Diffamazione a mezzo stampa, una soluzione oltre il processo

Per promuovere l'utilizzo della mediazione nella materia sarà firmata la convenzione fra Ordine dei Giornalisti e Camera di Commercio di Firenze. Incontro l'11 dicembre. Bassilichi: «Una svolta utile a tutti». Bartoli: «Strumento che può aiutare il nostro lavoro»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2018 20:17
Diffamazione a mezzo stampa, una soluzione oltre il processo

Sensibilizzare gli editori e i giornalisti a ricorrere alla mediazione per risolvere le controversie in materia di diffamazione a mezzo stampa: è questo il cuore della convenzione che il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Toscana Carlo Bartoli e il presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi firmeranno martedì 11 dicembre nell'ambito di un incontro che ha come tema proprio il confine sottile, e di strettissima attualità, fra la tutela dei protagonisti dei servizi giornalistici e la libertà di stampa.

L'intesa fra Ordine e Camera, che segue quella del luglio scorso sulla formazione, prevede una serie di azioni per sensibilizzare i responsabili delle imprese editoriali e i direttori di testata sulle opportunità dello strumento della mediazione come alternativa alla causa civile in Tribunale. Sono previste anche sessioni di approfondimento sulla materia per i mediatori e tariffe agevolate per le parti, già fissate all'inizio del procedimento. «Proteggere l'esercizio della professione di giornalista da pressioni esterne e allo stesso tempo dare uno strumento efficace di tutela ai cittadini è prima di tutto un atto di civiltà e di libertà.

Per questo, sono fiducioso che la convenzione con l'Ordine possa iniziare a sgretolare la mentalità del muro contro muro proprio delle cause di diffamazione a mezzo stampa che, giacendo nei tribunali, sono una minaccia per il diritto di cronaca, la libertà d'impresa e allo stesso tempo non costituiscono una garanzia per chi vi ha ricorso», ha detto il presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi.

«Il problema delle querele temerarie ai giornalisti ha ormai assunto proporzioni preoccupanti ed è necessario attivare strumenti capaci di agevolare l'incontro tra le parti ed evitare l'avvio del lungo iter giudiziario che rappresenta di per sé una penalizzazione, aldilà del l'esito della controversia. L'accordo con la Camera di Commercio di Firenze agevola questa possibilità ha commentato Carlo Bartoli, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Toscana. Diffondere la conoscenza della mediazione può aiutare a tutelare il lavoro dei colleghi e preservare così la libertà di stampa. È bene ricordare che in Italia ogni anno decine di giornalisti finiscono in carcere per diffamazione. Una clamorosa anomalia che ci separa dalle altre democrazie».

La firma della convenzione avverrà durante un incontro promosso da Camera e Fondazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana intitolato Diffamazione a mezzo stampa: una soluzione oltre il processo. La mediazione come opportunità di composizione delle liti martedì 11 dicembre 2018 dalle 14 alle 18.30 nell'Auditorium di Camera di Commercio di Firenze (piazza Mentana, 1).

L'incontro sarà diviso in due sessioni con alcuni interventi e una tavola rotonda. Oltre a Bassilichi e Bartoli parteciperanno ai lavori la presidente del Tribunale di Firenze Marilena Rizzo, il giudice Massimo Donnarumma, l'assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze Cecilia Del Re, il presidente dell'Ordine degli avvocati Sergio Paparo, il presidente di ANSO (Associazione nazionale stampa online) Marco Giovannelli, il giornalista della Nazione Stefano Brogioni, l'avvocato e mediatore Corrado Mora, l'avvocato Sigfrido Fenyes e il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze Laura Benedetto. La tavola rotonda sarà moderata da Antonio Valentini del Corriere fiorentino.

L'evento rientra nella formazione continua di avvocati e giornalisti. Chiunque può comunque partecipare iscrivendosi gratuitamente online sul sito di Camera di Commercio di Firenze. I giornalisti dovranno registrarsi sulla piattaforma Sigef.

In evidenza