Diavolo, toscani cercano esorcisti disperatamente

Vescovi in allarme dettano le regole per le pratiche 'liberatorie'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2014 11:46
Diavolo, toscani cercano esorcisti disperatamente

Negli ultimi 20 anni esorcismi e pratiche di stregoneria sono aumentati a dismisura tanto da creare allarme tra il clero regionale.La Toscana ha illustri trascorsi storici: la Cacciata dei diavoli da Arezzo è la decima delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco della Basilica superiore di Assisi dipinta nel 1300 da Giotto. Ma Francesco è stato autorizzato dalla Storia.I 'ciarlatani' preoccupano e non poco la Chiesa, visti i tempi infatti c'è il rischi che quella di esorcista diventi una professione altamente redditizia.

La Chiesa deve “Accogliere le persone che chiedono di essere liberate e guarite dal maligno o dai suoi lacci” così scrivono i vescovi toscani nel documento “Esorcismi e preghiere di guarigione” in aggiornamento ad una pubblicazione di 20 anni fa intitolata “A proposito di magia e demonologia”.  Il Codacons parla di 13 milioni di italiani che nel 2013 si sono rivolti a maghi e chiromanti. Le persone chiedono di essere liberate da "possessioni e infestazioni diaboliche”. 

Il rischio della spettacolarizzazione. Secondo i vescovi il sacerdote che passa tra i fedeli benedicendoli uno per uno con il Santissimo Sacramento produce sempre più spesso la reazione di urla, parole volgari e bestemmie che turbano i presenti più deboli, suggestionandoli."Annunciare il Vangelo, benedire attraverso i sacramenti, liberare gli oppressi attraverso la forza salvifica di Gesù e vigilare sulle pratiche con cui i fedeli esprimono la loro fede cristiana" questo dovrebbe fare la Chiesa per evitare fraintendimenti ed errori di valutazione da parte dei fedeli.Così i vescovi ricordano che esistono delle regole. "Può operare esorcismi soltanto il sacerdote che ne abbia ottenuto speciale ed espressa licenza da parte del proprio vescovo diocesano e limitatamente al territorio diocesano”.E' vietato poi "Organizzare celebrazioni comunitarie di preghiere per ottenere la guarigione senza l’esplicito permesso scritto da parte del vescovo diocesano”.Per i luoghi.

“Ogni Santa Messa, in quanto tale, è sempre fonte di liberazione"E' vietato anche "Benedire singolarmente i fedeli con il Santissimo Sacramento dell’Eucarestia al fine di ottenerne la guarigione o la liberazione dal maligno”. Tariffario. "Non esistono compensi, solo eventuali offerte libere".

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