queste notti fiabesche, per tornare in occidente: ma perché non resto qui? E invece rieccoci a Firenze, in questa casa tra i tetti, tutti insieme appassionatamente a raccontarci le nostre avventure nel mondo, ad ascoltare le nostre filosofie di vita fino alle prime luci dell’alba"

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